Conferenza di Leadership Interreligiosa 2025, Repubblica di Corea
Dal 5 all’8 agosto 2025, la Universal Peace Federation ha organizzato la Conferenza di Leadership Interreligiosa sul tema “Libertà Religiosa e Valori Universali” presso il Lotte Hotel World di Seoul, in Corea. Questo incontro ha riunito oltre 250 leader religiosi, provenienti sia dalla Corea che dall’estero, tra cui 65 delegati da Stati Uniti, Europa, Sud America e Asia. Tra i presenti vi erano arcivescovi, vescovi, pastori e leader interreligiosi rappresentanti una vasta gamma di tradizioni e regioni spirituali. La conferenza è stata la prima di una serie di appuntamenti previsti due volte al mese fino a dicembre, con una partecipazione stimata di oltre 4.000 leader religiosi di tutto il mondo. Insieme, ci siamo impegnati a difendere i principi sacri della libertà religiosa e della dignità spirituale che uniscono tutta l’umanità.
Il Dr. Tageldin Hamad, presidente della Universal Peace Federation, si è rivolto alla conferenza con le seguenti riflessioni.
La Conferenza di Leadership Interreligiosa 2025, tenutasi in Corea, è stata per me un momento di urgente chiarezza morale. Come presidente della Universal Peace Federation, sono stato profondamente commosso nell’accogliere leader religiosi e decisori politici da tutto il mondo in risposta a una preoccupazione crescente che tutti condividiamo: l’erosione della libertà religiosa e dei valori spirituali.
È stato per me un onore essere al fianco dei nostri partner interreligiosi. Insieme alla Universal Peace Federation, gli organizzatori della conferenza sono l’American Clergy Leadership Conference, la World Christian Leadership Conference, la Korean Clergy Leadership Conference e la Korean Religious Association. Insieme a oltre 80 leader religiosi internazionali e 250 rappresentanti civili e spirituali coreani, abbiamo affermato la Dichiarazione della Conferenza 2025 per i Leader Religiosi Mondiali.Attraverso i continenti vedo che le persone di fede si trovano sempre più ad affrontare censura, marginalizzazione e repressione ideologica. La fiamma della libertà religiosa, un tempo brillante e incrollabile, oggi vacilla. Credo sia giunto il momento non di ritirarsi nel silenzio, ma di alzarsi con uno scopo condiviso e con coraggio. Questa conferenza non è stata un mero evento cerimoniale. È stata una dichiarazione: le verità sacre non devono essere cancellate, il patrimonio spirituale non può essere ridefinito per convenienza politica o ideologica. Non dobbiamo permettere che la coscienza globale diventi insensibile o muta di fronte all’ostilità verso la religione.
La libertà religiosa non è un privilegio politico. È un diritto donato da Dio, essenziale per la dignità di ogni persona. Le persone di fede non sono il problema; siamo indispensabili alla soluzione. Ho visto che, quando la religione viene repressa, anche la coscienza della democrazia si indebolisce. Le fondamenta della giustizia e della libertà vengono scosse.
Per la UPF, la leadership morale non nasce dal prestigio o dalla forza, ma dalla riverenza, dall’umiltà e dalla volontà di ascoltare. Sono convinto che la forza di perdonare, il coraggio di amare e l’umiltà di apprendere costituiscano i veri pilastri della pace. Ho espresso il mio più profondo apprezzamento a coloro che hanno detto la verità anche quando era pericoloso farlo, e alle comunità che sono rimaste salde sotto pressione. Il loro coraggio illumina la strada per tutti noi.
Abbiamo concluso questa conferenza con un rinnovato impegno all’azione. Ne sono uscito più determinato che mai a difendere la verità, proteggere le comunità religiose e guidare il mondo verso un futuro fondato sull’integrità spirituale e sulla pace centrata su Dio. I valori sacri non devono essere scambiati per convenienza. La fede non deve essere messa a tacere. Questa dichiarazione è il mio appello all’azione. Che il mondo lo ascolti chiaramente: siamo un’unica famiglia sotto Dio, e dobbiamo rialzarci insieme per il bene di questo sacro legame.
Il lavoro di questa conferenza è solo all’inizio. Poiché questi incontri continueranno nei mesi a venire, invito tutti i leader religiosi, i credenti e le persone di coscienza a unirsi a questo movimento per la verità, la dignità e la pace. Siamo incrollabili nella nostra fede, instancabili nella nostra solidarietà e uniti nello spirito—per il bene delle future generazioni e dei valori sacri che sostengono la nostra comune umanità.
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