6 luglio 2019

Cittadino globale VS cittadino locale

Si può trovare l’equilibrio tra questi due aspetti?
Una buona leadership cerca di educare gli altri e metterli in grado di governare.

di Giorgio Gasperoni
Nelle varie letture che ho fatto in questi ultimi tempi, mi sono imbattuto in riflessioni che non potevo fare a meno di annottare. La frase che Theresa May (Primo Ministro del Regno Unito) coniò alla conferenza 2016 dei Tories britannici sul significato di cosmopolita come “cittadino di nessun luogo” per contrapporvi il cittadino che ha, invece, a cuore chi gli vive e lavora intorno, mi ha colpito. Mi sono chiesto: ma è proprio così?
Che ogni cosmopolita pensi sia sbagliato parteggiare per il proprio Paese o il proprio popolo è vero soltanto nella versione caricaturale che ne fa la propaganda sovranista. Si può essere cosmopoliti e, al contempo, patriottici e nazionalisti. Non però, del nazionalismo che non ha rispetto per le altre nazioni ed esplode invece in ostilità e xenofobia.
Il libro di David Goodhart, “Road to somewhere”, evidenzia che gli Anywheres (l'élite cosmopolita) devono estendere le proprie preoccupazioni ai Somewhere (i radicati in un posto specifico, che hanno guidato la rivolta anti élite), ma dimenticare che siamo tutti cittadini del mondo – un mondo piccolo, molto vulnerabile e sempre più caldo – sarebbe uno sconsiderato abbassare la guardia. L’altrove non è mai stato così importante.
Permettetemi una mia riflessione: tutte le cose della natura hanno uno scopo duplice: (1) lo scopo di mantenere se stesse e (2) lo scopo di servire l’insieme più grande. Questi due scopi si sostengono a vicenda in modo naturale perché́ uno non può funzionare senza l’altro. Realizzare il nostro scopo individuale è la base per perseguire lo scopo dell’insieme. Abbiamo bisogno di provvedere alle necessità di noi stessi per quanto riguarda il nostro mantenimento, compreso il cibo, i vestiti e la casa. Abbiamo anche bisogno di proteggere la nostra salute per realizzare i nostri ruoli nella famiglia e nella società. Ma la nostra attenzione principale abbraccia una dimensione più alta e si focalizza sulla realizzazione dei nostri desideri più interiori. Promuovere il successo di obiettivi più ampi favorisce anche gli interessi degli individui che fanno parte dell’insieme e garantisce a sua volta lo scopo individuale. In cambio, l’insieme ha la responsabilità di tutelare gli individui. 

Bilanciare gli interessi generali e locali 
I genitori trasmettono ai figli i loro valori morali. Questi standard etici guidano i rapporti nella famiglia e possono essere applicati a tutti gli aspetti della società. Questi principi etici si riferiscono sia all’asse più ampio che a quello locale. Ad esempio, la famiglia è il luogo dove impariamo a creare un equilibrio fra proprietà privata e proprietà pubblica. Nella famiglia s’insegna a condividere e curare le cose che appartengono sia alla singola persona che alla comunità̀, così come s’insegna a rispettare i diritti e le proprietà altrui. I valori della famiglia forniscono la base per una comprensione e una pratica sociale ed economica equilibrate. Questo trascende i mali generati dagli eccessi di un capitalismo estremo e di un collettivismo estremo. 
Nella famiglia si formano rapporti armoniosi fra persone dello stesso livello attorno all’autorità e all’amore dei genitori. Le stesse tecniche che creano armonia fra i membri della famiglia con personalità̀ diverse sono utili per creare armonia nei rapporti sociali di collaborazione. Questo può aiutare ad alleviare i problemi delle democrazie liberali dove i rapporti umani spesso sono stravolti da una competitività sfrenata nel mondo della politica e degli affari. 
La buona volontà e l’armonia fluiscono più facilmente quando c’è un ordine verticale di compassione e scopo genitoriali. 
Un vero leader guida col cuore di un genitore. Una buona leadership cerca di educare gli altri e metterli in grado di governare.

Le famiglie forti si focalizzano su uno scopo più alto di se stesse 
Il nostro desiderio innato di trovare valore contribuendo a un bene più grande si chiama scopo dell’insieme, mentre il nostro desiderio di provvedere al nostro mantenimento e di giovare a noi stessi si chiama scopo individuale. Le famiglie, le comunità, le nazioni e di fatto tutti gli esseri hanno entrambi gli scopi: contribuire all’insieme più grande e giovare a se stessi. I santi e altre persone illuminate capiscono che servire lo scopo dell’insieme è il modo migliore per realizzare lo scopo individuale. La maggior parte delle persone, tuttavia, persegue solo lo scopo personale, creando così un inferno di egoismo e di rivalità che ottenebra la vita di questo mondo. 
La gerarchia sociale di rapporti tra loro collegati inizia quando le persone sostengono la loro famiglia, la quale, a sua volta, si preoccupa del benessere dei suoi componenti. Quando le famiglie contribuiscono al benessere della loro comunità̀, la comunità prospera, offrendo spesso vantaggi e protezione alle famiglie da cui essa dipende. Lo stesso principio si può applicare ai rapporti fra le organizzazioni dei cittadini e la loro nazione, e alle relazioni fra le nazioni e il mondo. 
Condividere con gli altri quello che uno ha ricevuto è il modo di vita naturale. È conforme all’ecologia della natura, in cui tutte le creature danno e ricevono costantemente nella rete di rapporti interconnessi della vita. Quando la mia famiglia vive per il bene della società, la società prospera e la mia famiglia partecipa alla sua prosperità. Quando le organizzazioni vivono per il bene della nazione, la nazione prospera e così pure tutte le organizzazioni al suo interno. Quando la nazione vive per il mondo, la prosperità del mondo si estende a tutte le nazioni. Questo è il grande cerchio della vita – dare e ricevere l’energia dell’amore. 
In una società civile gli scopi individuali e collettivi si sostengono a vicenda in modo naturale. L’insieme sostiene la prosperità delle parti che lo costituiscono e quando queste parti prosperano sono capaci di contribuire meglio all’insieme. Un eccesso nell’una o nell’altra direzione può avere conseguenze disastrose. Gli individui egoisti sono come le cellule cancerose di un corpo, che succhiano l’energia produttiva della società. Se in numero sufficiente, possono causare la caduta di una civiltà. Similmente, un’eccessiva enfasi sullo scopo dell’insieme può condurre all’oppressione e alla perdita della libertà individuale. 
Le attività economiche traggono beneficio seguendo il principio universale che dà la priorità al benessere dell’insieme.
La UPF ha dato vita alla IAPP (Associazione Internazionale dei Parlamentari per la Pace). Dobbiamo lavorare per costruire un mondo di pace duratura attraverso la nostra interdipendenza verso l'un l'altro, la nostra prosperità reciproca e i valori universali condivisi, come afferma l’On. Andy Daniel, Presidente del Senato, Santa Lucia, in un suo intervento in questo giornale. Queste sono sfide locali, nazionali, regionali e internazionali. Non dobbiamo mai mollare; non dovremmo mai arrenderci. Dobbiamo rimanere risoluti sia nel raggiungere gli obiettivi sia i principi reciprocamente accettati che noi, in quanto cittadini globali, abbiamo accettato come nostra luce guida.
Proporre gli obiettivi di Interdipendenza, Prosperità Comune e Valori Universali Condivisi; tale visione viene sulla base di una Coscienza Universale.
Nella visione di Interdipendenza, c’è il concetto che la “condivisione comune” si basa sulla consapevolezza del principio universale; la quantità di soddisfazione che si può ragionevolmente raggiungere. La Prosperità Comune significa una forma di governo di relazioni fraterne o di rispetto reciproco, incentrata sul principio universale di valori comuni, trasferiti nella realtà politica. I valori universali condivisi significano “una coscienza etica”. Seguire la coscienza come il migliore genitore, come il miglior insegnante e come il miglior leader.
Concludo con un’affermazione del teologo Reinhold Niebuhr: egli è stato un autorevole autore soprattutto sulla relazione tra amore, potere e giustizia: “La legge finale nella quale tutte le altre leggi sono realizzate è la legge dell’amore. Ma questa legge non abroga la legge della giustizia, eccetto quando l’amore va sopra il livello della giustizia, e supera ciò che la legge richiede. Gli affari ordinari della comunità, le strutture politiche ed economiche, devono essere governate dallo spirito di giustizia e da specifiche e dettagliate definizioni di Diritti e Doveri…”

Nessun commento:

Posta un commento