9 agosto 2025

Mantenere l’imperativo della pace di fronte alla crescente retorica nucleare

2 agosto

Mentre la Universal Peace Federation segna il 50º giorno della sua Campagna di 100 giorni per la Pace, che conduce alla Giornata Internazionale della Pace dell’ONU del 21 settembre, richiamiamo con urgenza l’attenzione sull’escalation delle minacce nucleari. Come ha avvertito il Segretario Generale dell’ONU António Guterres, «l’umanità è sull’orlo del precipizio… è tornato il ricatto nucleare», avvicinandoci alla catastrofe umanitaria. Ispirati dai cofondatori della UPF, la dott.ssa Hak Ja Han e il compianto Rev. Sun Myung Moon, promuoviamo la pace attraverso il dialogo, il rispetto reciproco e la visione di Un’unica Famiglia sotto Dio.

La Crisi dei Missili di Cuba del 1962, risolta grazie alle comunicazioni tra il presidente Kennedy e il premier Chruščëv, con concessioni reciproche — la rimozione dei missili sovietici da Cuba in cambio dello smantellamento dei missili statunitensi in Turchia — rappresenta una lezione cruciale di coraggio diplomatico. Un simile dialogo rimane la linea di salvezza essenziale dell’umanità in conflitti moderni complicati da disinformazione e proliferazione di molteplici attori.

7 agosto 2025

La Universal Peace Federation dichiara l’Unità Spirituale e la Libertà Religiosa

Conferenza di Leadership Interreligiosa 2025, Repubblica di Corea

Dal 5 all’8 agosto 2025, la Universal Peace Federation ha organizzato la Conferenza di Leadership Interreligiosa sul tema “Libertà Religiosa e Valori Universali” presso il Lotte Hotel World di Seoul, in Corea. Questo incontro ha riunito oltre 250 leader religiosi, provenienti sia dalla Corea che dall’estero, tra cui 65 delegati da Stati Uniti, Europa, Sud America e Asia. Tra i presenti vi erano arcivescovi, vescovi, pastori e leader interreligiosi rappresentanti una vasta gamma di tradizioni e regioni spirituali. La conferenza è stata la prima di una serie di appuntamenti previsti due volte al mese fino a dicembre, con una partecipazione stimata di oltre 4.000 leader religiosi di tutto il mondo. Insieme, ci siamo impegnati a difendere i principi sacri della libertà religiosa e della dignità spirituale che uniscono tutta l’umanità.

Il Dr. Tageldin Hamad, presidente della Universal Peace Federation, si è rivolto alla conferenza con le seguenti riflessioni.

La Conferenza di Leadership Interreligiosa 2025, tenutasi in Corea, è stata per me un momento di urgente chiarezza morale. Come presidente della Universal Peace Federation, sono stato profondamente commosso nell’accogliere leader religiosi e decisori politici da tutto il mondo in risposta a una preoccupazione crescente che tutti condividiamo: l’erosione della libertà religiosa e dei valori spirituali.

5 agosto 2025

IL SUFISMO. LA CORRENTE MISTICA DELL’ISLAM

Presente in tutto il mondo islamico e anche in Occidente, il Sufismo, fenomeno spirituale di grande portata, introduce elementi innovativi rispetto all’Islam tradizionale e continua a esercitare notevole interesse.

di Emilio Asti

Il misticismo attraversa tutte le principali religioni, e anche l’Islam non fa eccezione, contraddicendo un’immagine spesso superficiale. Il Sufismo, cui sono attribuite varie definizioni, ha radici molto antiche e ha profondamente influenzato la storia dell’Islam. Secondo alcuni studiosi, questa disciplina spirituale risale allo stesso profeta Maometto, che pregava e digiunava nella grotta di Hira, presso la Mecca, dove ricevette la prima rivelazione del Corano. Si narra che anche alcuni suoi compagni abbiano scelto il ritiro dal mondo per cercare una spiritualità più profonda. I primi mistici islamici furono influenzati dal Cristianesimo e, in parte, anche da Induismo e Buddismo, traendo ispirazione dalle pratiche dei monaci eremiti del deserto egiziano e siriano.

Dall’Africa all’Asia Centrale e Meridionale, fino al Sud-Est asiatico e ai Balcani, il Sufismo ha avuto un’ampia diffusione; e, nonostante la diversità etnica e linguistica, i Sufi hanno condiviso valori comuni. In Occidente, diversi gruppi si ispirano agli insegnamenti dei maestri sufi; in Italia fu particolarmente noto Gabriele Mandel Khan, studioso e autore di numerose opere. Alcuni ritengono che anche San Francesco d’Assisi, soprattutto con il Cantico delle Creature, sia stato influenzato da questa corrente, considerando i suoi rapporti col mondo islamico. Il cantante Franco Battiato, interessato alla dimensione mistica, in alcune sue canzoni ha espresso sentimenti riconducibili al Sufismo.

Quando l’acqua manca: il volto umano della crisi climatica nel Sahel

La crisi climatica ha molte facce, ma poche sono così drammatiche come quella che si consuma ogni giorno nel Sahel. Qui, la sete non è solo fisica: è sete di giustizia, sviluppo, cooperazione. L’articolo che segue, a firma di Giorgio Gasperoni, ci accompagna in una delle aree più fragili del pianeta, dove la scarsità d’acqua alimenta conflitti, migrazioni e povertà. Ma ci sono anche semi di speranza: visioni, progetti e iniziative capaci di invertire la rotta. Perché l’acqua può dividere, ma anche unire. La scelta è nostra.

di Giorgio Gasperoni

L’acqua, fonte essenziale di vita, è oggi al centro di una crescente crisi globale. L’aumento della popolazione e i cambiamenti climatici rendono la scarsità idrica una delle sfide più urgenti del nostro tempo. Secondo l’ONU, oltre 2 miliardi di persone vivono in aree con grave stress idrico, e la domanda globale potrebbe aumentare del 55% entro il 2050. Questo scenario minaccia non solo la sicurezza alimentare e sanitaria, ma alimenta anche conflitti e instabilità.

Conflitti globali legati all’acqua

In molte regioni del mondo, l’accesso limitato all’acqua ha generato forti tensioni:

• Medio Oriente: le risorse del Giordano e del Tigri-Eufrate sono al centro di contese tra Israele, Giordania, Siria e Iraq.

• Asia meridionale: il controllo dell’Indo è un nodo critico tra India e Pakistan.

• Africa settentrionale: la diga etiope GERD ha suscitato allarmi in Egitto e Sudan per la riduzione del flusso del Nilo.

4 agosto 2025

Mantenere l’Imperativo della Pace nell’Era Nucleare

Una Chiamata alla Vigilanza e al Dialogo

Premessa alla riflessione sull’imperativo della pace nell’era nucleare

Nell’ambito della sua Campagna di 100 giorni per la Pace, la Universal Peace Federation richiama l’attenzione sull’aumento delle tensioni e della retorica nucleare tra le superpotenze. Il ritorno delle minacce nucleari nel dibattito globale ci ricorda quanto la pace sia fragile e quanto sia urgente la nostra responsabilità collettiva.

La storia ci insegna che il dialogo può evitare il disastro. La Crisi dei Missili di Cuba rappresenta una lezione: negoziati fondati su principi possono disinnescare anche le minacce più gravi. Oggi dobbiamo nuovamente scegliere la cooperazione al posto dello scontro, nello spirito dell’umanità come un’unica famiglia sotto Dio.

Gli sforzi globali per il disarmo hanno registrato progressi, ma occorre fare ancora di più. L’attuale quadro normativo va rafforzato, e tutte le nazioni devono rinnovare il loro impegno per una visione condivisa di un mondo libero dalla minaccia della distruzione nucleare.

Siamo convinti che la pace inizi nel cuore, ma debba essere vissuta attraverso azioni che attraversano confini, culture e ideologie. Le voci della società civile, degli educatori e delle comunità religiose sono fondamentali per costruire fiducia e promuovere una cultura di pace.

Uniamoci per un futuro fondato sulla dignità, sul dialogo e sulla sicurezza condivisa. Il disarmo non è un sogno, è una scelta. È il momento di compierla, vivendo per il bene degli altri.

Mantenere l’Imperativo della Pace nell’Era Nucleare

Riaffermare la responsabilità di fronte a una crescente retorica nucleare

Mentre la Universal Peace Federation celebra il 50º giorno della sua Campagna di 100 giorni per la Pace, che culminerà con la Giornata Internazionale della Pace dell’ONU il 21 settembre, richiamiamo con urgenza l’attenzione sull’escalation delle minacce nucleari. Come avvertito dal Segretario Generale dell’ONU António Guterres, «l’umanità è sull’orlo del precipizio… è tornato il ricatto nucleare», avvicinandoci così alla catastrofe umanitaria . Ispirati dai fondatori della UPF, la dott.ssa Hak Ja Han e il defunto Rev. Sun Myung Moon, promuoviamo la pace attraverso il dialogo, il rispetto reciproco e la visione di «Una Famiglia sotto Dio».

29 luglio 2025

Rapporti Italia-Africa e il Piano Mattei: Sviluppi, Sinergie con l’UE e Prospettive Future

Il Piano Mattei per l’Africa è una strategia lanciata dal governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, con l’obiettivo di rafforzare i rapporti tra Italia e Paesi africani attraverso un nuovo partenariato. L’iniziativa intende contrastare le cause profonde delle migrazioni forzate, promuovere lo sviluppo sostenibile e favorire una cooperazione “alla pari”, distante da logiche neocoloniali.

di Redazione

Il piano prende il nome da Enrico Mattei, fondatore dell’ENI, che già negli anni ’50 promuoveva una visione di cooperazione energetica equa con i Paesi produttori. Ma cosa significa davvero “partenariato alla pari” in un contesto così segnato da eredità storiche e nuove sfide globali?

Obiettivi e Contesto Geopolitico

Il Piano Mattei si inserisce in una cornice più ampia che include la strategia Global Gateway dell’Unione Europea, la quale prevede per il periodo 2021-2027 un impegno di 150 miliardi di euro destinati ai partner africani.

L’Italia ambisce a giocare un ruolo di primo piano in questo scenario geopolitico, proponendo un approccio complementare, ma con una propria impronta strategica.

28 luglio 2025

Vertice Mondiale 2025: Una Nuova Era di Pace e Prosperità

La cerimonia di apertura del World Summit 2025, un evento organizzato dalla Universal Peace Federation (UPF) in Corea del Sud. Leader politici e religiosi di varie nazioni si sono riuniti per discutere le sfide globali contemporanee e promuovere un'era di pace e prosperità. I discorsi hanno toccato temi come la riunificazione coreana, il ruolo delle Nazioni Unite, la diplomazia basata sulla fede e la necessità di cooperazione internazionale. I partecipanti hanno sottolineato l'importanza di affrontare conflitti, disuguaglianze e crisi ambientali attraverso il dialogo e l'azione collettiva. L'incontro ha visto la partecipazione di figure di spicco come ex Capi di Stato, Primi Ministri e rappresentanti di organizzazioni internazionali, evidenziando un impegno condiviso verso la costruzione di un mondo più pacifico. L'anniversario delle Nazioni Unite e la divisione della penisola coreana sono stati temi centrali, con un forte accento sulla speranza di riconciliazione e stabilità nella regione.

di Redazione

La "World Summit 2025 Opening Ceremony" è stata organizzata dalla Universal Peace Federation (UPF) con il tema "Sfide contemporanee all'ordine mondiale: stabilire una nuova era di pace e prosperità". L'evento si è tenuto nella Repubblica di Corea, a circa 35 miglia dal confine con la Corea del Nord e la DMZ.

L’occasione del Vertice è stata la commemorazione dell’80º anniversario delle Nazioni Unite, nonché della liberazione e della successiva divisione della penisola coreana. L’obiettivo principale del Vertice è stato quello di riunire leader politici e religiosi, insieme a esperti di vari settori – tra cui il sociale, la cultura e la comunicazione – per esplorare modalità idonee a realizzare un mondo di pace, con particolare attenzione alla riunificazione pacifica della Corea del Nord e della Corea del Sud.

Tre percorsi di pace: i vincitori del Sunhak Peace Prize

di Redazione

Il Sunhak Peace Prize premia individui e organizzazioni che si distinguono per il loro contributo alla costruzione di un mondo più giusto, sostenibile e pacifico. L’edizione più recente ha celebrato tre figure straordinarie: una ambientalista, un attivista globale e un innovatore dell’educazione. I loro progetti affrontano sfide cruciali per l’umanità — il cambiamento climatico, la povertà e la formazione di leader etici — e ci mostrano come sia possibile costruire la pace attraverso azioni concrete e visioni coraggiose.

Wera Maathai: l’eredità verde che genera pace

Figlia della celebre Wangari Maathai, premio Nobel per la Pace, Wera Maathai ha raccolto con determinazione il testimone della madre, diventando direttrice del Green Belt Movement nel 2012. Attraverso questa iniziativa ha promosso il rimboschimento in vaste aree del continente africano, piantando decine di milioni di alberi e rivitalizzando comunità locali.

La sua visione è chiara: il degrado ambientale alimenta i conflitti; il ripristino della natura, invece, semina pace. Non si tratta solo di ecologia, ma di giustizia intergenerazionale e di equità di genere.

Nel 2019, Wera è diventata vicepresidente del World Resources Institute, portando il suo messaggio sui grandi palcoscenici internazionali. Attualmente guida l’ambiziosa iniziativa AFR100, che mira a rigenerare 100 milioni di ettari di terre degradate in Africa entro il 2030.

Alla guida anche della Wangari Maathai Foundation, lavora per potenziare le giovani generazioni africane, promuovendo una leadership coraggiosa e orientata al bene comune. Il suo impegno intreccia natura, giustizia e futuro: una vera architettura della pace dal basso.