Washington DC, USA - "Il Boom Artico e la politica estera polare" è stato il tema del forum mensile
ospitato dall'Ufficio UPF degli Affari per la pace e la sicurezza, il 30 aprile 2014, presso il Washington Times. Il cambiamento climatico e il riscaldamento del Polo Nord hanno creato uno scioglimento in gran parte della regione artica, potenzialmente permettendo il trasporto e l'accesso da e verso le aree che 10 anni fa era impensabile. Anche se in passato, l'Artico ha rappresentato un deserto remoto, circondato da un’area impercorribile di mare ghiacciato, l'Artico è ricco di risorse naturali, tra cui, secondo le stime, il 30 per cento del gas ancora da scoprire nel mondo e il 13 per cento di petrolio. Le cinque nazioni della zona costiera tra cui Stati Uniti, Canada, Russia, Norvegia e Danimarca (Groenlandia) e la comunità internazionale, insieme a grandi aziende e investitori hanno tutto l’interesse di entrare in tale area, consapevoli della necessità di proteggere l'ambiente, e confrontarsi con la complessità degli interessi coinvolti in modo pacifico. Le nazioni devono trovare un modo corretto per bilanciare il giusto benessere dei popoli indigeni, le esigenze dell'ambiente, la crescita economica, i problemi di sicurezza nazionale e il benessere dell'umanità nel suo complesso.
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