15 settembre 2014

22° Giornata Mondiale della Salute Mentale: ha un valore etico-sociale?

di Franco Previte
 Il 10 ottobre 2014 p.v. ricorre come ogni anno, la “22° Giornata Mondiale della Salute mentale”, in questo si terrà la 2° Edizione “Ospedali a porte aperte” dedicata alle donne che soffrono di disturbi mentali, neurologici o di comportamento.
Infatti, da ricerche statistiche, (ormai molto numerose ed inutili citare!), in Italia pare che il 60% delle donne spesso in conseguenza di violenza domestica oggi molto in “uso” ed il 45% degli uomini, vanno incontro a disturbi psichici, problemi d’ansia, depressione, schizofrenia, anoressia, bulimia, psicosi, autismo, mutismo, epilessia gioco d’azzardo, Alzheimer, insonnia, stress, ecc, mentre in Europa 1 cittadino su 3 soffre di disturbi mentali, 1 su 7 depressione, ansia.
L’iniziativa rilanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità purtroppo ogni anno, ottiene un scarsissimo risultato, mentre i “suggerimenti” della n/s Associazione non si discostano da quanto esprimiamo nelle n/s Petizioni relativi e proposti per una legge-quadro nazionale di riforma dell’assistenza psichiatrica, giacenti in Parlamento fin dal 7 ottobre 1998 assieme alle Opere don Orione don Guanella, ripetuta il 18 marzo 2013 per la risoluzione di questa “peste sociale”, verso la quale l’attenzione resta gravemente carente: budget del ricoverato Petizione 2013

*http://media02.radiovaticana.va/audio/audio2/mp3/00441892.mp3

 e ripetuta il 30 agosto nel RadioGiornale delle ore 19,30 (13,47 /15,44)  

*http://media01.vatiradio.va/podcast/feed/rg_italiano_sera_300814.mp3.

*http://it.radiovaticana.va/news/2014/08/29/cristiani_per_servire_più_attenzione_ai_disabili/1105415

Sono “suggerimenti” che attingono la loro origine dalla cruda realtà, in quanto questi “malati” non vedono riconosciute concretamente le loro necessità e quelle delle famiglie che non si sentono tutelate, mentre i cittadini hanno paura, costernati, disorientati per la propria incolumità, soprattutto quotidiana!
Ancora oggi 2014 non sono stati raggiunti quegli auspicati risultati gestionali attesi da ben 36 anni circa, in quanto mancano in molte Regioni le strutture intermedie ed alternative agli ex-manicomi siano essi normali o giudiziari per questi ultimi rimandata la chiusura all’aprile 2105 (?).
 Persiste un antagonismo politico, una acerrima negazione di ogni valore etico, un diverbio ributtante, elementi che avvelenano l’atmosfera sociale che causano la perdita di priorità del Bel Paese.
 Basterebbe un piccolo sforzo per raggiungere e ottenere risultati molto redditizi sul piano umano e sociale, invece di constatare una sconfitta delle Istituzioni, una omissione che va a danno delle famiglie, della società, della sicurezza dei cittadini, insomma del bene comune.
Spero che il Parlamento e il Governo in carica riescano a recepire questo messaggio e riconoscere la priorità e l’urgenza di questo grosso “problema”.

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