26 marzo 2016

Gesù e la Resurrezione

Tradizionalmente la grande maggioranza dei cristiani ha creduto nell'apparentemente indiscutibile resurrezione del corpo fisico di Gesù, ma è veramente l'unica possibile interpretazione?

di Redazione(1)
Per circa un quarto della popolazione mondiale - per quel miliardo di persone che sono cristiane - Pasqua è il tempo in cui si ricorda e si celebra la resurrezione di Gesù Cristo. San Paolo proclamò che se Gesù non fosse risorto "la nostra speranza sarebbe stata vana" (1 Cor. 15:17).
Oggi, virtualmente, tutti i cristiani riconoscono nella resurrezione, il nucleo della fede neo-testamentaria; ma perché credere nella resurrezione ha un'importanza così vitale?
Tradizionalmente ci sono diversi modi di spiegarlo. Per prima cosa la resurrezione di Gesù è considerata come una prova irrefutabile che l'uomo ha un'anima immortale. Secondariamente è stata considerata un miracolo così stupefa¬cente da convalidare la divinità di Gesù. La tomba vuota scoperta da Maria Maddalena e dalla "seconda Maria" sembrava voler dire che nessun sepolcro poteva contenere il Figlio di Dio: Gesù aveva conquistato la morte. Il Cristianesimo è stato acclamato come religione suprema poiché mentre i non-cristiani venerano persone morte come Buddha, Mosè, Maometto o Confucio, i cristiani adorano un Cristo sempre vivente.
Secondo il teologo Hans Kung le fonti bibliche rivelano delle "insuperabili discordanze e incoerenze" riguardo alla resurrezione.
Infine la maggior parte dei teologi è d'accordo nell'affermare che null'altro che la resurrezione poteva essere così potente da far rinascere la fede dei discepoli dopo il duro colpo della crocifissione. In effetti, solo la resurrezione poteva permettere agli ebrei cristiani - che non aspettavano in alcun modo un Messia crocifisso - di credere che Gesù fosse realmente il Salvatore.

Un interrogativo biblico
Per quanto si desideri afferrare il mistero della resurrezione, una piena comprensione è molto difficile perché, come ha detto il teologo Hans Kung, su questo punto le fonti bibliche rivelano delle "insuperabili discordanze e incoerenze riguardo alla resurrezione". I quattro Vangeli sono d'accordo sul fatto che la resurrezione ebbe luogo, ma i loro racconti sono così contrastanti da non poter essere armonizzati. Gesù sorse veramente dalla morte, ma come avvenne questo? Per rispondere a questa domanda dobbiamo considerare due interpretazioni fondamentali dell'evento pasquale.
Tradizionalmente la grande maggioranza dei cristiani ha creduto nell'apparentemente indiscutibile resurrezione del corpo fisico di Gesù. Le prove più grandi citate a sostegno di questa affermazione sono la scoperta della tomba vuota e il fatto che il dubbioso Tommaso toccò in effetti le ferite di Gesù. (Questo tuttavia non significa che molti devoti cristiani non si siano chiesti come sia stata possibile l'apparente levitazione del corpo fisico di Gesù o come quello stesso corpo fisico sia riuscito a passare attraverso i muri).
Tuttavia un'altra e persino più antica tradizione nell'interpretare la resurrezione di Gesù è riconosciuta - se non sostenuta - da molti studiosi biblici. Questa più antica fonte fa riferimento a quanto detto da Paolo nel 56 - 57 d.C.; egli parla solo della visione di Gesù risorto (1 Cor. 15:3-8) e non accenna affatto alle varie storie della tomba vuota. Da qui si può accettare la possibilità che i discepoli videro Gesù risorto, ma non credettero in una effettiva resurrezione fisica.
Questo comunque non significa o implica che le apparizioni di Gesù risorto furono allucinazioni soggettive da parte dei discepoli. Oggi, noi conosciamo abbastanza i fenomeni paranormali per riconoscere come credibili i numerosi racconti di apparizioni di persone morte.
Poiché questo modo di interpretare la resurrezione è ammesso dagli studiosi, perché sono così pochi i teologi che prendono in considerazione la parapsicologia per spiegare Gesù risorto? Una ragione va ricercata nel fatto che il dare rilievo a questa interpretazione, sembrerebbe voler privare Gesù della sua unicità; in questo caso sarebbe, infatti, difficile per i cristiani più conservatori sostenere la loro affermazione secondo cui la resurrezione di Gesù fu un evento soprannaturale divino e perciò prova della divinità di Gesù.
Molti cristiani, specialmente evangelici, non riconoscono che è possibile interpretare la resurrezione in modo diverso da quella fisica basata sui racconti della tomba vuota. Tuttavia un teologo rinomato come Hans Kung, per esempio, descrive questi racconti della tomba vuota come "leggendarie elaborazioni della resurrezione" e lo studioso biblico Guignabert nel suo libro "Jesus" afferma che i riferimenti del Nuovo Testamento alla tomba vuota sono "un mosaico artificiosamente composto da frammenti contraddittori".

La visione della Teologia dell'Unificazione
La Teologia dell'Unificazione afferma decisamente la realtà e il profondo significato della resurrezione di Gesù. Come la maggior parte dei protestanti, tuttavia, noi crediamo che la resurrezione fosse un fatto spirituale e non fisico. In accordo con il teologo scandinavo Emil Brunner, la Teologia dell'Unificazione afferma la resurrezione del "corpo", ma non della "carne".
È da notare attentamente come ci sia prova nei Vangeli che il corpo risorto di Gesù era molto diverso da quello terreno. Per esempio quando Gesù apparve per la prima volta ai discepoli nella loro casa, essi pensarono di aver visto uno spirito (Lc. 35:37), anche perché egli apparve camminando attraverso una porta chiusa (Gv. 20:26). Inoltre quando Gesù saluta i due discepoli sulla strada di Emmaus, è riconosciuto da loro solo più tardi quando spezza il pane e sparisce subito dopo, improvvisamente.
Come possiamo spiegare allora la natura del corpo risorto toccato da Tommaso? La teologia dell'Unificazione sostiene che Dio ha originariamente creato l'uomo dandogli un "io" fisico che è carnale e temporale, ma anche un "io" spirituale che è eterno e non carnale e che coesiste insieme al corpo fisico fino a che quest'ultimo non viene distrutto dalla morte. Perciò, secondo noi, non fu il corpo fisico di Gesù a resuscitare, ma il suo corpo spirituale.
Può apparire sorprendente, ma credo che attraverso le future scoperte in campo scientifico l'uomo potrà probabilmente avere una più profonda comprensione della "sostanza" del corpo di Gesù risorto. Resta chiaro comunque che la scienza non diminuirà il profondo e meraviglioso significato religioso della resurrezione.

(1) Ripreso ed elaborato da “Teologia dell’Unificazione”

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