11 luglio 2017

Fede nella pace… Pace nelle fedi

Se esaminiamo gli aspetti rivelati delle fedi troviamo linguaggi ed obbiettivi che sono fortemente comuni ed analoghi. Solo successivamente alla loro nascita… le religioni sono diventate motivo di disputa e di divisione, fino agli aspetti più estremi di contrapposizione e di guerra.

di Carlo Zonato
Mai come in questi anni dopo l’inizio del nuovo millennio l’umanità è avvolta da un profondo senso d’insicurezza e di sfiducia rispetto all’ideale agognato di costruire una situazione di armonia e di pace.  Da un lato l’economia, la tecnologia soprattutto applicata all’area della comunicazione, la scienza insieme a molti altri campi della specializzazione e ricerca hanno sicuramente contribuito a fare balzi giganteschi alle capacità umane.
Dall’altro lato però assistiamo a tutta una serie di allarmanti deterioramenti dei comportamenti singoli e collettivi. Che cosa ce ne facciamo di queste cresciute capacità umane nella tecnologia o nella scienza se poi vi è degrado morale e comportamenti estremi che rasentano la bestialità? Chi o che cosa potrà ragionevolmente e concretamente consentire all’umanità di ricostruire un cammino verso maggiori armonia e pace? Saranno forse le scienze economiche che possono garantire una più equa distribuzione di risorse? Oppure le scienze sociali e politiche che potranno assicurare una più forte applicazione della giustizia? Oppure la capacità di bonificare l’ambiente con nuovi criteri ecocompatibili?
Nell’ambito della visione di pace che UPF promuove vi è un aspetto centrale e fondamentale che va riportato con forza alla nostra attenzione: “L’Umanità è un’unica famiglia umana con Dio come punto di riferimento”.
Questo è l’aspetto centrale e basilare. L’umanità da sola non potrà trovare i punti comuni per costruire vera pace se non riconsiderando la centralità di Dio come origine comune dell’intera umanità. Lungi, con questa affermazione, dal fare considerazioni teologiche o dottrinali, e restando anzi nello spirito più ampiamente interreligioso che mai; la considerazione di fondo è che l’universo e noi tutti siamo creature e non creatori. Ne consegue che noi non siamo i tenutari o profondi conoscitori del progetto creativo che ha generato l’intero universo, noi compresi. In questo senso dobbiamo necessariamente ricorrere alla comprensione di quale sia il progetto e le finalità perseguite da chi ha generato tutto questo.
La rivelazione di tutto questo mano a mano nel tempo è stata affidata ai profeti, agli uomini di fede. In sostanza alle persone religiose per eccellenza. Qui entra di fatto il tema delle religioni e della motivazione per cui UPF promuove da decenni il tema interreligioso quasi come percorso obbligato per costruire una pace vera.
Ma perché sono nate le religioni? Qual era e qual è il loro scopo ultimo? Sono nate da persone illuminate che ricercavano fortemente di ricollegarsi a Dio, alla Causa Prima. E che sulla base della loro intensa ricerca o della loro bontà di fondo, sono state illuminate e guidate; sono quindi diventate fondatori di fedi ed hanno rinnovato il senso ed il valore della spiritualità per l’umanità, nell’ambito delle diverse culture o tradizioni che nel frattempo si sono andate formando. Al di là delle differenze dottrinali o rituali che sono state espresse nel tempo, infatti, se andiamo a studiare l’essenza dei messaggi fondanti delle diverse fedi troviamo una similarità incredibile, una vera e propria base comune.
Potremmo quindi dire che le religioni sono state di vitale importanza, nelle loro origini ed essenze, per elevare la spiritualità e le virtù più significative per l’umanità. I temi dell’armonia tra mente e corpo, dell’uguaglianza e della fraternità sono stati sviluppati sulla base dei valori promossi nell’essenza delle diverse fedi. Se esaminiamo gli aspetti rivelati delle fedi troviamo linguaggi ed obbiettivi che sono fortemente comuni ed analoghi. Solo successivamente alla loro nascita, sulla base di interpretazioni dottrinali o rituali o di strumentalizzazioni di altro tipo, le religioni sono diventate motivo di disputa e di divisione, fino agli aspetti più estremi di contrapposizione e di guerra.
Quale dovrebbe dunque essere il ruolo delle religioni o delle diverse fedi nel nostro tempo? Non parlo di religione come il fine da raggiungere ma come strumento per ottenere il fine comune a tutta l’umanità, e cioè costruire la pace.
Da questo punto di vista il ruolo più prezioso che le religioni dovrebbero assolvere in questo nostro tempo è di operare insieme per fare fronte comune e cooperare per costruire quella pace che è desiderio di tutti. Loro per prime, loro in prima linea.

Se chiedessimo a DIO, che consideriamo essere la causa prima del progetto creativo o ancor più il nostro genitore comune, per quale motivo abbia ispirato le apparentemente diverse fedi, cosa potrebbe rispondere per la nostra comprensione odierna? Può un genitore confondere ripetutamente i suoi figli per metterli gli uni contro gli altri? Se fosse così Dio non sarebbe Dio. In realtà se guardiamo agli aspetti fondanti delle diverse fedi possiamo notare come Dio abbia cercato di ricreare la vera dignità dell’essere umano, di tutti gli esseri umani nessuno escluso, operando nelle diverse epoche o culture sempre con il fine di ricollegare il cuore e lo spirito dell’umanità al suo cuore. Gesù stesso, che ci ha dato il messaggio più diretto e profondo di un Dio Genitore, ha affermato con chiarezza di non essere venuto per un singolo popolo ma per tutti. In effetti l’essenza del messaggio interiore delle diverse fedi può essere applicato a chiunque, al di là di nazionalità e cultura. Da qui sorge una missione centrale per tutte le fedi in questo tempo: essere i portabandiera della costruzione della pace; attraverso il dialogo, sì, ma non solo. Attraverso la riscoperta, nell’essenza del messaggio di ciascuna fede, di quei punti comuni che favoriscono la crescita spirituale e la maturità di cuore di ognuno. Non soffermandosi sulle differenze ma favorendo in ogni modo possibile il raggiungimento dell’obbiettivo comune: “Una Famiglia Umana con il proprio Genitore al centro”. Essendo i primi a dare esempio di unità fraterna e di azione comune verso questo obbiettivo. Essendo portatori di fede nel costruire la Pace attraverso la costruzione di una concreta fratellanza tra le fedi come esempio concreto per l’intera famiglia umana; non per promuovere la religione in sé stessa, ma per sostenere insieme la pietà filiale verso Dio per sollevarlo dalla sicura sofferenza che prova nel vedere una umanità in divisione e in lotta. Questo numero di Voci di Pace dedica diverse pagine sul tema della cooperazione interreligiosa, con l’intento di far conoscere le strade che si possono perseguire insieme.

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