27 marzo 2014

I LUOGHI COMUNI SULLA DONNA NELL'ISLAM

di Wesam El Husseiny

Spesso, quando si parla dei Paesi islamici, si leggono e si sentono evidenti strafalcioni, dovuti alla persistenza di luoghi comuni e generalizzazioni improprie, dovute ad ignoranza, razzismo, ma anche una grossa superficialità.
La televisione pur di fare audience utilizza delle tattiche che creano odio, alimentano il razzismo e la tensione tra i cittadini.
In Italia i cittadini si soffermano su quello che ascoltano in tv senza approfondire le questioni e questo ha diffuso tanta ignoranza e incomprensioni tra le comunità.

VIAGGIO VERSO TURALEI

Questo racconto è del 2008: negli ultimi anni Turalei è stata travolta dalla guerra, l'ospedale è in mano a medici senza frontiere e l'associazione e la missione hanno dovuto essere evacuati. Turalei comunque è uguale a tanti villaggi africani in zone estreme al confine con i fronti di guerra, è un simbolo!
La violenza recentemente è scoppiata in Sud Sudan a metà dicembre, dopo che Kiir, il Presidente del Sud Sudan, ha accusato l'ex vice presidente di cercare di rovesciare il governo. Machar, è stato messo da parte quando Kiir ha rimescolato il suo gabinetto nello scorso mese di luglio, ma Machar nega di aver tentato un colpo di stato.
Kiir e Machar provengono da comunità etniche rivali in Sud Sudan. L’International Crisis Group stima che almeno 10.000 persone siano morte a causa di queste recenti violenze.
Gli organismi internazionali hanno chiesto ai leader del Sud Sudan di onorare i termini dell'accordo al fine di riconquistare la fiducia della gente del Sud Sudan e dei membri della comunità internazionale.


di Tiziana Viganò

Il lunghissimo viaggio verso questa meta è una metafora di come ci si debba avvicinare a una realtà così forte e brutale per i nostri occhi di occidentali, abituati a considerare i problemi della sofferenza e della morte come qualcosa da rimuovere velocemente dalla coscienza.
La lentezza, se vissuta senza l’insofferenza che ci è abituale, permette di riflettere e di adeguarci, di giorno in giorno, di tappa in tappa, di ora in ora, a una realtà che va "digerita" a piccoli bocconi, masticati ed elaborati uno alla volta.

Asia Meridionale

Un subcontinente in crisi
Da oltre 60 anni afflitta da conflitti politici e religiosi, questa vasta regione presenta uno scenario caratterizzato da forte instabilità, aggravato da molteplici problemi sociali.


di Emilio Asti
Enorme territorio che racchiude popoli, ambienti e climi molto diversi tra loro, l’Asia Meridionale, conosciuta anche come subcontinente indiano, ha visto fiorire grandi civiltà ed è stata la culla di importanti religioni quali l’Induismo e il Buddismo, senza contare credenze minori come il Jainismo e il Sikhismo. Anche la presenza dell’Islam, è notevole e si esprime in una grande quantità di movimenti, alcuni dei quali si sono diffusi in altre parti del mondo islamico.

L'italiano nel mondo

di Carlo Alberto Tabacchi

Molteplici sono i motivi che spingono ad imparare l'italiano: culturali, turistici, commerciali, familiari.
La lingua italiana (oltre che in Italia, Città del Vaticano e Repubblica di San Marino) è parlata in Svizzera, Libia, Eritrea, Etiopia. Esistono poi comunità in Australia (Sydney e Melbourne), Canada (Montreal e Toronto), Stati Uniti (New York, Boston, Filadelfia, Chicago e Miami), Venezuela (Caracas), Brasile (San Paolo e Porto Alegre), Montevideo (Uruguay), Argentina (Buenos Aires).

Il futuro parlerà cinese?

di Carlo Alberto Tabacchi

L'uso della lingua cinese diventa uno strumento di soft power per accrescere l'attrattiva della Terra di Mezzo nell'arena internazionale.
"Se parli a qualcuno in una lingua che comprende, parli alla sua testa; se gli parli nella sua lingua, parli al suo cuore." (Nelson Mandela)
E' innegabile come in un contesto globalizzato - in cui spesso è il soft power ad averla vinta sull'hard power - le lingue assumono un'importanza strategica dal punto di vista geopolitico.

21 marzo 2014

Diritti umani: parliamo del silenzio.

Birmania, Corea del Nord, Siria, Tibet: quali Diritti?
di Camilla Mantegazza

Possiamo davvero considerare la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo un trionfo della tutela e del rispetto della libertà dell’individuo, quando in Corea del Nord uomini, privati di ogni seppur minima dignità, soccombono in campi di lavoro forzati, quando in Birmania, la tanto agognata Costituzione si presenta con connotazioni fortemente antidemocratiche, quando in Tibet gli uomini si danno fuoco per sfuggire ad un nascosto dominio cinese o quando in Siria, Stato della polizia, i bombardamenti a tappeto continuano a spezzare vite umane?

Appelli per il Rinnovamento delle Nazioni Unite

 di Giorgio Gasperoni

“Dobbiamo integrare le istituzioni formali con reti di politica informale, portando insieme le istituzioni internazionali, la società civile e le organizzazioni dei settori privati, e i governi nazionali, nella ricerca degli obiettivi comuni”. Kofi Annan, ex Segretario Generale Nazioni Unite, “Noi i Popoli: Il Ruolo delle Nazioni Unite nel 21° Secolo”.
“É arrivato il tempo per le Nazioni Unite di far sì che le proprie relazioni operative siano in linea con le organizzazioni della società civile. É molto importante”. HE Anwarul K. Chowdhury, Ex Sottosegretario Generale alle NU.

Armonia interreligiosa e sviluppo umano

Dr.ssa Azza Karam
United Nations Population Fund

Vengo da una regione del mondo, il Medio Oriente o la regione araba, che sta, mentre parliamo, vivendo momenti storici di eroismo e coraggio. Sessanta anni fa nasceva l’ONU, in un momento d’intensi cambiamenti globali. Da allora è continuato a crescere in dimensioni, importanza, impatto, significato e rilevanza. Come organizzazione multilaterale l’ONU è unico. In esso è impegnato un enorme numero di persone che, con specifiche capacità, intraprende continue operazioni di “mantenimento della pace” (o Peacekeeping) in suo nome, in molteplici forme tutelando gli innumerevoli aspetti dei diritti umani. In altre parole, per il suo sforzo continuo verso la pace e la sicurezza mondiale l’ONU è un ente incredibile.

Armonia fra le religioni alle Nazioni Unite?

di Katherine Marshall

L’armonia interreligiosa evoca un ideale di pace che va al di là della nostra comprensione ¬ una pace che si ispira alla mente, al cuore, all'anima e alle mani, lavorando come partner in vera armonia.

Il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio è funzione di un coinvolgimento attivo di partner, pubblici e privati, grandi e piccoli, laici e religiosi. E questa è la nostra sfida. Non solo contratti, obiettivi e vantaggi condivisi. Combattere le malattie, la povertà, le disuguaglianze e il sottosviluppo richiede qualcosa di più: un partenariato di vera armonia.

Può un’umanità abbandonata a se stessa ritrovare la speranza?

Le due facce della lotta per la sopravvivenza

di Giuseppe Calì
C’è un film del 1986 che ha lasciato in me un segno indelebile. Il film in questione, diretto da Roland Joffè ed interpretato da Jeremy Irons e Robert De Niro, con l’indimenticabile colonna sonora di Ennio Morricone, è “Mission”. 
Basato su fatti storici, il racconto inizia con la narrazione del vescovo spagnolo Luis Altamirano, che si trova ad Asunción  (Paraguay) nel 1752 e illustra in una lettera diretta al Santo Padre in Vaticano, a eventi conclusi, ciò che è accaduto tra i Guaranì e i rappresentanti dei coloni di Spagna e Portogallo nel periodo del Trattato di Madrid (1750). Sud America, 1750, nella piccola foresta pluviale sopra le Cascate dell'Iguazú al confine tra Argentina, Brasile e Paraguay.

Siamo quasi in aprile 2014 e gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari sono ancora ”aperti”

di Franco Previte

Il decreto-legge con cui il Ministro della Salute ha proposto al Consiglio dei Ministri la proroga al 1° aprile 2014 la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, dal marzo 2013 al marzo 2014, in attesa che le Regioni realizzano le strutture di ricettività dei ‘malati-reclusi’, oggi quasi fine marzo 2014, il Governo ed il Parlamento non ne “parlano”.

6 marzo 2014

I Millennium Development Goals e l’Italia

di Andrea Valgoi
“Sradicare la povertà estrema continua ad essere una delle sfide più importanti del nostro tempo, e una delle principali mete della comunità internazionale. Sconfiggere questa piaga richiede gli sforzi combinati di tutti, dei governi, della comunità civile e dell’imprenditoria privata, attraverso collaborazioni efficaci. Gli obiettivi del millennio fissano delle scadenze importanti, che permettono di monitorare i progressi raggiunti per sconfiggere la povertà e la fame, per debellare le malattie e le discriminazioni. [..]
Gli obiettivi sono ambiziosi ma raggiungibili e, insieme all’agenda di sviluppo delle Nazioni Unite, stabiliscono il corso mondiale per alleviare
l’estrema povertà entro il 2015”.
Ban Ki-moon , Segretario Generale delle Nazioni Unite
8 Settembre 2000. Una data storica, quella della firma della Dichiarazione del Millennio. 189 paesi, tra cui l’Italia, rappresentati da capi di stato o di governo, si impegnano a realizzare entro il 2015, gli 8 obiettivi del Millennio.
Una manciata di propositi da raggiungersi in un arco temporale ben definito, ognuno dei quali, però, racchiude in sé dinamiche molto complesse, la cui evoluzione porterebbe a cambiamenti di portata globale.

Settimana Mondiale dell’Armonia Interreligiosa

di Giorgio Gasperoni
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato la prima settimana del mese di febbraio di ogni anno “Settimana Mondiale dell’Armonia fra tutte le Religioni, Fedi e Credi”, dal 2011.

Durante la sessantacinquesima sessione del 15 ottobre 2010, punto 15 del programma
Cultura di pace è stata approvata una risoluzione presentata da: Azerbaijan, Bahrain, Giordania, Oman, Arabia Saudita e Turchia.
(…) L’Assemblea Generale, facendo riferimento a risoluzioni precedenti, riconoscendo che l’imperativo morale di tutte le religioni, convinzioni e credi fa appello alla pace, alla tolleranza e alla comprensione reciproca:
1. Riafferma che la comprensione reciproca e il dialogo interreligioso costituiscono
dimensioni importanti di una cultura di pace;
2. Proclama la prima settimana del mese di febbraio di ogni anno “Settimana Mondiale
dell’Armonia fra tutte le Religioni, Fedi e Credi”;
3. Incoraggia tutti gli Stati a sostenere, su base volontaria, la diffusione del messaggio
di armonia interreligiosa e di buona volontà in tutte le chiese, moschee, sinagoghe,
templi e altri luoghi di culto durante quella settimana, basati sull’amore per Dio e per
il prossimo, o sull’amore per il bene e per il prossimo, secondo le proprie tradizioni
o convinzioni religiose;
4. Richiede al Segretario Generale di tenere informata l’Assemblea Generale
sull’attuazione della presente risoluzione.

Pubblichiamo tre relazioni tenute nella settimana del 2012 sul suo importante significato da parte di prominenti promotori di tale iniziativa alle Nazioni Unite.

Gli Obiettivi del Millennio: il 2015 sta arrivando, a che punto siamo?

Obiettivi Finali e Cause Collimano?

di Giorgio Gasperoni

"Quando a più di un miliardo di persone vengono negate i requisiti  minimi della dignità umana… i settori privati devono lavorare insieme ai governi e ad altri protagonisti per affrontare le crisi della fame, delle malattie, del degrado ambientale e dei conflitti che stanno bloccando lo sviluppo del mondo”.
Ex Segretario Generale delle NU, Kofi Annan.

“Dobbiamo integrare le istituzioni formali con le reti della politica informali, portando insieme istituzioni internazionali, società civile e organizzazioni private, governi nazionali, per raggiungere gli stessi obiettivi”.
Ex Segretario General Kofi Annan, “Noi i Popoli: Il Ruolo delle Nazioni Unite nel 21° Secolo”.

Si tratta di obiettivi essenziali, derivanti dai divari crescenti tra paesi ricchi e paesi poveri e dall'incapacità dei primi di aiutare e sostenere lo sviluppo dei secondi.

Crescita e sviluppo, diseguaglianza e governance globale. In questo doppio binomio è insito il significato più profondo delle sfide che attendono l’umanità, specie nell’ambito dell’agenda post-2015, in altre parole quella che dovrà essere modulata dopo gli attuali «Obiettivi del Millennio». 

Il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz in un convegno organizzato dall’Italia al Palazzo di Vetro lo scorso gennaio ha affermato: “Disinnescare subito la bomba atomica della diseguaglianza”.

Un tema che dovrebbe stare a cuore tutti. Ma a che punto siamo da quando nel 2000, 189 paesi hanno firmato la Dichiarazione del Millennio? In questo numero esaminiamo l’impegno di ogni nazione che si è impegnata a dare il proprio contributo.

4 marzo 2014

"Donne e Diritti Umani: l’Eguaglianza è progresso, prosperità e benessere per tutti"

La Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo invita alla conferenza presso il Parlamento Europeo - Sala delle Bandiere, Via IV novembre, 149 - 00187 Roma
 

6 marzo 2014 - dalle ore 14:30  alle ore 18:00

La conferenza è organizzata in collaborazione con la UPF-Italia, Federazione Internazionale per la Pace, e con la collaborazione dell’Ufficio d’Informazione del Parlamento Europeo in Italia, che anche quest’anno dedica particolare attenzione alle tematiche femminili.

La WFWP s’impegna affinché le qualità della leadership femminile si affianchino maggiormente a quelle maschili, allo scopo di costruire una collaborazione molto più orientata alla giustizia, al progresso e al benessere comune. Per arrivare a ciò è fondamentale che i diritti umani siano egualmente riconosciuti e tutelati.

Siamo certi che l’evento sarà particolarmente significativo e costituirà anche una preziosa occasione di incontro e condivisione per tutti i partecipanti.

Per meglio preparare l’evento, soprattutto riguardo alle misure di sicurezza per accedere alle sale istituzionali, si è pregati di inviare il modulo di adesione in allegato, confermando la
 partecipazione  all’indirizzo:  segreteriafdpm@gmail.com    oppure    Fax : 06/20608054

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