13 novembre 2015

Verso una civiltà di pace

La soluzione per i problemi dell’umanità deve essere ricercata nell’oceano 

Il premio per la pace Sunhak è stato istituito dai fondatori della Federazione delle Famiglie, Rev. Sun Myung Moon e Dr.ssa Hak Ja Han, allo scopo di scoprire e riconoscere persone e organizzazioni che hanno offerto il loro massimo contributo per la realizzazione della pace e del benessere delle future generazioni. Questo premio è stato stabilito per promuovere la pace mondiale e la prosperità dell’umanità, obiettivi per i quali il Rev. Sun Myung Moon ha dedicato la sua intera vita. È stato proposto dalla Dr.ssa Hak Ja Han e fondato con il proposito di realizzare la visione di pace “un’unica famiglia umana”. Il premio Sunhak in particolare non guarda al solo impegno per la pace ma prende in considerazione la promessa per il benessere delle future generazioni e ha l’obiettivo di guidare l’umanità verso una pace adatta al 21° secolo.
In questo giorno, il presidente Il-Shik Hong del comitato per il premio per la pace Sunhak ha spiegato il criterio di scelta: “Per la prima edizione del premio ci siamo concentrati sui temi del cambiamento climatico e della povertà. Dall’inizio del 21° secolo sono evidenti gli effetti catastrofici legati al cambiamento climatico e alla fame nel mondo. Si tratta di problemi globali che minacciano la sopravvivenza del genere umano stesso.” Inoltre ha enfatizzato che: “Ogni anno, il comitato per il premio Sunhak proporrà una “agenda di pace” che guiderà la collettività verso un mondo di pace”. Il comitato per il premio Sunhak ha rivelato la sua ambizione a promuovere una moralità pacifica basata sulla reciprocità tra le generazioni future e quella attuale. Questa è radicata nella visione dei propri fondatori che “l’umanità è una comunità di amore realizzata attraverso il susseguirsi di generazioni”. Così come i genitori prendono responsabilità per i propri figli attraverso un amore incondizionato, allo stesso modo, la generazione presente deve preparare la pace per il bene delle generazioni future. Il segretario generale del comitato per il premio Sunhak, Man-Ho Kim, ha spiegato che il “Rev. Sun Myung Moon ha previsto i problemi dell’inquinamento globale e della povertà sin dal 1960, e presentato la necessità di risolverli per il bene delle generazioni future. Il Rev. Moon ha suggerito di cercare queste soluzioni nell’oceano”. Questo premio vuole essere il simbolo di tre grandi valori di pace: il rispetto dei diritti umani, la risoluzione dei conflitti e la preservazione del nostro pianeta. Quest’anno, in particolare, ci si è concentrati sul rispetto dell’ambiente. Il comitato ha ricevuto raccomandazioni per 182 candidati da 66 nazioni, da personalità pubbliche, organizzazioni accademiche e non governative (ONG). Attraverso un processo di valutazione durato un anno, sono stati scelti due co-beneficiari del premio. Il comitato per il premio Sunhak è costituito da quindici membri attivi, incluso l’ex segretario generale per le Nazioni Unite Boutros Ghali. Altri membri illustri del comitato sono l’ex direttore del Jogye Order Missionary Seong TA, il direttore della World Peace Professor’s Association Conference Dae-oh Son, il presidente dell’associazione per la pace in medio oriente Chang-Shik Yang, il presidente della Federazione delle Famiglie per la Pace nel mondo e l’Unificazione coreana Kyeung-Seuk Ryu, il presidente del dipartimento degli affari esteri coreano Tae-Ik Jeong, l’ex direttore del Jeju MBC Sung-Chun Choo, il presidente della Sun Moon University Sun-Jo Hwang e il presidente internazionale della Universal Peace Federation (UPF) International Thomas Walsh. Il premio Sunhak verrà assegnato annualmente donando 1 milione di dollari al vincitore. Si tratta del premio più importante a livello nazionale. La prima cerimonia di premiazione è stata tenuta il 28 agosto presso il Grand Intercontinental Hotel in Seoul. Il comitato per il premio Sunhak ha rivelato che molti capi di stato ed ex capi di stato e centinaia di partecipanti da oltreoceano hanno partecipato alla cerimonia.

Traduzione ad opera di Andrea Valgoi

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