14 aprile 2016

XX° Giornata bambini vittime di violenza

di Franco Previte
Sotto il Patrocinio del Senato della Repubblica si terrà il prossimo 1° maggio a Roma la” XX Giornata Bambini Vittime della violenza”, promossa da Meter Onlus, l’associazione fondata dal Sacerdote Fortunato Di Noto che da 20 anni lotta contro gli abusi e la pedofilia.
Ogni anno quest’appuntamento nazionale richiama l’attenzione dell’opinione pubblica sui reati commessi nei confronti dei minori ed in questi 20 anni non è mai mancato l’apprezzamento del Senato a questa iniziativa sociale, che è stata sempre motivo di sensibilizzazione contro la pedofilia, la pedopornografia e gli abusi all’infanzia in Italia e all’estero.
I partecipanti alla Giornata volontari, famiglie, comuni cittadini insieme reciteranno la preghiera a Regina Coeli durante la Santa Messa celebrata da Papa Francesco in piazza San Pietro, dove si distingueranno per un cappellino e una magliette di colore giallo, con comunanza di una preghiera  “In questa XX Giornata per i bambini vittime della violenza affidiamo al Signore tutti i piccoli che soffrono a causa di una cultura che non ama la vita, per essi preghiamo”.
Papa Francesco ha lanciato una nuova serie di tweet dal suo account @Pontifex, tratti dall’Esortazione apostolica “Amoris laetitia”. Questi i testi: “La famiglia deve essere il luogo, dove s’insegna a cogliere le ragioni e la bellezza della Fede, a pregare e a servire il prossimo”; “È fondamentale che i figli vedano in maniera concreta che per i loro genitori la preghiera è realmente importante”; “Comprendere, perdonare, accompagnare, sperare, integrare. Questa è la logica che deve prevalere nella Chiesa”.
L’inadeguatezza della normativa esistente, la cui defezione la costatiamo quasi giornalmente, ha bisogno di quella invocata legislazione adeguata ed efficace che una “burocratica lentezza” ne impedisce il rispetto della dignità del bambino dei suoi legali diritti, fra i quali non vanno dimenticati i bambini disabili: 
In passato i mass media hanno riportato una notizia davvero scioccante in cui un gruppo persone, circa 800, operanti su Facebook hanno posto in mostra una foto di profilo di una bambino down in un gioco di tiro al bersaglio con un proclamato delirio di frasi offensive e denigratorie, protette dall’anonimato, nei confronti di questi sfortunati della vita.
Naturalmente, in tempi brevi sul web è partita una controffensiva a difesa di questi innocenti che si trovano in situazione di maggior debolezza e fragilità.
Purtroppo una certa parte del nostro tempo considera la persona umana pienamente autonoma e svincolata da ogni rapporto con la legge religiosa e con quella sociale, mentre l’uomo tende a porsi al centro dell’universo e propone un focoso delirio verso gli animali, che rispettiamo, ma non dobbiamo sottovalutare l’essere umano.
Non possiamo non dimenticare il progressivo dissolversi dei valori etici che sfide pericolose, come nel caso esposto, tendono a distruggere le famiglie ed i singoli, ma amareggia ed angoscia che si va sviluppando e progressivamente aumentando, un relativismo aberrante, un permissivismo smodato che dilaga, modifica e mortifica la dimensione etica della vita.
Tutti gli uomini di buona volontà, soprattutto noi cattolici, dobbiamo tenere alta la coscienza di tutela della dignità umana, la grandezza del carattere sacro della vita e di ogni vita ed in qualunque condizione di salute ci troviamo.
Le condizioni di vita e la crisi scottante del nostro tempo sono tante, come la droga, la ventilata clonazione umana, il far west procreativo sulla fecondazione artificiale, l’aborto ormai legalizzato e la strisciante eutanasia in questa società in cui la cultura egoistica si va uniformando in un “fatto” davvero aberrante come quello del “tiro a segno” sui bambini Down. Bambini Down, disabili, handicappati psichici, anziani non autosufficienti od agonizzanti devono morire secondo una moda davvero pericolosa che si va instaurando nella società civile?
Un’omissione di soccorso, un reato che come nel caso dei bambini Down trattandosi di un diritto inalienabile, il diritto alla vita, invocato anche dall’opinione pubblica, va perseguito.
L’opera di questo Sacerdote, don Di Noto, va protetta perché valorizza l’innocenza ed è segno di civiltà il rispetto dell’essere umano, anche se disabile.
Quindi aiutiamo con vera efficacia questa XX Giornata dedicata ai bambini vittime di violenza!

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