17 giugno 2025

Pace, dialogo e sviluppo sostenibile: il nuovo numero di Voci di Pace

È in arrivo in versione cartacea il nuovo numero di Voci di Pace, relativo al secondo quadrimestre 2025.

Questa edizione propone una panoramica ricca e articolata sulle principali attività, riflessioni e iniziative promosse dalla Universal Peace Federation (UPF), dalla Women’s Federation for World Peace (WFWP) e dai loro partner.

I temi affrontati spaziano dal World Summit 2025 alla crisi idrica nel Sahel, dal dialogo interreligioso alla sostenibilità ambientale, dalla giustizia sociale al ruolo delle donne nella costruzione della pace.

Un numero che intende offrire spunti di riflessione e strumenti di orientamento per chi crede nella cultura della pace come fondamento per affrontare le grandi sfide del nostro tempo.

di Giorgio Gasperoni

Il nuovo numero di Voci di Pace, relativo al secondo quadrimestre del 2025, offre una panoramica ricca e articolata sulle principali attività, riflessioni e iniziative promosse dalla Universal Peace Federation (UPF), dalla Women’s Federation for World Peace (WFWP) e dai loro partner.

Al centro di questa edizione si trovano i grandi temi del nostro tempo: la pace come responsabilità condivisa, il dialogo interreligioso, lo sviluppo sostenibile, la cooperazione internazionale e la centralità dei valori umani.

Tra gli eventi più significativi, spicca il World Summit 2025, tenutosi in Corea del Sud, con la partecipazione di leader politici e religiosi di rilievo internazionale. Il vertice ha affrontato le sfide globali all’ordine mondiale, ponendo particolare attenzione alla riconciliazione nella penisola coreana, alla cooperazione tra le nazioni e al rafforzamento di valori comuni. Interventi autorevoli — tra cui quelli di Goodluck Jonathan, Macky Sall e Paula White-Cain — hanno sottolineato il ruolo centrale del dialogo e dell’impegno globale per la pace.

Ampio spazio è dedicato alla sesta edizione del Sunhak Peace Prize, che ha premiato figure straordinarie per il loro contributo alla pace, allo sviluppo sostenibile, all’educazione e ai diritti umani: Wanjira Mathai per l’ambiente, Hugh Evans per la lotta alla povertà e Patrick G. Awuah Jr. per la formazione etica dei giovani. Premi speciali sono stati assegnati a Goodluck Jonathan e al Profeta Samuel Radebe per i loro sforzi nel campo della democrazia e dell’armonia interreligiosa.

Sul piano culturale e spirituale, l’editoriale propone una riflessione sull’evoluzione della Chiesa cattolica nel dialogo interreligioso, dal Concilio Vaticano II fino a Papa Francesco, evidenziando la necessità di una “ethica communis” della fraternità, in cui la pace diventi un compito collettivo.

Un altro snodo centrale è l’attualità della Pacem in Terris di Giovanni XXIII: un’enciclica che continua a ispirare la visione di un ordine mondiale fondato su verità, giustizia, amore e libertà — principi pienamente condivisi anche dalla UPF.

Il numero presenta anche esperienze concrete di dialogo interreligioso, come il webinar dedicato al tema della nascita e del valore della vita, che ha messo a confronto prospettive cristiane e buddhiste, riaffermando la sacralità della vita umana.

Dal punto di vista geopolitico, si analizzano i rapporti Italia-Africa alla luce del Piano Mattei, ponendo l’accento sulla necessità di uno sviluppo sostenibile e paritario, possibile anche grazie alla sinergia con realtà come la UPF.

I temi ambientali emergono con forza, in particolare attraverso un approfondimento sulla crisi idrica nel Sahel, definita una vera emergenza umanitaria. Iniziative come la Grande Muraglia Verde e il progetto Transaqua testimoniano la ricerca di soluzioni concrete, collaborative e solidali.

In ambito spirituale e culturale, la rivista esplora la ricchezza del Sufismo, corrente mistica dell’Islam portatrice di coesistenza e dialogo. A ciò si affianca una riflessione sul valore della lentezza e della libertà nella democrazia contemporanea, con un richiamo urgente a riforme etiche e funzionali.

Nel campo della sostenibilità, si propone una visione integrale della pace, che include la giustizia sociale, la tutela dell’ambiente e la consapevolezza dell’interdipendenza tra uomo e natura. L’educazione ambientale viene indicata come chiave per affrontare le sfide della policrisi globale.

Uno spazio è infine riservato al rapporto tra famiglia e media digitali, con una riflessione sulla responsabilità collettiva nella costruzione di modelli positivi, e alla celebrazione del 33° anniversario della WFWPI, sottolineando il ruolo cruciale delle donne nei processi di riconciliazione e di pace.

Questo numero di Voci di Pace si propone dunque come uno strumento di riflessione, stimolo e azione, nella convinzione che solo attraverso una cultura della pace, della cooperazione e della responsabilità condivisa sia possibile affrontare con successo le sfide complesse del nostro tempo.

Link al numero completo in PDF di Voci di Pace

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