21 maggio 2017

Portare speranza ai rifugiati globali

di Giorgio Gasperoni
Gli organizzatori del Premio Sunhak Peace Prize hanno pubblicato il video preparato dalla MBCNET: canale televisivo nazionale in Corea del Sud
Il tema è su "Bringing Hope to Global Refugees" (Portare speranza ai rifugiati globali). 
Il video vuole portare la consapevolezza della visione della pace mondiale nella costruzione di un'unica famiglia umana sotto un unico Dio.
I premiati del 2017 sono stati Gino Strada e Sakena Yacoobi.
Il video è in inglese.

Gino Strada
"L'Albert Schweitzer del XXI secolo", Gino Strada è un chirurgo umanitario italiano che ha dedicato se stesso alla diffusione dell’assistenza medica d'emergenza in almeno sedici paesi del Medio Oriente e Africa nel corso degli ultimi venticinque anni. Egli ha contribuito a salvare vite, fornendo assistenza medica di emergenza gratis per sette milioni di rifugiati con grande amore per l'umanità, che trascende i confini nazionali. Gino Strada ha assunto la guida nella campagna contro la guerra per proteggere e nobilitare i diritti umani, contribuendo così alla costruzione della pace globale.
Sakena Yacoobi
"La madre dell’istruzione per i rifugiati", Sakena Yacoobi, che ha assistito alla vita di sofferenze dei rifugiati afgani segnate da decenni di guerra, è convinta che l'istruzione sia la chiave per sperare per le generazioni future. Nel 1995, ha fondato l'Istituto afghano di apprendimento (AIL) per fornire un ambiente educativo sistematico, d’istruzione e formazione professionale a tredici milioni di rifugiati, in particolare contribuendo al miglioramento dei diritti umani e allo status sociale delle donne musulmane. Anche in circostanze pericolose per la sua vita sotto il regime dei talebani, la Dr.ssa Yacoobi ha educato più di tremila ragazze in oltre ottanta scuole sotterrane "segrete", senza incidenti. A differenza della prima generazione di rifugiati afghani, i cui sforzi pionieristici sono stati devastati dalla disperazione e dalla povertà, i rifugiati della seconda e terza generazione sono diventati leader nella ricostruzione delle loro comunità.

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