22 gennaio 2016

Dare speranza al mondo della disabilità

Giubileo della Misericordia significa perdono e perdonare i torti subiti!

di Franco Previte
Papa Francesco ha lanciato un tweet dal suo account @Pontifex “Il Vangelo ci chiama ad essere “prossimi” ai poveri, agli abbandonati per dare loro una speranza concreta” (19 gennaio 2016 da Bollettino  Radio Vaticana)
Il laico cattolico ha grande responsabilità di continuare a nutrirsi delle sue radici, dalla Parola di Dio, dal Magistero della Santa Chiesa Cattolica ai segni dei tempi.
Papa Francesco all’Angelus dell’Epifania 2016 ha esortato ad “Alzare lo sguardo da noi stessi e ad abbassarlo per adorare Gesù”. 
Infatti dopo l’esperienza dei Re Magi, Papa Francesco ci esorta a non accontentarsi della mediocrità e non vivacchiare, ma cercare il senso delle cose e scrutare la vita.
Ecco il Giubileo Straordinario della Misericordia significa ricevere il perdono dei propri peccati, soprattutto perdonare i torti subiti, con Fede, Speranza, Amore.
Il passare per la Porta Santa è adempiere un rituale di pentimento ed aiutare le persone che si trovano in difficoltà nel mondo della disabilità, del dolore, della sofferenza.
Perdonare è vantaggioso anzitutto per chi perdona, ricorda Papa Francesco, in quanto “è lo strumento posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore. Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici”. (Papa Francesco Bolla d’Indizione Anno Giubilare).
In occasione del Giubileo della Misericordia, anche quello voluto per le Famiglie soprattutto quelle dove insite un disabile fisico o un handicappato psichico, iniziato l'8 dicembre scorso per terminare il 20 novembre 2016, sono necessarie concrete risposte verso povertà, disagio sociale, invalidità, disabilità sia fisiche che psichiche delle persone per una migliore qualità del vivere civile.
È auspicabile che l’Anno Giubilare sia anche il tempo del ripensamento su diverse questioni che spesso impediscono partecipazione, programmazione, lavoro, trasparenza, legalità per realizzare non solo grandi opere, ma incoraggiare anche una nuova cultura della solidarietà verso il n/s prossimo, il sociale, la persona, oggi 2016 carenti. 
Sia un momento, il Giubileo di riappropriazione culturale, etica, morale delle n/s città, dei n/s paesi, della n/s gente e sia un tempo di rigenerazione, ristrutturazione di alcuni presidi dei mass media, specie cattolici, dove a dirla con Papa Francesco se “non sei cattolico, sei ipocrita” (8 marzo 2015 Tor Bella Monaca-Roma), che possono dare più evidenza cristiana alle necessità e dare riscontro di vivibilità delle varie periferie della sofferenza “che hanno bisogno della luce del Vangelo”.

Nessun commento:

Posta un commento