30 gennaio 2014

La politica guarda verso le esigenze della gente? E i cattolici?

di Franco Previte,

I politici, o i Padri della Costituzione del dopo guerra 1940/1945 elaborarono la nostra Costituzione con l’intento di consolidare i principi liberal-democratici andando oltre direzioni, fissando obiettivi e traguardi ancora oggi, 2014, in parte validi ed attuabili .
Nel riconoscere i diritti inviolabili dell’uomo uniti al valore della particolare dignità propria della persona umana, s’incontrarono i cattolici, i liberali e i leader dei Partiti d’ispirazione marxista, con un umanesimo costituzionale fondando la legge fondamentale dello Stato che è la Costituzione.
Si affermava così l’esistenza di “diritti inviolabili dell’uomo” (art.2), prima ancora che del cittadino, diritti “riconosciuti” che ispirano molta parte della Costituzione e dei suoi principi fondamentali la forte influenza che il pensiero cattolico ebbe sui lavori dell’Assemblea Costituente.
In questo, incontrandosi con quelle del liberalismo laico e dei Partiti di ispirazione marxista, hanno trovato un punto di incontro con le altre componenti su quello che abbiamo citato di “umanesimo costituzionale” che resta in parte fondamentale nella intera Costituzione.
Gli altri Partiti ispiratori anch’essi dotati di una loro specifica identità furono concordi nel dotare il principio democratico di eguali diritti di partecipazione politica, il principio pluralista dove l’uomo svolge la sua personalità nelle formazioni sociali ed altri.
Fra quelli di partecipazione politica “spicca” quello del corpo elettorale e cioè dall’insieme dei cittadini in grado di partecipare alla vita politica con un voto per la formazione delle Assemblee Legislative che non è solo un voto di investitura degli eletti, ma teso ad essere sempre più un voto di indirizzo in grado di condizionare i lineamenti di fondo della via politica quali le alleanze fra i Partiti, formule di Governo, impegno programmatici.
Quindi una forma di governo “parlamentare” il cui funzionamento è in modi diversi a secondo della consistenza e della distanza ideologica che nel sistema democratico influenzano la vita delle Istituzioni.
Questo in quanto la prima parte della Costituzione è valutata positivamente da tutte le componenti del n/s sistema, la seconda parte è soggetta a molteplici critiche ed a varie proposte di modifiche, quali l’abolizione della seconda Camera, l’elezione del Capo dello Stato e mutazioni delle leggi elettorali.
L’intreccio di Partiti, Movimenti, Nuove Espressioni Politiche così come funzionano (vorticosamente oggi 2014), non soltanto ostacola una efficienza o governabilità della n/s Nazione, ma riduce la possibilità che l’intervento dei cittadini si trasformi sempre più da voto di investitura in voto di indirizzo partitico o di altre “espressioni”.
Lo diciamo da tempo, si cerca di rivolgersi all’elettorato con varie “forme” ed in modo particolare ai cattolici cambiando sigle, inventandone delle nuove e diverse, ma serve poco, se non sono trasparenti le coscienze, se l’egoismo non cede il posto all’altruismo, se le parole non si tramutano in opere e non ultimo se il potere non viene inteso, molto importante, come servizio ai cittadini.
I motivi della crescente disaffezione dei cittadini dalla politica sono in serio pericolo su certe disfunzioni che non servono più l’elettore, dove c’è crisi di valori in continuo evolversi in questo inizio del 2014!
Tutti in cerca della ribalta televisiva, nella certezza, anche di quelli che dicono di essere buoni cattolici, senza valutare che vige una crisi d’ordine morale senza certezza del futuro.
La politica, “vista” nella sua essenza totale o quasi e da una visualità della pubblica opinione, è quella che ancora oggi è ridotta, ben lontana da risolvere i problemi reali.
Forse è necessario ed urgente, sia per l’opinione pubblica che per i cattolici in particolare, un’azione dalla politica di stimolo offrendo, soprattutto, un valido contributo per tenere insieme concretezza e coerenza e non mescolare sacro col profano!
 I cattolici sono smarriti? Manca un punto di riferimento! Infatti, a tutt’oggi non si declamano prospetti, propositi, proponimenti verso quei valori etici che il Magistero della Chiesa Cattolica insegna, né si “vedono” enunciazioni di programmi con la Dottrina Sociale che pone come fondamento il bene comune.
Allora occorre, per tenere insieme coerenza e concretezza, che una forte astensione dal voto dell’elettorato ritenuto moderato favorisce e agevola Movimenti o Partiti, dove sono tutti bravi a demolirsi l’un l’altro, ma incapaci a far sorgere o smuovere nell’elettore motivi di profondo valore etico e morale, invece di addivenire ai gruppi di potere che non portano beneficio alla comunità.
Indubbiamente questi “intrecci” o “cespugli” così come funziona la politica oggi, 2014, forse “appoggiati” da una nuova legge elettorale, non soltanto ostacola una media “efficienza” o “governabilità” della n/s organizzazione costituzionale, ma invoglia ad un bipolarismo puro e riduce la possibilità che l’intervento dei cittadini in qualunque consultazione elettorale si trasformi sempre più, secondo la tendenza che si è evocata, da voto di investitura in voto di indirizzo.
La vitalità del n/s Paese dipende, anche dalla politica, ma dalla volontà dell’elettorato verso i principi fondamentali per realizzare con modi nuovi i valori della n/s Costituzione, che ha voluto dare un volto ed un valore profondamente umani, dove è stata, anche, “presente” l’influenza del pensiero dei cattolici.
Il discernimento che si dovrebbe usare per le prossime elezioni politiche od europee 2014 dovrebbe considerare i valori non negoziabili dell’essere umano e del rigore disumano: cioè il rispetto della persona, soprattutto, dal concepimento alla morte naturale, solidarietà, vera difesa della famiglia composta da uomo e donna, il lavoro e le inefficienze sociali verso il mondo della disabilità.
La capacità di “ascolto” è vana come la valutazione dell’analisi del bisogno e del fabbisogno della singola persona, in questo Paese in continue convulsioni, agitazioni, sfiducie per una classe politica sempre meno affidabile, dove inquietudine, disagio, insoddisfazione regnano sovrane.
Indubbiamente questi “cespugli”, questa “impropria” politica, questo “intreccio” non soltanto ostacola un’efficiente governabilità, ma riduce, per ora, la possibilità al cittadino di dare un voto d’indirizzo, anziché d’investitura.
Necessita una riforma della legge elettorale, da noi lungamente auspicata, che consenta la valida e libera espressione dei cittadini in soli due Partiti Politici e “liberare” la politica dai gruppi di potere! Ma i cattolici dove andranno?

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