19 febbraio 2019

Il valore del patriottismo

di Giorgio Gasperoni

Capita di fermarci, ogni tanto, a riflettere su argomenti che riteniamo importanti per la nostra vita e per quella degli altri esseri umani, e poi succede che ci imbattiamo sugli stessi temi affrontati da giornalisti di grande spessore. Nella rassegna stampa del Corriere di Luca Angelini ho trovato un riferimento su Roger Cohen veramente in linea con queste riflessioni sul significato di Patriottismo e Nazionalismo. È stato pubblicato come editoriale sul New York Times. 
Una professione di fede europeista che nasce dalla carne e dal sangue. Il sangue che lui ha visto come inviato di guerra nei Balcani, che suo padre ha visto sul fronte di Montecassino nel 1944, che tedeschi e francesi hanno visto a Verdun. Cohen mette in luce il patriottismo, «che sta al nazionalismo come la dignità sta alla barbarie». 
Cohen approfondisce il tema: “Sono un patriota europeo perché ho vissuto in Germania e ho visto come l’idea ha fornito una salvezza ai tedeschi del Dopoguerra; perché ho vissuto in Italia e ho visto come l'Unione europea ha ancorato il Paese nell’Occidente quando la tentazione comunista era forte; perché ho vissuto in Belgio e ho visto i coscienziosi passi che Nato e Ue hanno fatto per forgiare un'Europa unita e libera; perché ho vissuto in Francia e ho visto come l'Europa abbia aperto una nuova via per esprimere il proprio universale messaggio di dignità umana; perché ho vissuto in Gran Bretagna e ho visto come l'Europa abbia allargato la psiche del Regno Unito post imperiale e, più di recente, a quale impasse porti l’insularità Little England; perché ho vissuto nei Balcani e ho raccontato una guerra che ha fatto 100 mila vittime”. E, non da ultimo, “sono un patriota europeo perché sono ebreo”. 
Perché questa lunga citazione di Cohen mi ha colpito? Per la grande valenza del concetto positivo di patriottismo. Farei un’ulteriore riflessione su questo concetto. Posso dire che i miei genitori sono le persone più importanti e migliori del mondo, ma ciò non vuol dire che disprezzo o non do valore agli altri genitori. Amo la mia patria perché sono stato nutrito dalla cultura, dalla lingua, dall’educazione, dai legami familiari e dalle amicizie. Tutto questo mi lega alla mia terra natale. Ma si può essere cittadini del mondo o cosmopoliti e, al contempo, patriottici e nazionalisti. Non però, del nazionalismo «che non ha rispetto per le altre nazioni e esplode invece in ostilità e xenofobia. Cittadini del mondo significa a mio parere avere un giudizio equilibrato tra gli aspetti dell’insieme (mondo) e del particolare (locale).
Io sono della Repubblica di San Marino, che non è parte dell’Unione Europea, ma che è parte al 100% della cultura giudaico-cristiana ed europea. Sono un patriota europeo. Mia moglie è austriaca, un figlio vive a San Marino con moglie italiana, mia figlia vive in Germania con marito tedesco, un altro mio figlio vive in Spagna con moglie di origine britannica. Questa è la meravigliosa idea politica di Europa nata nel dopo guerra. Siamo tutti chiamati ad impegnarci a far crescere questa idea, e grazie a uomini come Cohen che ce lo ricordano.

2 commenti:

  1. Io amo il mio paese e la mia gente ne ho le scatole piene della cultura giudaico cristiana forse per questo.

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  2. Le radici sono quelle. Poi oggi si può vivere in una società pluralista e fare delle scelte.

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