13 novembre 2015

Verso una civiltà di pace

Il presidente di Kiribati, Anote Tong cerca un futuro lontano dalla disperazione 
“Lottate per una risoluzione al problema del cambiamento climatico” 
La crisi ambientale delle isole della Repubblica di Kiribati

Le Kiribati sono uno stato insulare dell’Oceania che affrontano il destino di sparire dalla faccia della terra, e che per questo hanno attratto l’attenzione della comunità globale. Questa nazione, che rappresenta solo lo 0.36% (811 km2) della superficie della penisola coreana, è una vero e proprio stato costituito da 33 isole. L’altitudine media sopra il livello del mare è di soli 2m, ed entro il 2050 rischia di essere sommersa a causa dell’aumento del livello dei mari causato dal cambiamento climatico. Insieme alla piccola nazione Tuvalu, già sommersa in alcune sue parti, le Kiribati rappresentano le conseguenze disastrose dei cambiamenti climatici.

Il presidente di Kiribati, Anote Tong ha costantemente posto all’interesse delle Nazioni Unite e delle altre principali organizzazioni internazionali il tema del riscaldamento globale, cercando una soluzione condivisa. Il suo lavoro si è concentrato sulla sensibilizzazione delle coscienze circa la situazione drammatica che queste aree del pacifico stanno affrontando. Il suo impegno è riconosciuto ovunque, soprattutto nello sforzo di stabilire un gruppo consultivo per la risoluzionee del problema avente la partecipazione della comunità globale. Anote Tong ha adottato la “Dichiarazione Ambo” alla conferenza del 2010 sul tema del cambiamento climatico delle Kiribati, dove i capi di stato di ogni nazione sono stati invitati. Si tratta di una dichiarazione che evidenzia la necessità urgente di investigare sulle cause del cambiamento climatico e prendere azioni concrete per ridurre i suoi effetti negativi sull’ambiente. Alle Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCC) tenutasi in Messico durante lo stesso anno, questa dichiarazione è diventata il primo passo affinchè le nazioni economicamente più sviluppate possano supportare nazioni come le Kiribati così vulnerabili al problema. Il comitato per il premio Sunhak ha spiegato che “il presidente Tong è un leader globale che ha guidato la comunità internazionale verso un accordo sui pericoli dei cambiamenti climatici”. Il presidente Tong, laureato alla London School of Economics in Inghilterra, conosce il significato di sacrificare il presente per il bene del futuro. Nonostante la situazione disperata, è un leader esemplare anche per le sue posizioni riguardanti la protezione dell’ecosistema marino per le generazioni future, indipendentemente dai sacrifici che ne conseguono. Alla Conferenza per la Conservazione del Mondo nel 2006, il presidente ha dichiarato la “Area protetta delle isole della Fenice (PIPA)” per proteggere un gruppo di otto atolli e due barriere coralline vicine alla Repubblica di Kiribati. Inoltre, nel 2008, ha dichiarato 400000 km2 di area marina vicina alle Isole della Fenice “area marina protetta” dove la pesca e l’allevamento sono proibiti. Nel 2010 questo parco è stato registrato come patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Tong ha rinunciato a grandi benefici per la sua nazione. Rendendo le zone marine vicine aree protette, l’industria della pescicoltura è stata danneggiata. Questo perchè la Repubblica di Kiribati dipende largamente dai ricavi provenienti dalle autorizzazioni che fornisce alle navi per la pesca in acque profonde, e l’abbondanza di specie marine nelle Isole della Fenice sono una fonte vitale di entrate per i cittadini di questa nazione. Inoltre, Tong ha proposto il “panorama del Pacifico” ovvero una rete di cooperazioni comuni stabilite tra 23 piccole nazioni del Pacifico per un uso sostenibile delle aree stesse. Il comitato per il premio Sunhak ha spiegato che “il presidente Tong è un leader globale che sta guidando le nazioni ad un accordo sui pericoli dei cambiamenti climatici”.

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