11 agosto 2025

Tunnel della Pace dello Stretto di Bering

Un ponte per una nuova era di cooperazione internazionale

Le notizie su un possibile incontro tra i presidenti Vladimir Putin e Donald Trump in Alaska hanno riacceso il dibattito sul tunnel dello Stretto di Bering, un progetto a lungo immaginato e da molti visto come un potenziale simbolo di costruzione della pace e cooperazione. I sostenitori sostengono che un simile collegamento intercontinentale tra Russia e Stati Uniti potrebbe fungere sia da rotta di trasporto pratica sia da gesto verso relazioni migliorate.

In un’epoca di rinnovati appelli alla stabilità e a un impegno costruttivo, pochi progetti eguagliano il potenziale simbolico e pratico del proposto Tunnel della Pace dello Stretto di Bering. Questa infrastruttura ferroviaria che collegherebbe l’Alaska e la regione russa della Chukotka unirebbe i continenti americano ed eurasiatico. Secondo i promotori, essa ha il potenziale di segnare l’inizio di una nuova era di dialogo e collaborazione tra Stati Uniti, Russia e altre nazioni, offrendo un canale per una comunicazione e una cooperazione migliorate.

L’idea di collegare l’Eurasia e il Nord America attraverso lo Stretto di Bering risale alla fine del XIX secolo. Nel 1890 William Gilpin, primo governatore territoriale del Colorado, propose una ferrovia intercontinentale con un tunnel sotto lo Stretto di Bering come parte di una rete globale di trasporti. Anche il Canada esplorò concetti di espansione ferroviaria settentrionale tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, come percorsi verso Dawson City, che avrebbero potuto essere integrati in un sistema transcontinentale più ampio.

9 agosto 2025

Mantenere l’imperativo della pace di fronte alla crescente retorica nucleare

2 agosto

Mentre la Universal Peace Federation segna il 50º giorno della sua Campagna di 100 giorni per la Pace, che conduce alla Giornata Internazionale della Pace dell’ONU del 21 settembre, richiamiamo con urgenza l’attenzione sull’escalation delle minacce nucleari. Come ha avvertito il Segretario Generale dell’ONU António Guterres, «l’umanità è sull’orlo del precipizio… è tornato il ricatto nucleare», avvicinandoci alla catastrofe umanitaria. Ispirati dai cofondatori della UPF, la dott.ssa Hak Ja Han e il compianto Rev. Sun Myung Moon, promuoviamo la pace attraverso il dialogo, il rispetto reciproco e la visione di Un’unica Famiglia sotto Dio.

La Crisi dei Missili di Cuba del 1962, risolta grazie alle comunicazioni tra il presidente Kennedy e il premier Chruščëv, con concessioni reciproche — la rimozione dei missili sovietici da Cuba in cambio dello smantellamento dei missili statunitensi in Turchia — rappresenta una lezione cruciale di coraggio diplomatico. Un simile dialogo rimane la linea di salvezza essenziale dell’umanità in conflitti moderni complicati da disinformazione e proliferazione di molteplici attori.

7 agosto 2025

La Universal Peace Federation dichiara l’Unità Spirituale e la Libertà Religiosa

Conferenza di Leadership Interreligiosa 2025, Repubblica di Corea

Dal 5 all’8 agosto 2025, la Universal Peace Federation ha organizzato la Conferenza di Leadership Interreligiosa sul tema “Libertà Religiosa e Valori Universali” presso il Lotte Hotel World di Seoul, in Corea. Questo incontro ha riunito oltre 250 leader religiosi, provenienti sia dalla Corea che dall’estero, tra cui 65 delegati da Stati Uniti, Europa, Sud America e Asia. Tra i presenti vi erano arcivescovi, vescovi, pastori e leader interreligiosi rappresentanti una vasta gamma di tradizioni e regioni spirituali. La conferenza è stata la prima di una serie di appuntamenti previsti due volte al mese fino a dicembre, con una partecipazione stimata di oltre 4.000 leader religiosi di tutto il mondo. Insieme, ci siamo impegnati a difendere i principi sacri della libertà religiosa e della dignità spirituale che uniscono tutta l’umanità.

Il Dr. Tageldin Hamad, presidente della Universal Peace Federation, si è rivolto alla conferenza con le seguenti riflessioni.

La Conferenza di Leadership Interreligiosa 2025, tenutasi in Corea, è stata per me un momento di urgente chiarezza morale. Come presidente della Universal Peace Federation, sono stato profondamente commosso nell’accogliere leader religiosi e decisori politici da tutto il mondo in risposta a una preoccupazione crescente che tutti condividiamo: l’erosione della libertà religiosa e dei valori spirituali.

5 agosto 2025

IL SUFISMO. LA CORRENTE MISTICA DELL’ISLAM

Presente in tutto il mondo islamico e anche in Occidente, il Sufismo, fenomeno spirituale di grande portata, introduce elementi innovativi rispetto all’Islam tradizionale e continua a esercitare notevole interesse.

di Emilio Asti

Il misticismo attraversa tutte le principali religioni, e anche l’Islam non fa eccezione, contraddicendo un’immagine spesso superficiale. Il Sufismo, cui sono attribuite varie definizioni, ha radici molto antiche e ha profondamente influenzato la storia dell’Islam. Secondo alcuni studiosi, questa disciplina spirituale risale allo stesso profeta Maometto, che pregava e digiunava nella grotta di Hira, presso la Mecca, dove ricevette la prima rivelazione del Corano. Si narra che anche alcuni suoi compagni abbiano scelto il ritiro dal mondo per cercare una spiritualità più profonda. I primi mistici islamici furono influenzati dal Cristianesimo e, in parte, anche da Induismo e Buddismo, traendo ispirazione dalle pratiche dei monaci eremiti del deserto egiziano e siriano.

Dall’Africa all’Asia Centrale e Meridionale, fino al Sud-Est asiatico e ai Balcani, il Sufismo ha avuto un’ampia diffusione; e, nonostante la diversità etnica e linguistica, i Sufi hanno condiviso valori comuni. In Occidente, diversi gruppi si ispirano agli insegnamenti dei maestri sufi; in Italia fu particolarmente noto Gabriele Mandel Khan, studioso e autore di numerose opere. Alcuni ritengono che anche San Francesco d’Assisi, soprattutto con il Cantico delle Creature, sia stato influenzato da questa corrente, considerando i suoi rapporti col mondo islamico. Il cantante Franco Battiato, interessato alla dimensione mistica, in alcune sue canzoni ha espresso sentimenti riconducibili al Sufismo.

Quando l’acqua manca: il volto umano della crisi climatica nel Sahel

La crisi climatica ha molte facce, ma poche sono così drammatiche come quella che si consuma ogni giorno nel Sahel. Qui, la sete non è solo fisica: è sete di giustizia, sviluppo, cooperazione. L’articolo che segue, a firma di Giorgio Gasperoni, ci accompagna in una delle aree più fragili del pianeta, dove la scarsità d’acqua alimenta conflitti, migrazioni e povertà. Ma ci sono anche semi di speranza: visioni, progetti e iniziative capaci di invertire la rotta. Perché l’acqua può dividere, ma anche unire. La scelta è nostra.

di Giorgio Gasperoni

L’acqua, fonte essenziale di vita, è oggi al centro di una crescente crisi globale. L’aumento della popolazione e i cambiamenti climatici rendono la scarsità idrica una delle sfide più urgenti del nostro tempo. Secondo l’ONU, oltre 2 miliardi di persone vivono in aree con grave stress idrico, e la domanda globale potrebbe aumentare del 55% entro il 2050. Questo scenario minaccia non solo la sicurezza alimentare e sanitaria, ma alimenta anche conflitti e instabilità.

Conflitti globali legati all’acqua

In molte regioni del mondo, l’accesso limitato all’acqua ha generato forti tensioni:

• Medio Oriente: le risorse del Giordano e del Tigri-Eufrate sono al centro di contese tra Israele, Giordania, Siria e Iraq.

• Asia meridionale: il controllo dell’Indo è un nodo critico tra India e Pakistan.

• Africa settentrionale: la diga etiope GERD ha suscitato allarmi in Egitto e Sudan per la riduzione del flusso del Nilo.

4 agosto 2025

Mantenere l’Imperativo della Pace nell’Era Nucleare

Una Chiamata alla Vigilanza e al Dialogo

Premessa alla riflessione sull’imperativo della pace nell’era nucleare

Nell’ambito della sua Campagna di 100 giorni per la Pace, la Universal Peace Federation richiama l’attenzione sull’aumento delle tensioni e della retorica nucleare tra le superpotenze. Il ritorno delle minacce nucleari nel dibattito globale ci ricorda quanto la pace sia fragile e quanto sia urgente la nostra responsabilità collettiva.

La storia ci insegna che il dialogo può evitare il disastro. La Crisi dei Missili di Cuba rappresenta una lezione: negoziati fondati su principi possono disinnescare anche le minacce più gravi. Oggi dobbiamo nuovamente scegliere la cooperazione al posto dello scontro, nello spirito dell’umanità come un’unica famiglia sotto Dio.

Gli sforzi globali per il disarmo hanno registrato progressi, ma occorre fare ancora di più. L’attuale quadro normativo va rafforzato, e tutte le nazioni devono rinnovare il loro impegno per una visione condivisa di un mondo libero dalla minaccia della distruzione nucleare.

Siamo convinti che la pace inizi nel cuore, ma debba essere vissuta attraverso azioni che attraversano confini, culture e ideologie. Le voci della società civile, degli educatori e delle comunità religiose sono fondamentali per costruire fiducia e promuovere una cultura di pace.

Uniamoci per un futuro fondato sulla dignità, sul dialogo e sulla sicurezza condivisa. Il disarmo non è un sogno, è una scelta. È il momento di compierla, vivendo per il bene degli altri.

Mantenere l’Imperativo della Pace nell’Era Nucleare

Riaffermare la responsabilità di fronte a una crescente retorica nucleare

Mentre la Universal Peace Federation celebra il 50º giorno della sua Campagna di 100 giorni per la Pace, che culminerà con la Giornata Internazionale della Pace dell’ONU il 21 settembre, richiamiamo con urgenza l’attenzione sull’escalation delle minacce nucleari. Come avvertito dal Segretario Generale dell’ONU António Guterres, «l’umanità è sull’orlo del precipizio… è tornato il ricatto nucleare», avvicinandoci così alla catastrofe umanitaria . Ispirati dai fondatori della UPF, la dott.ssa Hak Ja Han e il defunto Rev. Sun Myung Moon, promuoviamo la pace attraverso il dialogo, il rispetto reciproco e la visione di «Una Famiglia sotto Dio».