15 luglio 2015

Peace Dreamers

di Hod BenZvi


Una squadra di calcio mista ebrea e araba composta di 14 bambini, di 11 anni, è stata in visita a Torino, dal 19 al 26 marzo 2015.
Il progetto di cui sopra è stato concepito dall’UPF di San Marino e di Israele, e realizzato come un progetto congiunto con il ruolo chiave della Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo di Torino (WFWP), e il sostegno attivo dell’UPF Italia, il comune di Torino e i comuni di Afula e Iksal in Israele. Inoltre diverse organizzazioni e individui italiani sono stati di grande aiuto, in particolare i famosi club di calcio di Juventus e Torino FC.

Peace Road, verso un mondo di Pace!


120 nazioni partecipano ad un progetto per la Pace Mondiale!

Padova, Prato della Valle, alle ore 10:00 del 26 Luglio 2015


Il programma consisterà in una marcia intorno alla piazza, per poi raccogliersi e condividere un momento di musica e discorsi da parte dei responsabili delle varie organizzazioni partecipanti.
Concluderemo firmando tutti lo striscione con la mappa della "Road to Peace" mondiale e la fotografia insieme di tutti i partecipanti.



Dal Capo di Buona Speranza a Santiago, da Londra a New York, da Seul a Padova. La costruzione di una Strada Virtuale di Pace attraverso la comunicazione e la partecipazione a marce dimostrative.


12 luglio 2015

La Pace è un duro lavoro

La mancanza di fiducia è particolarmente forte in Medio Oriente, non solo tra israeliani e palestinesi, ma anche tra arabi, turchi e persiani in generale
Dott. Willem F. van Eekelen
Dott. Willem F. van Eekelen, Ex ministro della Difesa, Paesi Bassi

Per un uomo che venisse da Marte, la prospettiva di pace tra Israele e Palestina potrebbe non sembrare così difficile. Le problematiche sono state definite con chiarezza, e un compromesso sembrerebbe possibile: la presenza di due stati, il ritorno parziale dei rifugiati con qualche tipo di risarcimento, e Gerusalemme come capitale di entrambi gli stati. Il problema più complicato sarebbero le colonie di Israele in Cisgiordania, e in particolare la loro continua espansione, che mina la fiducia nelle motivazioni del governo di Israele.

Lo sviluppo delle ONG dentro l’ONU

"...la pace, nel suo significato più ampio, non può essere raggiunta solamente dal sistema delle Nazioni Unite o dai governi. Le organizzazioni non governative, le istituzioni accademiche, i parlamentari, le imprese e le comunità professionali, i mezzi di comunicazione e il pubblico in generale devono tutti essere coinvolti. Questo rafforzerà l'abilità dell'Organizzazione del mondo a riflettere le preoccupazioni e gli interessi del suo amplissimo collegio..."
Agenda per la Pace, Boutros Boutros-Ghali
Che cosa sono le ONG?
Una Organizzazione Non Governativa (ONG) è qualsiasi gruppo locale, nazionale o internazionale di cittadini (cioè che non faccia parte di strutture governative), che lavori non a fini di lucro. Questa semplice definizione significa anche che le organizzazioni definite come ONG hanno una gamma di funzioni estremamente vasta. Le ONG lavorano in campi molto vari come il diritto, l'assistenza ai rifugiati, i diritti umani e il disarmo; il loro lavoro può andare dall'impegno politico all'organizzazione della comunità attorno a temi specifici, all'assistenza medica o tecnica, alla ricerca. Nell'ultimo decennio il ruolo delle ONG nelle vicende locali e internazionali è cresciuto enormemente.

Vera guida spirituale cercasi

In un’epoca di confusione il mondo ha un bisogno crescente di qualcuno che indichi, vivendola, la via spirituale da percorrere 

di Antonio Ciacciarelli
Si narra che alla vigilia di un’importante battaglia un generale consigliasse a Napoleone di rimandare lo scontro, perché le circostanze non erano favorevoli. La storia non lo dice, ma sono certo che meno di un secondo dopo il generale si pentì di aver elargito quel consiglio. L’Imperatore, infatti, gli urlò: «Ma quali circostanze! Sono io che le creo le circostanze!». Questa risposta, a prima vista arrogante, nasconde in realtà uno dei segreti della capacità di guida. 

11 luglio 2015

I diritti umani come fondamento della pace

L’impostazione di Helsinki offrì una possibilità di soluzione: la libertà di espressione e di associazione e il metodo elettorale democratico.

di Antonio Stango
Quarant’anni fa – esattamente, il 1° agosto del 1975 – veniva firmato a Helsinki l’Atto Finale della Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa, che aveva riunito per circa due anni i rappresentanti di 35 Stati: tutti quelli europei di allora con le sole eccezioni di Albania (che aveva scelto l’isolamento) e Andorra, nonché gli Stati Uniti e il Canada. Si trattava di trovare importanti punti d’incontro fra Stati del ‘blocco sovietico’, Stati membri della NATO e Stati neutrali, con regimi politici, economici e sociali molto diversi.

Diplomazia civile

Quando i popoli s’incontrano in nome dell’amicizia, nasce la diplomazia civile.
 
A. Soliani e Aung San Suu Kyi

di Albertina Soliani
L’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania porta nel nome il significato della sua ragione costitutiva e del suo modo di essere. Quando Carlo Chierico di Monza e Giuseppe Malpeli di Parma costituiscono l’Associazione, anni fa, già erano iniziati i rapporti profondi tra le persone, dell’Italia e della Birmania. Di Giuseppe con Lucky, con la sua famiglia, con Aung San Suu Kyi, con i leader di Generazione 88, con Phyu Phyu Thin appena uscita dal carcere, con U Tin Oo della NLD, con il Vescovo Charles Bo di Rangoon, diventato di recente Cardinale, uno dei Cardinali delle periferie del mondo di Papa Francesco, il primo della Birmania. E soprattutto con la gente comune, con i bambini sulle strade e intorno alle scuole.

COREA. UNA NAZIONE, DUE STATI

Antico paese dell’Estremo Oriente, al centro d’importanti interessi geostrategici e scenario di accese rivalità ideologiche, la Corea è tuttora divisa in due stati che incarnano due modelli politici molto diversi tra loro


di Emilio Asti
Erede di un’antica civiltà, le cui origini vengono fatte risalire a tempi remoti, la nazione coreana, costretta nel corso della storia a subire numerose occupazioni straniere, ha saputo mantenere la propria identità, che tuttora la distingue nettamente dai suoi vicini.
A lungo contesa tra Cina e Giappone, fra i quali ha spesso svolto una funzione di collegamento culturale, la penisola coreana, abitata da una popolazione etnicamente e culturalmente molto omogenea, è divisa tuttora in due stati, che rappresentano due sistemi ideologici ed economici opposti. Nonostante parecchi secoli di storia comune il popolo coreano, che può vantare un ricco patrimonio culturale ed il cui sentimento di appartenenza etnica è molto forte, ha continuato a rimanere diviso contro la propria volontà.

1 luglio 2015

IL VALORE DELLA SOCIETÀ CIVILE per costruire una cultura di pace

Una costante di Azione Civile può ricostruire il senso di “essere umani”

di Carlo Zonato
È stato molto illuminante quando in un suo recente intervento a una conferenza organizzata dalla Federazione Universale della Pace, la senatrice Albertina Soliani ha parlato del concetto di Diplomazia Civile come utilissima risorsa da salvaguardare e valorizzare di fronte alla frammentazione e al decadimento della politica nel suo ruolo sociale di garante del benessere e dell’armonia sociale (Intervento della senatrice Soliani, nella sezione Etica & Società di questo numero).
Chiariamo meglio i concetti: è stata definita Diplomazia Civile tutta quella rete di attività volontarie svolte sia da singoli sia da organizzazioni non governative volte a risolvere o semplicemente lenire l’infinita serie di disagi sociali determinati da divisioni e stato di conflitto tra persone o gruppi di persone.