5 luglio 2016

L’Organizzazione per la Sicurezza e per la Cooperazione Europea


L’Organizzazione per la Sicurezza e per la Cooperazione Europea (OSCE) è responsabile di assicurare che vengano rispettati gli Accordi di Helsinki. È un ente intergovernativo formato da più di 50 paesi europei, a cui si aggiungono Stati Uniti e Canada. Originariamente creato per aiutare a risolvere i conflitti durante la guerra fredda, quando questa ha avuto fine ha continuato quale organizzazione intergovernativa che si concentra sulla risoluzione dei conflitti esistenti, sulla sicurezza e sui diritti dell’Uomo. 
La OSCE ha sviluppato tutta una serie di trattati nei quali si riconosceva l’indispensabile necessità di infondere i principi dei diritti umani in quegli accordi essenziali a risolvere i conflitti e ad indicare gli standard secondo i quali un paese civile dovrebbe vivere. L’Atto Finale di Helsinki è stato adottato dall’OSCE nel 1975. Si divide in tre sezioni, dette “panieri”. Il VII Principio del primo paniere protegge la libertà di religione e i diritti delle minoranze. 
Il documento afferma che gli Stati partecipanti riconoscono e rispettano la libertà della persona di professare e praticare, da sola o in comunione con altri, la religione o il credo agendo in conformità a quanto dettato dalla propria coscienza. 
La conferenza di Vienna dell’OSCE nel marzo del 1989 esponeva in maniera dettagliata i diritti specifici che gli Stati partecipanti s’impegnavano a garantire, tra cui il diritto a tenere luoghi di culto, il diritto dei genitori di assicurare ai figli un’educazione religiosa conforme alle proprie convinzioni e il diritto ad avere e fare uso di opere religiose. 
La misura in cui ciascuno stato applichi, nella prassi, le disposizioni a salvaguardia dei diritti umani previste dalle Intese dell’ONU, dalla Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo e dagli Accordi di Helsinki, è un indice della qualità della sua democrazia.

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