28 maggio 2014

AFRICA DAY


Bologna, 25 maggio 2014

Si è svolta a Bologna, al Centro Sportivo Pertini (Quartiere Savena) la commemorazione annuale dell’ “Africa Day”, ricordando il giorno storico ufficiale in cui 30 Capi di Stato delle nazioni africane indipendenti si sono riuniti ad Addis Abeba, Etiopia per celebrare la liberazione dell’Africa dai paesi colonizzatori, da logiche opprimenti, da limitazioni al diritto dell’autodeterminazione, da sfruttamento umano e da appropriazione illecita e violenta di risorse che invece appartengono a questo continente.
Il titolo della conferenza è stato: “Pace e Sviluppo Geopolitico nell’Africa Subsahariana”.
Stefano Stefani, responsabile dell’UPF Bologna, ha ricordato la realtà dell’Africa, anche se questo continente è il più ricco del mondo per quanto riguarda le risorse minerali.

Oro, diamanti, argento, rame, carbone, ferro, fosfati, petrolio, bauxite, coltan, ecc… e per la vastità e potenzialità del suolo, la realtà è che purtroppo l’Africa ha tanti problemi: povertà, sottosviluppo, malattie infettive dovute all’azione di batteri e virus, malattie parassitarie dovute a pidocchi, zanzare e vermi e malattie causate da mancanza alimentare, come qualità e quantità insufficiente di cibo che porta alla malnutrizione e alla morte. In questa situazione, le donne e i bambini sono in difficoltà con problemi di analfabetismo e i bambini sono spesso costretti al lavoro minorile.
Il primo relatore è stato John Mpaliza (“Peace Walking Man”), nato a Bukavu, nella regione di Kivu, R. D. Congo, specializzato in informatica all’Università di Parma, John vive a Reggio Emilia ed è in Italia da 21 anni. Ha 44 anni, ha studiato e poi lavorato fino a poco tempo fa, quando ha deciso di smettere per impegnarsi a tempo pieno a contribuire a realizzare la pace nella R. D. Congo. Per John Mpaliza, è molto importante sapere come si viveva anticamente in Africa. Sappiamo che i confini dell’Africa, e in particolare del Congo, sono stati disegnati a tavolino nella Conferenza di Berlino nel 1885, ma l’Africa è il contrario di quello che raccontano oggi, dei confini politici. Si può disegnare invece una mappa delle immense risorse dell’Africa! Non c’è pezzo di terra dell’Africa che non abbia qualcosa (caffè, cotone, cacao, the, gomma, olio…).
 Un fattore sociale importantissimo è che l’Africa è basata sulla donna! E’ lei che regge la famiglia ed è il volano della società africana.
Con il progetto “My feet for Peace”, John ogni anno ha camminato in Italia e in Europa per denunciare il dramma che vive il popolo congolese, camminando per la pace, la giustizia e per un vero stato di diritto. Secondo un rapporto ONU si calcola che tra il 1998 e il 2003 la guerra in Congo abbia causato tra i 5 e i 6 milioni di morti e oggi si stima che le vittime siano salite a 7 milioni! Per non contare gli stupri di guerra, e altre attività criminali.
In Congo c’è veramente di tutto e se non c’è pace è anche per questo motivo, perché le multinazionali straniere, i governi esteri e i ricchi privati attraverso il “land grabbing” (accaparramento della terra) vogliono arricchirsi ai danni dei congolesi. John ha poi chiesto al pubblico chi non avesse un telefono cellulare. L’unico che ha alzato la mano era un bambino che essendo piccolo… è giusto che ancora non l’abbia. John ci ha quindi detto che in tutti i telefoni cellulari delle nuove generazioni, vi è un minerale chiamato Coltan che serve a ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei micro-chips di ultimissima generazione, dove il problema più difficile da risolvere è quello della durata delle batterie! Questo minerale è quindi usato ovunque! Il col-tan (columbite-tantalite) è spesso lavorato in Congo anche da parte di bambini ed è un materiale leggermente radioattivo, quindi pericolosissimo.
John ha raccontato anche che per bloccare un dittatore, non occorre fargli la guerra ma basterebbe bloccare i suoi soldi, depositati nelle banche europee. Questo però spesso non si fa, perché ci sono degli interessi economici a mantenere lo status quo.
Durante tutte le diverse sessioni John ci ha allietato con la sua chitarra, cantando canzoni di pace e armonia. In quest’occasione ha ricevuto la nomina di Ambasciatore di Pace per il lavoro svolto a favore dell’avanzamento del popolo della R. D. Congo.
Il secondo relatore è stato il mediatore interculturale del Senegal e Ambasciatore di Pace, Joseph Wallace. Joseph, che vive in Italia da 30 anni, lavora come caposquadra presso un appalto ferroviario a Bologna. Oltre a parlare della storia dell’Africa Subsahariana, ha espresso una riflessione sul concetto di Pace, sul perché essa non potrà esserci finché non cesserà la povertà, finché la donna non acquisterà più valore e ha incoraggiato a non vedere solo le difficoltà da affrontare, bensì considerare queste come fonte e strumento di crescita personale e collettiva.
Il terzo e ultimo relatore, Carlo Zonato, Presidente Nazionale dell’UPF, ha concluso con una nota positiva l’evento, illustrando la visione dell’ideale dell’UPF, cioè un’alleanza d’individui dedicati a costruire un mondo di pace, libertà, amore, cooperazione e prosperità, a riflesso dell’armonia del nostro Creatore, attraverso una crescita interiore individuale e familiare.

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