31 dicembre 2016

LA RIVISTA DI STUDI POLITICI INTERNAZIONALI

di Antonio Saccà

La Rivista di Studi politici Internazionali, Nuova Serie, fascicolo 331, Luglio-settembre 2016, diretta da Maria Grazia Melchionni, contiene testi ampi su vari argomenti, di interesse generale e di larga visuale. Nel fascicolo uno scritto di Mark Entin e d Ekaterina Entina sull'Eurasia, segnatamente sulla Russia come ponte tra Europa ed Asia, e anche “luogo” di valori spirituali, religiosi, comunitari... Ancora sulla Russia, precisamente dell'Unione Sovietica scrive Roberta Alonzi, considerando la determinazione dell'Unione Sovietica a riconoscere all'Italia, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale un ruolo nel Mediterraneo. Antonio Saccà considera i rapporti internazionali tra Russia, Europa e Stati Uniti, auspicando un riavvicinamento, non solo economico, tra Russia ed Europa e la fine della tensione tra Stati Uniti e Russia che suscita incertezza e rischiosi confronti locali: Ucraina, Siria... Eugenio Campo scrive sull'Accordo di Parigi in merito al clima, Flavio Silvestrini scrive della crisi della democrazia riferendola al realismo cosmopolitico di Kant. Rubriche, recensioni, segnalazioni completano il consistente fascicolo.

BUON ANNO 2017

Carissimi lettori
Non potevamo non inviare il nostro MIGLIOR AUGURIO per il Nuovo Anno 2017 perché possa essere all'insegna di qualche passo avanti per costruire PACE; nei PENSIERI, nelle PAROLE e nelle AZIONI di ognuno di noi e possa così essere poi "CONTAGIOSA" nella nostra FAMIGLIA ed allargarsi intorno.
UN ABBRACCIO ED UN AUGURIO FRATERNO

9 dicembre 2016

Il labirinto di Sisifo. Memorie di un Superuomo malinconico

Romanzo filosofico di Antonio Saccà*

Divenuto consapevole di essere un individuo, dunque limitato, mortale, non trasferibile in luoghi o manifestazioni diverse dall'individualità, Anthony Sacca, che si attesta Dodicesimo Barone di Munchhausen ed anche proveniente dai Chisciano, Don Chisciotte, cerca una via di scampo al naufragio dissolutore. Non comprende perché mai esiste l'esistenza, sa e patisce che la sua esistenza finirà. Tenta di conoscere quel che gli uomini hanno concepito per fronteggiare lo sfacelo

“Benessere personale e benessere organizzativo: un binomio possibile?

La cultura del lavoro come leva strategica per il successo d’impresa” 
di Maria Grazia De Angelis - libro Edito Franco Angeli

di Michele Petrucci*
Anche se viene spesso e volentieri dimenticato, più o meno strumentalmente, è fuor di dubbio che per l’impresa - “sistema complesso” che interagisce con il “sistema economico-sociale” - il lavoratore ha un ruolo cruciale. Così come è evidente che l’attività lavorativa e il ruolo ricoperto hanno grande rilievo sull’equilibrio generale di una persona.
Proprio prendendo spunto dall’importanza del lavoratore per l’organizzazione nella quale è inserito e dalle allarmanti indagini sui danni sociali ed economici di fenomeni come lo stress e il mobbing, Maria Grazia De Angelis propone, nel pieno di una profonda crisi che investe - in particolare ma non solo - il mondo dell’economia e dell’impresa, una interessante riflessione sul tema del disagio lavorativo con particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza ed al benessere personale.

8 dicembre 2016

“EGIZIO”: UN RACCONTO CHE INVITA ALLA RICONCILIAZIONE E AL DIALOGO

di Emilio Asti

Di questi tempi è frequente sentir parlare di migranti e profughi, sono infatti ancora molti coloro che sono costretti a fuggire da conflitti e persecuzioni.
È questo il tema di un racconto intitolato “Egizio”, appena pubblicato, basato su una storia vera, molto attuale e ricca d’insegnamenti. È la storia di un adolescente egiziano di fede cristiana copta, che, in seguito a vicende drammatiche che coinvolgono anche la sua famiglia, si trova costretto a fuggire dal suo paese per sfuggire agli attacchi dei fondamentalisti islamici, che già avevano cercato di uccidere la sua famiglia. Il suo viaggio è una sorta di esodo che, tra alterne vicende, lo porta in Italia dove finalmente, dopo tanta sofferenza, potrà iniziare una nuova vita. Nonostante le vicende avverse e le dure peripezie il protagonista non perde la fiducia, che lo sosterrà nell’affrontare tutte le prove. Questa dolorosa vicenda ha significato per lui una maturazione spirituale che l’ha portato ad una comprensione più profonda del mondo e dei suoi innumerevoli drammi. 

LA REALTÀ ATTUALE DELL’ AFRICA TRA DRAMMI E NUOVE SPERANZE

In passato ampiamente sfruttata dai paesi europei e considerata un’area marginale l’Africa, diverse zone della quale tuttora in preda a conflitti e crisi umanitarie, mostra ora diversi segni di rinascita che offrono motivi di speranza per il futuro.

di Emilio Asti
Nel corso del tempo meta di esploratori, missionari ed avventurieri, che spesso ne avevano diffusa un’immagine negativa, l’Africa, con le sue culture ancestrali ed un ambiente naturale caratterizzato da fitte giungle e savane, enormi fiumi, grandi laghi ed alte montagne, ha alimentato fantasie e paure. 
Al di là delle descrizioni romanzate e della pubblicità turistica, che ne presentano un’immagine incompleta e spesso non veritiera, l’Africa rappresenta una realtà ancora in gran parte ignota. Per molti anni l’immagine predominante dell’Africa è stata quella di un continente in preda alla fame e ai conflitti; l’Occidente, convinto della propria superiorità, sembrava voler ignorare quasi tutto dell’Africa, a cui ha sempre guardato in modo superficiale e, a volte, con malcelato disprezzo. Ora, anche a causa dei continui arrivi in Europa di migranti dall’Africa, si comincia a prestar maggior attenzione alla realtà africana, molti aspetti della quale rimangono però difficili da comprendere.
Dall’Africa settentrionale che si affaccia sul Mediterraneo sino all’estremità meridionale, passando per l’Africa Nera, il continente africano, la cui popolazione, in continua crescita, ormai supera il miliardo di abitanti, racchiude notevoli differenze etniche e linguistiche, ed eredità culturali di grande valore.

RAPPORTO FRA I DIRITTI UMANI E LO SPORT

del Dott. Alexandre Djomo Wafo*

Intervento alla Conferenza di Monza del 26/11/2016

È doveroso per me ringraziare il presidente Carlo dell’UPF Monza per l’invito a partecipare a questa conferenza dove ho l’opportunità di presentare un mio contributo, una mia riflessione su il rapporto fra Diritti Umani e lo Sport. 
Per Diritti Umani si intendono quei diritti che appartengono a qualsiasi individuo a prescindere da razza, genere, età, religione, ceto sociale, dall’orientamento sessuale e dalla condizione economica. Dovrebbero essere riconosciuti a ciascuno in ogni Paese, indipendentemente dal tipo di società e dalle sue caratteristiche. Questa definizione ci conferma l’idea che essi sono universali. Il 10 dicembre 2016 si celebrerà il 68° anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti Umani. Ma qual è realmente l’oggetto di questa Dichiarazione? 

Sport e Diritti


di Luca Giovannone
Promuovere lo sport come valore aggiunto, per l’integrazione e per la creazione di una società in cui convivere pacificamente. È questo l’obiettivo dichiarato del convegno “Sport e Diritti Umani”, organizzato dalla UPF di Monza e tenuto all’Urban Center nella mattinata di sabato 26 novembre. Un momento di riflessione sul valore dell’attività fisica, intesa come incontro con gli altri e con sé stessi. In compagnia della senatrice Josefa Idem - plurimedagliata alle Olimpiadi e famosa nel mondo per esser la donna con più partecipazioni nella storia dei giochi - e di molti altri ospiti, tra cui la squadra campione d'Italia di Baseball per non vedenti, I Patrini di Malnate, è stata questa l’occasione per toccare con mano la centralità della pratica sportiva nell’ottica dell’integrazione sociale, valorizzando le iniziative promosse dalla Universal Peace Federation insieme al Comitato Brianzolo UISP e sostenute dal Comune di Monza.
Oltre al Consigliere Delegato allo sport Silvano Appiani, ha voluto partecipare all’incontro anche il Sindaco Roberto Scanagatti, che ha sottolineato come il carattere solidale dello sport rappresenti un linguaggio universale, in grado di abbattere qualsiasi barriera di nazionalità, etnia o religione.  “A Monza siamo molto attenti a queste tematiche - ha dichiarato il primo cittadino - e sono molto contento di questo convegno, che testimonia l’impegno della città in questo campo”. Appiani invece ha parlato di attività sportiva nell’ottica del dialogo tra individui e popoli. “Lo sport è un linguaggio universale - ha ribadito - ed è in grado di rappresentare una possibile soluzione per la cooperazione al fine di garantire pace e sicurezza internazionale”

7 dicembre 2016

Convegno in occasione della Giornata Internazionale della Pace

Palazzo San Macuto
La Voce dei Parlamentari

di Maria Gabriella Mieli
In occasione della Giornata Internazionale della Pace indetta dalle Nazioni Unite, che quest'anno ha come tema "Gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile: mattoni per Costruire la Pace", l’Universal Peace Federation e la Women's Federation for World Peace hanno organizzato il convegno dal titolo: IN-FORMAZIONE: Associazione Internazionale dei Parlamentari per la Pace; Multiculturalità, Politica, Società Civile: Sinergie, Formazione, Progettualità.
II convegno si è tenuto il 13 settembre 2016 dalle 09.00 alle 18.00 presso la Sala del Refettorio di
Palazzo San Macuto (Camera dei Deputati) a Roma.
Le motivazioni che hanno portato ad organizzare questo convegno sono collegate a due significativi incontri internazionali.
II primo si è svolto a Seoul dal 12 al 16 febbraio scorso con la partecipazione di oltre 300 invitati tra i quali 150 parlamentari provenienti da 40 nazioni, nel contesto di una Conferenza Internazionale dei Leader; la sessione principale di quel convegno si è svolta presso l'Assemblea Nazionale, con la presenza dei parlamentari coreani.

Manifesto per la Felicità

di Stefano Bartolini*

Viviamo in paesi ricchi, ci siamo affrancati dalla povertà di massa e abbiamo accesso ai beni di consumo, all'istruzione, alla sanità, a una vita più lunga e sana. Eppure ognuno di noi avverte nell'aria il serpeggiare di un'in-soddisfazione diffusa, di un malessere e un disagio psicologico che si esprimono in una dolente e ostinata litania che passa di bocca in bocca: la mancanza di tempo. Viviamo di corsa in mezzo a individui frettolosi. E a mancare è prima di tutto il tempo delle relazioni con gli altri, sacrificate sull'altare del benessere materiale, che conosce due soli imperativi: lavoro e consumo. Siamo più ricchi ai beni e sempre più poveri di relazioni. Ecco perché siamo sempre più infelici. E questo il quadro desolante confermato dagli studi di varie scienze sociali sulla “felicità” nei paesi a più alto grado di sviluppo.

LA CULTURA DEL BENESSERE PROMUOVE LA CULTURA DELLA PACE

Colle Mattia (Roma), 1 ottobre 2016

Intervento di Maria Grazia De Angelis*

1. CULTURA DELLA PACE E CULTURA DEL BENESSERE: valori universali
Parlare di benessere (vale anche il corrispondente inglese ‘wellness’) in questo momento storico in cui si assiste da un lato a una enorme accelerazione delle disparità riguardanti basilari e prioritari problemi di giustizia ed equità sociale; dall’altro, lo stesso lavoro rimane per ciascuno un aspetto irrinunciabile a prescindere dalle condizioni in cui si svolge, può sembrare anacronistico. Ma parlare di benessere non significa solo parlare di benessere economico poiché con tale parola si indicano anche tutte le misure volte a promuovere e tutelare il benessere fisico, sociale e psicologico di una persona, includendo quindi il suo benessere organizzativo in quanto lavoratore e il suo benessere sociale in quanto cittadino, il suo benessere individuale in quanto componente di un nucleo familiare.
La “pace” ed il “benessere” rappresentano quindi, oltre che valori universalmente riconosciuti, una condizione sociale, relazionale, politica e per estensione anche personale ed intraindividuale, caratterizzata dalla presenza di condivisa armonia e contemporanea assenza di tensioni e conflitti. 

LA COOPERAZIONE PER LA PACE - DIGNITÀ PER TUTTI

di Giorgio Gasperoni

UPF e WFWP Italia hanno organizzato un convegno nazionale che anche quest’anno, come ormai è tradizione, si inserisce nell’ambito della celebrazione della “GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA PACE”, proclamata dalle Nazioni Unite. 

Il Convegno si è tenuto presso la FONDAZIONE DELLE FAMIGLIE PER LA PACE MONDIALE E L’UNIFICAZIONE - Roma - sabato 1 ottobre 2016
 Il programma si è sviluppato con due diverse sessioni; la prima, nella mattinata, è stata dedicata all’area economica con la presenza di autorevoli relatori confrontarsi sul tema: “Modelli Economici e Dignità Umana”. La seconda sessione, nel pomeriggio, è stata invece dedicata all’area interreligiosa con il tema: “Pace e Cooperazione Interreligiosa”; anche questa sessione ha visto la presenza di autorevoli esponenti delle diverse fedi.

Cos’è la Associazione Internazionale dei Parlamentari per la Pace

Una proposta

Fin dalla sua istituzione, la Universal Peace Federation ha lavorato a stretto contatto con i parlamentari di tutto il mondo per costruire un mondo di pace duratura, basato su principi universali.
I fondatori della Universal Peace Federation, Rev. Dr. Sun Myung Moon e il Dr. Hak Ja Han Moon, hanno lanciato l’iniziativa globale "Parlamentari per la Pace" nel 2001 incentrata sugli Ambasciatori di Pace. Questa iniziativa, un punto cruciale della UPF nel 2005 durante il Tour inaugurale in 120 nazioni, ha riunito molti parlamentari di tutto il mondo attraverso diversi programmi, volti a contribuire alla realizzazione di una pace duratura.
Questi programmi includono seminari "Parlamentari per la Pace" dell’UPF-Asia, con i parlamentari provenienti da Malesia, Nepal, Filippine, Sri Lanka e altre nazioni; programmi nel 2007 di UPF-Africa di "Parlamentari per la Pace", provenienti da Nigeria e Sierra Leone; Nel 2014 l’UPF-Nepal ha istituito un "Consiglio di Parlamentari per la Pace"; e l’UPF-Oceania ha organizzato una serie di conferenze che hanno coinvolto i parlamentari provenienti da Australia, Nuova Zelanda e le nazioni delle Isole del Pacifico.

Associazione internazionale dei parlamentari per la Pace

By Jacques Marion
Dal 7 al 9 settembre 2016, la Universal Peace Federation ha tenuto una Conferenza Internazionale sulla Leadership a Londra, la terza di una serie di eventi organizzati quest'anno per lanciare in tutto il mondo l'associazione internazionale dei parlamentari per la Pace (IAPP). Con il tema "Il dialogo interregionale, Affrontare sfide critiche: Europa, Eurasia, Medio Oriente e Nord Africa”, la conferenza di Londra ha rappresentato il lancio ufficiale di IAPP in queste tre regioni. Circa 150 partecipanti si sono ritrovati da 40 nazioni, tra cui leader politici e religiosi, donne leader e rappresentanti della società civile.
Trenta parlamentari da 15 nazioni hanno partecipato all'evento e hanno firmato la proposta di istituire una Associazione internazionale dei parlamentari per la pace in Europa, Eurasia e Medio Oriente. Erano presenti anche due ex capi di stato europei e dieci ex membri del parlamento.
La conferenza è iniziata il 7 settembre con una sessione sul tema "Una visione per il consolidamento della pace nell'era globale".

Costruire Sicurezza e Coesione in Europa: coinvolgere i giovani per la pace

Parlamento Europeo - Bruxelles 29 giugno 2016

di Carolyn Handschin, Presidente WFWP-Europe
Voglio cominciare ringraziando tutti quelli che hanno aiutato per far sì che questo evento avesse luogo, con più di un anno di organizzazione e impegno. I nostri ringraziamenti vanno al team della Fed delle Donne in Italia, Flora Grassivaro ed Elisabetta Calì, che ci hanno messo in contatto con gli organizzatori di questa importantissima istituzione europea, e il loro team, con cui abbiamo lavorato a stretto contatto negli ultimi mesi. Grazie per il supporto dei nostri partner e delle varie istituzioni europee, specialmente qui in Belgio. Dal recente attacco terroristico qui a Bruxelles e Parigi, il tema è diventato più importante che mai. 
Abbiamo organizzato questo incontro oggi in questa istituzione con lo scopo di fornire una piattaforma per condividere alcuni degli straordinari sforzi che sono stati fatti a livello internazionale, governativo e locale al fine di comprendere e trovare un vaccino per questa epidemia di radicalizzazione dei nostri giovani. Per risolverla, non possiamo evitare di fare una critica a noi stessi. Per guarirla, dobbiamo capire la malattia rapportandoci al modello di salute.

Impegnare la Società Civile a Costruire Sicurezza e Coesione in Europa


Il 29 giugno 2016 un convegno è stato realizzato nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, realizzato grazie al contributo della WFWP(Federazione delle Donne per la pace nel mondo) Italia, promosso dall’Europarlamentare italiano, On. Zanonato e dalla WFWP Europe, con la collaborazione UPF, World Youth Alliance, Women without Border, GLOBAL WOMEN’S PEACE NETWORK.
130 ospiti invitati dalla WFWP sono venuti da tutta l’Europa per seguire con attenzione ed interesse il tema del Convegno: “Impegnare la Società Civile a Costruire Sicurezza e Coesione in Europa”. 
Il tema è stato trattato in due sessioni:
Il Ruolo delle donne e madri nella prevenzione della radicalizzazione dei giovani. 
Il Ruolo della cooperazione interreligiosa e interculturale e dell’educazione per costruire sicurezza e coesione in Europa.

Il Consiglio Interreligioso della Sierra Leone – 1997 – 1999

Uno sguardo su un caso di studio nel continente africano

Il contesto
Nel diciottesimo secolo gl’inglesi iniziarono il processo che avrebbe portato alla costituzione della Sierra Leone trasformandola in un protettorato inglese fino all’indipendenza del 1961 attraverso l’importazione di schiavi liberi dalle Americhe. I Creoli, discendenti diretti degli ex-schiavi rappresentano il 10% della popolazione. Gli altri due gruppi etnici principali sono i Temne (30%) e i Mende (30%), mentre la rimanente parte della popolazione è costituita da etnie minori. Quasi il 60% della popolazione è musulmana, il 30% è cristiano e il 10% segue tradizioni indigene. La storia della Sierra Leone è caratterizzata da tolleranza religiosa e coesistenza. Ciò nonostante, nella seconda metà del ventesimo secolo, la cattiva gestione dell’economia e la corruzione hanno portato la nazione ad essere una delle più povere al mondo.  

Etica e valori nello sport

di Carlo Chierico

Nel convegno tenutosi la mattinata di sabato 28 maggio presso l'Urban Center di Monza, si è messo bene a fuoco, grazie agli interventi dei molti e autorevoli relatori che vi hanno partecipato, la tematica “Etica e valori nello sport”. Organizzato dalla UPF, l'Universal Peace Federation, insieme al Comune di Monza e il Comitato brianzolo della UISP, l'Unione Italiana Sport per Tutti, il convegno ha trattato un tema particolarmente sentito oggi. Nel nostro paese si dice che manchi la cultura sportiva. E quando il problema è culturale significa che il malessere è diffuso e ha radici profonde. Di conseguenza anche la soluzione del problema deve avere la stessa profondità. 
Lo scopo del convegno era quello di valorizzare l'importanza dell’etica, l'utilità sociale e il valore educativo e formativo dello sport per i giovani. Gli interventi sono stati tutti molto apprezzati e accompagnati da continui e frequenti applausi dal numeroso pubblico presente. Quando Ettore Fiorina ha letto alcuni brani del libro "Attaccante nato" del compianto giocatore di serie A Stefano Borgonovo, la commozione è salita alle stelle, per poi toccare il culmine quando ha preso la parola Alessandra, la giovane figlia di Stefano, che porta avanti la Fondazione intestata al papà, i cui scopi sono la promozione della ricerca scientifica e l'aiuto ai malati di SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, di cui è stato vittima lo stesso Borgonovo, ma anche lo sviluppo di attività per la diffusione dello sport specialmente tra i giovani.

TROFEO DELLA PACE 2016, VINCE LO SPORT CHE UNISCE

di Francesca Radaelli

 Alla fine ha vinto ancora una volta lo sport, quello migliore. Quello che ha il potere non solo di unire intere nazioni davanti alla tv durante gli Europei di calcio, ma anche - e forse con più merito – quello di portare, un pomeriggio di giugno, giovani italiani, ghanesi, colombiani, senegalesi, indiani e di tante altre nazionalità residenti sullo stesso territorio a divertirsi insieme, sullo stesso campo di calcio. Accade, da 11 anni a questa parte, a Monza, grazie al Trofeo della Pace organizzato dalla UPF Universal Peace Federation Monza, insieme al Comitato Brianzolo della UISP-Unione Italiana Sport per Tutti, con il sostegno del Comune di Monza e la collaborazione delle società sportive Juvenilia e Fiammamonza.

Le partite di domenica 26 giugno: Freedom Cup e torneo interetnico

La giornata conclusiva della manifestazione si è tenuta quest’anno domenica 26 giugno e ha riunito sul campo dello stadio Sada di Monza le cinque formazioni, in gran parte multietniche, che, nel corso del mese, si sono affrontate nelle partite del torneo interetnico di calcio a sette. Ma non solo. Il pomeriggio si è aperto infatti con la Freedom Cup, nel corso della quale si sono affrontate la Squadra dei Colori, costituita dai ragazzi dei quartieri monzesi Cederna e Regina Pacis, e due formazioni composte da profughi – per lo più provenienti dal continente africano – ospitati nel Centro Spallanzani di Monza: lo Spallanzani United e gli All Stars Refugees. Sono stati questi ultimi ad aggiudicarsi la vittoria finale e la Coppa della Libertà. 

1 dicembre 2016

Assegnato il Premio Sunhak per la Pace 2017 a Gino Strada e Sakena Yacoobi

COMUNICATO STAMPA

Gino Strada
Annuncio dell’assegnazione, martedì 29 novembre alle ore 17:00, presso il JW Marriott, Washington DC.
Gino Strada ha fornito assistenza medica di emergenza a rifugiati in Africa e Medio Oriente.
Sakena Yacoobi ha sviluppato una soluzione innovativa al problema dell’insediamento dei rifugiati, tramite l’educazione.  
Il Comitato per il Premio Sunhak per la Pace ha annunciato all’Hotel JW Marriott a Washington DC, che le persone insignite per l’anno 2017 sono il Dott. Gino Strada, un medico italiano, e la Dott.ssa Sakena Yacoobi, un’educatrice afgana. 
Sakena Yacoobi
I risultati del Dott. Gino Strada sono largamente conosciuti per il contributo al progresso dell’”assistenza medica di emergenza” nel corso degli ultimi 25 anni; la sua compassione per l’umanità lo ha portato oltre i confini nazionali, perfino verso l’epicentro del conflitto in Medio Oriente e in Africa. Il suo lavoro ha portato guarigione e soccorso ai 7 miliardi di persone intorno al mondo.
La Dott.ssa Sakena Yacoobi è stata riconosciuta in tutto il mondo per aver sviluppato programmi educativi legati all’insediamento dei rifugiati, lavorando specialmente nei campi profughi in Afghanistan, sottoposti a particolare stress dai numerosi anni di conflitto. 

Annuncio dei vincitori del premio Sunhak per la pace 2017

Il Sik Hong, Presidente del comitato del premio Sunhak per la Pace

29 novembre 2016


Illustri leader dall'America e da tutto il mondo. Buon pomeriggio.
È per me un grande onore essere qui oggi per questa storica conferenza internazionale a Washington, DC.
Come presidente del comitato del premio Sunhak per la Pace, permettetemi per prima cosa di ringraziare la Federazione Universale per la Pace che ha preparato questo meraviglioso banchetto e programma in onore dell'annuncio dei vincitori del premio Sunhak 2017. Sono davvero onorato della vostra presenza per questa occasione così importante.
Il premio Sunhak per la Pace è stato stabilito dal Rev. Sun Myung Moon e sua moglie, la Dr. Hak Ja Han Moon, sulla base della loro visione di pace "Una Famiglia sotto Dio", speranza per un futuro migliore per tutta l'umanità. Tutto ciò risulta essere ancora più vero in questo preciso periodo storico, nel quale attraversiamo l'avvento di una nuova era, e nel quale siamo messi in discussione nella nostra vera essenza di umanità. Dalla seconda guerra mondiale, mai si era sperimentato un numero così alto di sfollati e profughi per il quale si sia reso necessario un impegno transnazionale per il bene comune.