7 novembre 2013

La Famiglia e la Società Civile

di Giorgio Gasperoni
La frammentazione in tante nazioni verificatasi alla fine del 20° secolo ha fatto nascere molte discussioni su che cosa costituisce e sostiene una società civile.
Nel corso del tempo il concetto di società civile si è evoluto. Per gli studiosi classici liberali come Stuart Mill, la società civile definiva il ruolo appropriato del governo, proteggeva le libertà individuali e stimolava le associazioni private dei singoli cittadini. Si credeva che la combinazione di questi tre fattori formasse la base su cui le persone potevano prosperare e le nazioni svilupparsi. Ora in alcuni paesi il concetto di società civile sta subendo un rinnovamento come una combinazione interessante di pluralismo all’interno della società e una varietà di possibili sistemi politici ed economici. In generale si ritiene che la società civile abbracci la sfera civica, culturale, educativa e religiosa.
La socializzazione fin da piccoli incoraggia le persone a vivere secondo le aspettative della società. La prima e più autorevole socializzazione avviene attraverso la famiglia. Tuttavia, sia i bambini che gli adulti, a volte si trovano di fronte a tentazioni che li portano a deviare. Le organizzazioni che si occupano della sicurezza pubblica (come la polizia) possono fare poco oltre a cercare di controllare con la forza i limiti estremi della devianza sociale. Queste forme esteriori di controllo in realtà non servono a molto. Ciò che occorre veramente è una serie di direttive sociali che formano una persona dall’interno e forniscono agli individui un feedback positivo quando agiscono bene e un feedback correttivo quando agiscono male. Questi controlli interiori fanno da complemento ai controlli sociali standard degli organi ufficiali.

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