24 luglio 2025
La Universal Peace Federation (UPF) esprime profonda preoccupazione per il continuo deterioramento della situazione umanitaria e politica ad Haiti. Un Paese con profonde tradizioni spirituali e una popolazione resiliente si trova oggi ad affrontare una delle crisi più gravi della sua storia. Il collasso della governance, l’escalation della violenza delle bande armate e le diffuse sofferenze umane richiedono un’azione urgente e coordinata a livello globale.
Dall’assassinio del presidente Jovenel Moïse nel 2021, Haiti lotta senza un governo stabile e funzionante. Migliaia di persone sono state uccise e decine di migliaia sono state costrette a fuggire. Le famiglie ora si rifugiano in campi improvvisati, stazioni di servizio e scuole, mentre molte intraprendono viaggi pericolosi via mare alla ricerca di sicurezza. Quasi la metà della popolazione soffre di grave insicurezza alimentare, le infrastrutture sanitarie sono al collasso e una recrudescenza del colera ha aggravato una situazione sanitaria già critica.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) ha descritto la situazione come “una catastrofe umanitaria in rapido peggioramento” che richiede una risposta internazionale immediata (UN News, 17 luglio 2025). In molte comunità, le scuole sono diventate rifugi sovraffollati: le aule oggi fungono da abitazioni temporanee e spazi informali per l’apprendimento. Nonostante queste difficoltà, molte famiglie sfollate rimangono determinate a dare valore all’istruzione e alla dignità come fonte di forza (UN News, 19 luglio 2025).
La UPF difende la dignità intrinseca di ogni essere umano e la centralità della famiglia. La crisi di Haiti riflette non solo un fallimento politico, ma anche una profonda emergenza morale e sociale. Invitiamo la comunità internazionale a rispondere con urgenza, compassione e determinazione strategica.
Incoraggiamo in particolare i leader religiosi e tradizionali di Haiti—cattolici, protestanti, vodou e altri—a unirsi in un appello interreligioso per la pace. La loro guida morale collettiva può essere un ponte fondamentale verso la riconciliazione e la guarigione. La UPF è pronta a sostenere il dialogo interreligioso e l’impegno culturale finalizzati a raggiungere i giovani disillusi e a ricostruire la fiducia sociale.
Affrontare le cause profonde della violenza richiede investimenti urgenti nell’educazione, nell’occupazione e nello sviluppo morale dei giovani. Molti giovani vengono attratti nei gruppi armati a causa della povertà, della mancanza di speranza e di opportunità. Esortiamo governi, agenzie internazionali e organizzazioni filantropiche a sostenere programmi di riabilitazione comunitaria che offrano percorsi pratici verso la pace—come la formazione professionale, la guida spirituale e l’occupazione di transizione.
Oltre alle soluzioni di lungo periodo, chiediamo un immediato intervento umanitario. Il popolo haitiano ha urgente bisogno di cibo, cure mediche, acqua potabile e rifugi—oltre che di scuole funzionanti, servizi di supporto psicologico e spazi pubblici sicuri. La società civile non deve voltare le spalle. Esortiamo i nostri Ambasciatori per la Pace nelle Americhe e nei Caraibi a promuovere l’aumento degli aiuti umanitari, ad accogliere con compassione gli haitiani sfollati e a sostenere borse di studio e opportunità educative per i giovani haitiani.
La UPF vanta una lunga storia di impegno ad Haiti. Attraverso il nostro Religious Youth Service (RYS), fondato dalla Dott.ssa Hak Ja Han e dal defunto Dott. Sun Myung Moon, la UPF ha sostenuto progetti umanitari interreligiosi e basati sul volontariato nel Paese. Dopo il devastante terremoto del 2010, la UPF e il RYS mobilitarono aiuti d’emergenza—fornendo cibo, acqua potabile, vestiti e medicinali—creando nel contempo legami di pace e solidarietà tra giovani di diverse provenienze.
Riconosciamo inoltre la leadership di S.E. Jocelerme Privert, che ha ricoperto la carica di Presidente ad interim di Haiti dal 2016 al 2017. Come destinatario del Leadership and Good Governance Award della UPF, il presidente Privert ha incarnato l’impegno per l’unità nazionale e la transizione democratica in un periodo di grande incertezza politica. Il suo esempio continua a ispirare chi lavora per la stabilità e la riconciliazione.
Ribadiamo la nostra gratitudine per la crescente collaborazione con FOPREL (Forum dei Presidenti dei Rami Legislativi dell’America Centrale e della regione dei Caraibi). Il loro impegno per la governance democratica, i diritti umani e la solidarietà regionale è pienamente in linea con la missione della UPF di costruire la pace attraverso una leadership fondata su principi e valori condivisi. Ci auguriamo di rafforzare questa partnership per rispondere ai bisogni urgenti del popolo haitiano.
Nonostante secoli di avversità, il popolo haitiano continua a dimostrare straordinario coraggio, creatività e vitalità spirituale. La UPF crede nella capacità di Haiti di risollevarsi e ricostruire—se sostenuta nel tempo, in autentica collaborazione e con un rinnovato impegno per la pace. Rispondiamo non solo con le politiche, ma anche con la coscienza; non solo con gli aiuti, ma anche con la solidarietà.
In questo Anno Internazionale della Pace e della Fiducia, e nell’ambito della Campagna dei 100 Giorni della UPF in preparazione della Giornata Internazionale della Pace delle Nazioni Unite (21 settembre), riaffermiamo il nostro impegno a stare al fianco di Haiti. Con compassione, coraggio e responsabilità condivisa, possiamo aiutare a trasformare la sofferenza in rinascita—e la paura in speranza.
Mario Salinas
Segretario Generale per il Sud e Centro America
Universal Peace Federation
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