25 luglio 2014

Nigeriani in Africa occidentale, invitati ad una conferenza in Ghana



del Dott. Raphael Ogar Oko, Segretario Generale, UPF – Nigeria

Lunedì, 14 luglio 2014
 Accra, Ghana - Parte degli sforzi per mobilitare nigeriani in diaspora per aderire alla rete crescente di Ambasciatori di Pace a contribuire agli sforzi in corso per costruire una Nigeria pacifica, l'UPF-Nigeria, l'UPF-Ghana e la comunità nigeriana nel Ghana stanno organizzando una conferenza speciale di nigeriani ambasciatori di pace nell’Africa occidentale sul tema "La pace, la sicurezza e lo Sviluppo Umano in Nigeria" 23-26 luglio 2014 a Accra, Ghana.



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Forum Interreligioso di Gerusalemme: Preghiera per la pace presso la Chiesa delle Nozze Kafr Kanna

Da UPF – Israele

Mercoledì, 16 luglio 2014
Kafr Kanna, Israele - Nel mezzo del dolore della guerra in corso nella nostra regione, sotto i suoni delle sirene e minacce missilistiche, il forum interreligioso di Gerusalemme si è riunito a Kafr Kanna il 16 luglio 2014, per offrire una preghiera comune per la vera pace.
A causa della situazione di emergenza, il forum di 16 partecipanti composto di musulmani, cristiani ed ebrei si è riunito dopo un breve preavviso alla Chiesa Ortodossa delle Nozze Greca, dove hanno espresso i loro sentimenti pieni di lacrime sia per il grande orrore della guerra come per il loro desiderio naturale di una vita di pace e armonia.

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24 luglio 2014

Denunciano fabbrica sino-birmana di armi chimiche, 10 anni di lavori forzati a cinque giornalisti

AsiaNews | 11 luglio 2014

La sentenza emessa da un tribunale della divisione di Magway, nel centro del Paese. I legali parlano di “pena sproporzionata” e annunciano ricorso in appello. L’impianto voluto dall’ex dittatore Than Shwe con la collaborazione di Pechino. Indignazione fra attivisti pro diritti umani, che denunciano una regressione in tema di libertà civili.

Yangon - Un tribunale nel centro del Myanmar ha condannato cinque giornalisti - quattro redattori dello Unity Journal e il direttore responsabile del settimanale - a 10 di prigione ai lavori forzati, per aver "messo in pericolo" la sicurezza nazionale. Alla base dell'arresto, una serie di articoli di denuncia incentrati su un'azienda  - avviata dal governo birmano in collaborazione con la Cina - dedita alla produzione di armi chimiche. Il caso ha sollevo una profonda indignazione nei gruppi attivisti pro diritti umani e in seno alla comunità internazionale; esso appare un deciso passo indietro rispetto al programma di riforme politiche e civili avviato - e in parte attuato - nel 2011 nel paese del Sud-est asiatico, con l'avvento al potere governo semi-civile del presidente Thein Sein. 

18 luglio 2014

Pace in Medio Oriente: "San Marino può alzare la voce della coscienza in Europa"

Il nostro ruolo come società civile è quello di promuovere la moderazione per consentire ai decisori di operare senza panico e respingere la pressione degli estremisti.

Ripreso da SanMarino OGGI.sm del 18 luglio 2014, 

di Franco Cavalli
Da diverse settimane in Israele si susseguono diversi scontri ed è ormai imminente un’azione di terra nella striscia di Gaza da dove partono la maggior parte dei razzi contro lo stato ebraico. Una situazione davvero difficile e che conta purtroppo già più di 220 morti tra la popolazione civile, bambini compresi.
Anche San Marino si sta interessando alla situazione e sono già diversi gli appelli che si susseguono per un ritorno al dialogo e alla pace. San Marino Oggi ha deciso di affrontare l’argomento intervistando Hod Ben Zvi, presidente dell’Universal Peace Federation di Israele, già in passato in visita a San Marino e attivo da anni per promuovere il dialogo e la pace tra le varie popolazioni che vivono in Terra Santa.

Presidente Zvi, ogni giorno ci arrivano notizie di scontri e lancio di missili e mortai con vittime anche tra la popolazione civile. Com'è la situazione per chi vive a Gerusalemme e nelle altre città? Ci sono difficoltà o limitazioni nella vita di tutti i giorni? Il paese resta visitabile o il turismo ha già subito contraccolpi?
“Gerusalemme ha subito pochi attacchi missilistici e senza alcun danno significativo. La storia è diversa per il resto di Israele. Le città e i villaggi più vicini a Gaza, nel sud, sono stati presi di mira più pesantemente con un costante lancio di razzi di giorno e di notte. I villaggi e le città più a nord, come Ashkelon e Ashdod sono stati anche piuttosto gravemente attaccati per lo più con danni agli edifici, ma ci sono stati anche dei feriti e per la prima volta l’altro giorno anche un incidente mortale.

14 luglio 2014

Tre milioni di firme per le riforme costituzionali in Myanmar

AsiaNews | 01 luglio 2014
 
I promotori chiedono emendamenti all’art. 436, che assegna ai militari il potere di veto in tema di riforme, e l’art. 59(F) che impedisce ad Aung San Suu Kyi di diventare presidente. La campagna è iniziata il 27 maggio e si concluderà il 19 luglio. Almeno 600mila firme nella sola area di Yangon.

Yangon -- Sono oltre tre milioni i cittadini birmani che hanno firmato la petizione che chiede di rimuovere il veto militare, in tema di cambiamenti o modifiche costituzionali. E molte altre arriveranno a sostegno di una svolta radicale per il Myanmar, retto per decenni da una giunta militare e, ancora oggi, guidato da un governo semi-civile ma sostenuto di fatto dalle alte sfere dell'esercito. La campagna di raccolta firme è iniziata il 27 maggio e si concluderà il 19 luglio; finora ha saputo trovare consensi in tutta la nazione, in sette Stati e altrettante regioni in cui è suddivisa la nazione.

Mandalay, violenze confessionali: arrestate 362 persone, ma i colpevoli sono ancora liberi

AsiaNews/Agenzie | 08 luglio 2014
 
Fermate centinaia di persone, molte delle quali per violazione del coprifuoco. Altre 16 in stato di fermo per possesso abusivo di armi. Tuttavia, i responsabili dei due omicidi sono a piede libero. Il presidente birmano minaccia censure sui media se verrà compromessa la “stabilità” nazionale.
 
Yangon -- Le autorità birmane hanno arrestato almeno 362 persone, in seguito alle violenze della scorsa settimana fra buddisti e musulmani a Mandalay, seconda città del Myanmar, che hanno causato due morti, decine di feriti e l'imposizione del coprifuoco. Fonti della polizia riferiscono che la maggior parte dei fermi sono dovuti proprio alla violazione del coprifuoco, tuttora in vigore dal tramonto all'alba. Altre 16 persone sono in stato di arresto per coinvolgimento a vario titolo nei disordini divampati ai primi di luglio, oltre che per possesso illegale di armi fra cui bastoni e spade.

Birmania, 10 anni di carcere ai reporter che svelarono la presenza di armi chimiche

Corriere della Sera | 10 luglio 2014
di Monica Ricci Sargentini
 
Sono stati condannati a 10 anni di carcere e lavori forzati  i  cinque giornalisti birmani che avevano accusato le forze armate del Paese asiatico di aver creato un impianto per la produzione di armi chimiche. I reporter sono stati accusati di aver violato una legge  ”una legge sul segreto di Stato che risale al 1923, il periodo della colonizzazione britannica”, ha riferito Wah Win Maung, l’avvocato che assiste quattro di loro.

7 luglio 2014

Commemorando la Giornata dell’Africa

di Andrea Valgoi

La Giornata dell'Africa ricorre annualmente il 25 maggio, anniversario della fondazione dell'Organizzazione dell'Unità Africana fondata il 25 maggio del 1963, giorno in cui i leader di 30 dei 32 stati indipendenti del continente ne firmarono lo statuto ad Addis Abeba, in Etiopia. Quest’ultima il 9 luglio 2002 è stata sostituita dall'Unione Africana, organizzazione internazionale comprendente tutti gli Stati africani ad eccezione del Marocco.
L’Africa è stato il continente più martoriato sin dall’antichità fino ai nostri giorni, e il suo tentativo di iniziare una nuova storia con il secondo dopo guerra è un qualcosa di lodevole. L’Unione Africana rappresenta ancora una volta questo tentativo perché crea gli strumenti per intervenire in conflitti interni agli stati in situazioni estremamente complesse quali genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità rispettando i principi democratici, i diritti umani, le regole della legge e del governo.

La festa che non c’è

di Andrea Valgoi

Giovedì, 15 maggio. Per molti un giorno come un altro. Chi la scuola, chi il lavoro, chi la casa.. ognuno prosegue la sua giornata impiegato nelle proprie mansioni quotidiane. Non si sente aria di festa intorno. Non ci sono luci luminose appese ai balconi che la sera creano un’atmosfera di bontà, come a Natale. Non ci sono preparativi, spot televisivi, pubblicità sui giornali, in internet. Su facebook, oggi, nessuno dei miei “amici” ha postato messaggi inerenti la festività di oggi.
Ma se le persone non vivono la festa, in casa propria con le loro famiglie o con i loro amici e parenti, se la mente è altrove e non si ferma nemmeno per un pensiero, la festa non esiste, e rimane scritta solo sul calendario (magari neanche su tutti).

Il Matrimonio buddista

L’antica saggezza buddista nei riguardi del matrimonio conserva ancora oggi un'indubbia validità

di Bhikku Sunanda
Il Buddha storico, Siddhartha Gautama, nato nel sesto secolo prima di Cristo, visse come un principe nel regno himalayano del Nepal, vicino all'India nord-occidentale. Condusse una felice vita matrimoniale ed ebbe un figlio. Tuttavia la sua profonda percezione della sofferenza umana finì con l'assorbire tutta la sua attenzione e all'età di 35 anni dopo anni di in¬cessanti sforzi arrivò alla luce della saggezza.
La sua energica lotta per la pace della mente offrì agli uomini e alle donne la strada verso quella meta; i suoi insegnamenti, raccolti in numerosi volumi, sono basilarmente etici, psicologici e filosofici.

La Famiglia Islamica


di IMAD EL JOULANI, Presidente del Centro Islamico di Bergamo

La famiglia rappresenta il fondamento, la cellula basilare, il cui buon funzionamento garantisce il buon funzionamento dell'intera società. Ecco perché, nella concezione islamica della vita, la famiglia riveste un'importanza capitale.
Il normale corso dell'esistenza del musulmano è orientato verso la famiglia: essa è il suo ambiente più consono e naturale. Al suo interno, il musulmano realizza la legge di Dio nella sua forma più piena e completa.

GIORNATA INTERNAZIONALE delle FAMIGLIE 2014


 La UPF - Sezione di Bergamo ha celebrato, Sabato 17 maggio, la “Giornata Internazionale delle Famiglie” proclama- ta dall’ONU. Il tema era “Fede nella famiglia”.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Federazione delle Donne di Bergamo, la Federazione delle Famiglie per la Pace di Bergamo, l’associazione "La Tua Bergamo", la Comunità Ghanese di Bergamo, il Centro Islamico di Bergamo, la Comunità Hare Krishna di Chignolo, e Suor Leonor Gomez con alcuni rappresentanti della Comunità Filippina in Bergamo.

Famiglia come fattore di cambiamento?

Perché il progresso economico, scientifico e tecnologico non ha portato con sé un progresso sociale di pari portata, ma ci ha lasciato un senso di sfiducia e insicurezza sul futuro?

di Carlo Zonato
Mai come in questi anni la società si trova immersa in un profondo senso d’insicurezza e sfiducia. Reduci da due guerre mondiali, il desiderio era di ripartire e ricostruire: l’economia, la tecnologia soprattutto applicata all’area della comunicazione, la scienza e la ricerca hanno contribuito a un progresso senza precedenti. Tuttavia le aspettative del dopoguerra sono state tradite dalla realtà lasciandoci delusi e amareggiati. Non siamo riusciti a costruire una società armoniosa e pacifica per tutti.

UGANDA, NEL CUORE DELL'AFRICA

Gli occidentali hanno l'orologio, gli africani il tempo (proverbio keniota)

di Carlo Alberto Tabacchi
Anche se il futuro del pianeta nel medio termine è africano, il continente nero, come si sa, vive un periodo costellato di conflitti armati, masse di profughi, profondi squilibri: tutto questo a detrimento dei deboli, delle regole e della convivenza. In una fase in cui il multilateralismo globale conosce difficoltà e miopia, Nazioni Unite e l'Organizzazione mondiale del commercio segnano il passo, probabilmente il regionalismo compreso come cooperazione regionale fra stati vicini potrebbe contribuire a una maggiore chiarezza e a evitare una congiuntura di frammentazione e di caos.

SCENARI NELL'AFGHANISTAN DEL 2015

Il disimpegno dall’Afghanistan sta provocando una serie di scenari positivi per Cina e Russia e di attesa invece per Stati Uniti ed Europa.


“Viviamo in un’epoca in cui, sempre più spesso, per comprendere gli avvenimenti che ogni giorno ci capita di vedere dobbiamo cercare di capire quelli che invece non appaiono”. (H. Kissinger)


di Carlo Alberto Tabacchi
Il futuro ritiro delle forze alleate entro il 2014 dall'Afghanistan ha dato il via ad una serie di contatti bi, tri e multilaterali tra gli stati interessati ad un nuovo riassetto dell' Asia Centrale: Cina, Russia, Pakistan, Iran, Stati Uniti, India, Turchia oltre naturalmente alle repubbliche della regione.
Lo scopo è quello di ridisegnare l'intera area- Asia Occidentale? Grande Medio Oriente? Eurasia?- ma al momento non è né chiara né definita. Può esserci il rischio di una miriade di realtà minori gestito da diverse organizzazioni come la Sco (Shangai Cooperation Organization), la Eurasian Union, la Economic Cooperation Organization.

SCENARI DI CONFLITTO E FATTORI D’INSTABILITÀ DAL CAUCASO ALL’ASIA CENTRALE


In questo vasto e complesso spazio geopolitico, in cui sono in gioco molteplici interessi strategici ed economici, varie situazioni di crisi si aggiungono a gravi disastri ambientali, che rischiano di compromettere il futuro di questa regione

di Emilio Asti

Per lungo tempo vittime della colonizzazione russa e di quella sovietica poi, Caucaso ed Asia Centrale rappresentano un’ampia fascia di instabilità, che si estende dal Mar Nero al Turkestan Orientale, la cui complessità spesso sfugge ai parametri interpretativi occidentali. Più di 20 anni sono trascorsi dal crollo dell’URSS, ma queste zone, tuttora le più insicure di tutto lo spazio postsovietico, raramente hanno conosciuto momenti di tranquillità.