di Giorgio Gasperoni
UPF-EUME – In situazioni segnate dalla guerra è fondamentale cercare segni di speranza e riflettere su quali azioni possano essere intraprese per ristabilire la pace. Il 16 dicembre 2024 UPF ha organizzato un webinar nell’ambito del Middle East Peace Program, l'iniziativa per la pace in Medio Oriente. Guy Taylor del The Washington Times ha moderato la discussione su una nuova proposta di pace tra Israele e Palestina. L'incontro è stato aperto da David Fraser-Harris, segretario generale di UPF per il Medio Oriente e il Nord Africa, ed è terminato con un intervento finale del dottor Michael Jenkins, presidente di UPF International.
Nel luglio 2024 Ehud Olmert e Nasser Al Kidwa hanno proposto un piano che potrebbe dare nuovo impulso alla soluzione a due Stati. Olmert, eletto due volte sindaco di Gerusalemme, è stato Primo Ministro di Israele dal 2006 al 2009. Nasser Al Kidwa, nipote dello storico leader dell'OLP Yasser Arafat, ha rappresentato l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina alle Nazioni Unite dal 1991 al 2005 ed è stato Ministro degli Esteri dell'Autorità Palestinese fino al 2006. I due leader hanno firmato e reso pubblica la loro proposta nel luglio dello scorso anno e l'hanno presentata a Papa Francesco nel mese di ottobre.
UPF ha l'invitato entrambi i leader al webinar. Olmert nel suo discorso di apertura ha dichiarato: "Spero che il dottor Al Kidwa possa unirsi a noi. Mi sento a mio agio quando parliamo insieme perché questa è un'iniziativa congiunta; è una proposta che abbiamo elaborato insieme, firmata e pubblicata a luglio". Poiché Al Kidwa non ha potuto partecipare al programma, Taylor ha intrattenuto una lunga conversazione con Olmert, che ha esposto i punti principali del progetto e il suo potenziale futuro. L’ex primo ministro ha tenuto a precisare che la proposta non rappresenta un accordo o un piano di pace globale. "Si tratta di princìpi che abbiamo delineato per porre fine alla guerra a Gaza e per negoziare una soluzione a due Stati tra Israele e l'Autorità Palestinese", ha affermato.
Le raccomandazioni per porre fine alla guerra di Gaza includono la liberazione degli ostaggi, il rilascio dei prigionieri palestinesi, la cessazione delle azioni militari israeliane, il ritiro delle forze da Gaza e la creazione di una forza di sicurezza indipendente per prevenire future violazioni e violenze. Per la soluzione dei due Stati, si suggeriscono confini vicini a quelli precedenti al 1967, con scambi di territori collegati. Per quanto riguarda lo status di Gerusalemme, si propone una governance condivisa della Città Vecchia attraverso un trust internazionale riconosciuto dalle Nazioni Unite.
Per l'amministrazione di Gaza si indica l’istituzione di un Consiglio dei Commissari, un organo tecnocratico legato all'Autorità Palestinese. Il compito di questo consiglio sarebbe di gestire la ricostruzione di Gaza e preparare le elezioni entro un termine stabilito. Per rendere possibile la transizione, si propone l'istituzione di una presenza di sicurezza araba temporanea, che potrebbe essere composta di palestinesi, egiziani, giordani, emiratini, sauditi e di altri Paesi musulmani e arabi.
Nessuno dei due oratori si è fatto illusioni sull'entità della resistenza a tali proposte da parte dell'attuale leadership israeliana e palestinese. Hanno inoltre riconosciuto l'esasperazione e l'indignazione che provano sia i palestinesi sia gli israeliani in seguito agli eventi recenti; senza dimenticare lo scetticismo diffuso che regna in entrambe le comunità riguardo alla possibilità di raggiungere una soluzione a due Stati dopo anni di conflitto.
"Nessuno pensa che sia possibile cancellare i propositi di Hamas", ha dichiarato Olmert, aggiungendo che la proposta di disarmo e d'esclusione di Hamas dalla futura governance saranno innegabilmente una sfida importante. Successivamente Taylor ha sondato il punto di vista dell'ex primo ministro sulle implicazioni della caduta del regime di Assad in Siria e del suo impatto sulla stabilità regionale. Ha inoltre considerato le opinioni di Olmert sul ruolo potenziale della nuova amministrazione statunitense guidata dal Presidente Donald Trump nel rafforzare la cooperazione araba e far avanzare le iniziative di pace.
È indubbio che presentare una proposta di tale portata in questo momento richieda visione e coraggio. Nelle sue conclusioni Taylor ha dichiarato: "Primo Ministro Olmert, la ringrazio per la sua franchezza e per aver invocato la pace, infondendo la speranza nella convinzione che la pace possa e debba essere raggiunta".
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