3 luglio 2017

Il significato dell’Assemblea delle Religioni del Mondo

Dal passato al presente

È appena uscito il numero del 2° quadrimestre 2017 di Voci di Pace, iniziamo la sua pubblicazione online da questo importante articolo che affronta tematiche cruciali del nostro tempo presente e il percorso intrapreso più di trent'anni fa.

di Giorgio Gasperoni
Oggi sono in tanti a parlare di “Dialogo Interreligioso”. Il concetto è diventato attuale e oserei dire di moda, ma non era così più di trent’anni fa. 
Il Movimento di Unificazione, già verso la fine degli anni settanta e gli inizi degli ottanta, ha lavorato per preparare gli eventi che dal 1984 avrebbero segnato il lavoro dell’Assemblea delle Religioni del Mondo e quello dei vari organismi ed attività collegate.
Tutto è iniziato nel novembre 1984 nel New Jersey, presso l'American Great George Conference Center di McAfee: 600 religiosi si sono ritrovati per discutere il tema: "Recupero del nostro retaggio spirituale". Nel 1985 leader e studiosi provenienti dalle più diverse tradizioni religiose del mondo si sono riuniti per un evento interreligioso di altissimo livello: l'Assemblea delle Religioni del Mondo. Nel 1989, un altro momento cruciale nel quale si è trattato il tema: "Risposta alla sfida contemporanea". Nel 1993, il momento culminante di questo lungo percorso, in occasione della celebrazione del centenario del Parlamento delle Religioni del Mondo - tenutosi per la prima volta a Chicago nel 1893 - è stata organizzata l'Assemblea delle Religioni del Mondo dal titolo: "Rafforzare la nostra speranza nel futuro". 
Sorta per iniziativa della Fondazione Religiosa Internazionale (IRF), l'Assemblea si proponeva di creare un ambiente ideale in cui tutte le religioni del mondo potessero aprirsi ad uno scambio spirituale in totale libertà e rispetto reciproco, e trovassero la strada per unirsi, centrate su uno scopo comune. Rivestiva quindi un carattere interconfessionale e interdisciplinare e aveva l’intento di scoprire, nelle differenti tradizioni spirituali del mondo, le risorse e le aspirazioni più valide che potessero contribuire a risolvere le numerose crisi del mondo odierno. Cercava una risposta a questi quesiti: "Come possiamo vivere insieme in pace e nella comprensione reciproca ora e in futuro, di fronte al laicismo dilagante? Come possono le varie tradizioni religiose contribuire ad assicurare la giustizia a tutti i popoli del mondo?”
Lo scopo dell'Assemblea era quello di dare avvio ad un programma cooperativo di preghiera, di riflessione, di studio, di dialogo, di celebrazione, di rituale, di mostre, di pubblicazioni attraverso molteplici mass media, e di azione sociale coinvolgendo le tante tradizioni religiose del mondo. Attraverso queste attività si proponeva di individuare un percorso che avrebbe portato le religioni a collaborare insieme. Tale necessità non era mai stata così urgente.
La nostra ‘era’ è caratterizzata dalla consapevolezza che, come risultato di forze distruttive che si affrontano con così tanta ferocia come mai si è verificato nella storia, il mondo in cui viviamo potrebbe presto cessare di esistere. Tuttavia, vediamo all’orizzonte anche la possibilità di un nuovo periodo d’interdipendenza mondiale. Mai come nel mondo contemporaneo le persone hanno sentito la necessità di condividere gratitudine e rispetto per la vita, o in altre parole di elevare il valore della sacralità della vita al di sopra di ogni visione ideologica o religiosa. Perciò sembra proprio che questo tempo sia quello più propizio perché le religioni mondiali, al di là di quelle che sono le loro più profonde origini, si sforzino di parlarsi con rispetto a fronte di uno scopo condiviso. L'umanità ha bisogno dell'aiuto di tutte le religioni mondiali per recuperare il primato del contenuto spirituale della vita. L'auspicio dell'Assemblea, quindi, era che tutte le religioni mettessero da parte la radicalità della loro tradizione, e scoprissero quelle risorse vitali che avrebbero permesso di superare le divisioni. Si proponeva quindi di offrire un ambiente ottimale in cui tutte le religioni prendessero insieme delle decisioni atte a promuovere progetti per la pace nel mondo. 

Un'esperienza di trascendenza
La prospettiva religiosa dell'Assemblea derivava dall'esperienza diretta. L'Assemblea voleva essere la testimonianza della ricerca spirituale dell'umanità, in tutta la sua pienezza, profondità e varietà. Un viaggio dentro gli aspetti più interiori dell'uomo che molti chiamano "spirito". Questo centro spirituale è la sorgente di vita che sta all'interno del "cuore". È lì che ci si apre al trascendente, che si sperimenta la realtà ultima e la pietà. L'Assemblea voleva centrarsi su questa realtà ultima, assoluta, sulla dinamica della sua crescita, e sul pellegrinaggio verso la sua meta finale. I temi trattati sono stati: la preghiera, i diversi percorsi di ricerca interiore, la guida e la comprensione spirituale, i modi per progredire su questo cammino e la dimensione morale e pratica dell'esperienza spirituale.
Le risorse di tutta la storia religiosa, messe insieme attraverso una relazione interconfessionale fruttuosa e rigenerante, devono diventare la base per un'autentica creatività, per una visione illuminante della realtà e per una più profonda comprensione. 

Un evento integrante 
L'Assemblea delle Religioni del Mondo è nata a seguito delle quattro Conferenze internazionali sul tema "Dio: la Discussione Contemporanea", organizzate dalla New ERA (Nuova Associazione per la Ricerca Ecumenica) e dai tre "Seminari Giovanili sulle Religioni del Mondo" che hanno visto annualmente oltre 120 giovani, provenienti da tutte le nazioni, partecipare ad un pellegrinaggio spirituale intorno al mondo. Come la New ERA e il Seminario Giovanile, l'Assemblea aveva un Board organizzativo e consultivo composto da persone provenienti da religioni, culture, etnie e discipline diverse. L'Assemblea era quindi un programma integrativo avente una base tradizionale, un orientamento pastorale, un oggetto contemporaneo e attuale, una ermeneutica globale e una struttura pluralistica aperta.

Le radici religiose 
Gli incontri preparatori si sono focalizzati sul fenomeno, che si sta manifestando a livello mondiale, del ritorno alle proprie radici religiose. Perché un cosi grande numero di persone di tutte le religioni si sta sforzando di recuperare i valori tradizionali? Ritorno alla spiritualità tradizionale o semplicemente un ritorno al passato? Maggiore rispetto verso la natura o nascita di una nuova consapevolezza globale? L'Assemblea ha cercato di comprendere questo fenomeno. È qualcosa che ci porta al di là dell'ideologia perché è un movimento del cuore che usa il linguaggio del mito, del simbolo e della storia per trasmettere la sua visione di un nuovo inizio per il mondo. Si sforza di riconquistare la profondità dello spirito umano e la sua continuità nel tempo, riflettendo una varietà di sforzi per riscoprire nel passato le risorse vitali e la fonte della creatività presente e futura. La mancanza di direzione spirituale così sentita oggi, ha indotto anche molti a ricorrere ai genitori spirituali del passato per ricevere ispirazione e discernimento. L'Assemblea aveva esplorato questo vasto fenomeno e lo aveva messo in relazione ai problemi, alle controversie e alle risorse intellettuali e istituzionali del mondo contemporaneo.

Una eredità moderna 
All'Assemblea è emerso che questa generazione, seconda parte del ventesimo secolo, è la prima ad ereditare in modo cosciente il patrimonio collettivo delle diverse tradizioni spirituali del mondo. A questo proposito si è cercato di comprendere più profondamente il cambiamento risultante dall'interazione tra le varie religioni in questo nuovo ambiente interdipendente. L'Assemblea ha individuato la promessa e il pericolo di questi nostri tempi perché l'esperienza di uno scambio interconfessionale è, da una parte costruttiva, in quanto porta ad una maggiore comprensione, completezza e creatività, ma si corre il rischio di cogliere solo gli aspetti superficiali. Consapevole della nostra posizione storica, l'Assemblea ha voluto incoraggiare un tipo di spiritualità radicata nella tradizione e nella pratica spirituale impegnata a risolvere i problemi dell'era attuale. Se la prima Assemblea, del 1985, si è focalizzata sul passato, la seconda, programmata nel 1989, si concentrò sul presente. Quella conclusiva, invece, del 1993, aveva come interesse focale il futuro. Questi tre momenti d'incontro, per gli organizzatori, non dovevano essere visti come fatti isolati, ma legati fra loro. Tutti i lavori successivi alle Assemblee, organizzati negli anni ’90 e nel nuovo millennio dagli organismi nati dai lavori preparatori alle stesse, si sono basati sulla necessaria sovrapposizione delle tre assemblee perché alla base di ciascuna di esse c’è un unico modello organico: il recupero del passato, nel momento presente, in funzione del futuro. Sulla base di questo lavoro, nacquero diversi organismi, alcuni dei quali, confluiti nella Universal Peace Federation attuale, nata nel settembre 2005.

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