27 settembre 2013

Cause e risoluzioni del conflitto

Se si pensa alla devastazione delle guerre moderne e alla persistenza della violenza etnica, è molto ambizioso affrontare l’argomento delle cause e della risoluzione dei conflitti. Nell’uomo c’è un’aspirazione fondamentale alla felicità che deriva dal vivere in accordo a principi universali. Tuttavia, quando le lotte continuano a sorgere dentro di noi, nelle nostre famiglie e nel nostro ambiente più vasto, la felicità duratura sembra un sogno lontano. In questa presentazione esamineremo il tema del conflitto dal punto di vista dell’importanza delle norme etiche e del carattere. È nostra preoccupazione sia prevenire che risolvere il conflitto.

20 settembre 2013

Un ulteriore femminicidio, pare per mano di un “matto”, nella carenza di validi servizi sociali!

di Franco Previte
Quanto è ulteriormente accaduto sull’ippovia del Cornor ad Udine, dove un uomo con problemi psichici già in cura nel Centro di Salute mentale, pare, abbia ucciso a coltellate la giovane Silvia Gobbato a Udine,  non ci sorprende affatto, ma ci amareggia, ci fa restare attoniti e sconvolti perché è la continuazione di tristi episodi, di azioni di questo genere che non possono che provenire da una mente oltreché malata, cinica ed orrenda. Dobbiamo allora considerare che i Centri di Salute Mentale sono necessari, ma devono essere riveduti con criteri non solo obbedienti allo spending review, ma in un contesto che tenga concretezza orientati alla sicurezza dei cittadini ed al bene dei sofferenti.

Mortalità infantile. Dimezzata dal 1990. Ma l'obiettivo del Millennio in ritardo di 13 anni

La promessa era di ridurre di due terzi la mortalità dei bambini sotto i cinque anni dal 1990 al 2015. Ma con il trend odierno l'obiettivo sarà raggiunto non prima del 2028. Troppo tardi, se si pensa che nel frattempo morirebbero 35 milioni di bambini in tutto il mondo. Molti i decessi prevenibili.
http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=6647482.pdf 

Ripreso da Quotinianosanità.it => http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=17006

Ban Ki-moon: «L'istruzione delle giovani generazioni per far crescere una cultura di pace»

Messaggio del Segretario Generale dell'ONU nella giornata internazionale della Pace

Le tensioni nel mondo, in particolare nella Siria, richiedono a ciascuno di noi un impegno maggiore nel farsi portatori di una cultura di pace.
È con questo spirito che dal 1981 l'Assemblea dell'ONU rivolge l'invito a tutti gli stati membri, alle organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, alle organizzazioni regionali e non governative e a tutti gli individui di commemorare questo giorno in maniera appropriata, sia attraverso l'educazione e la consapevolezza pubblica, sia nella cooperazione con le Nazioni Unite per la pace globale.

Ogni anno il Segretario Generale dell'ONU invia al mondo intero un messaggio per rafforzare gli ideali di pace, sia all'interno che fra tutte le nazioni e popoli.
Quest'anno viene posto in rilievo l'educazione alla Pace: l'istruzione come elemento essenziale per promuovere la cittadinanza globale e la costruzione di una società pacifica.
«Non è sufficiente – scrive Ban Ki-moon – insegnare ai bambini a leggere, scrivere e contare. È importante educarli anche al reciproco rispetto verso gli altri e verso il mondo in cui viviamo. La Giornata Internazionale della Pace è un'occasione per riflettere, per ribadire la nostra fede nella non-violenza e per chiedere un cessate il fuoco globale».

19 settembre 2013

Incontro "segreto" a Praga per Aung San Suu Kyi e Dalai Lama

Ieri a margine di Forum 2000, che si conclude domani

TMNews | 16.09.2013
Praga

La leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi e il Dalai Lama, il leader spirituale dei tibetani, si sono incontrati in "privato", a margine di una conferenza internazionale che si è aperta oggi a Praga, correndo il rischio di far infuriare la Cina. Non sono trapelati dettagli sull'incontro, che si è svolto ieri, ma è stato annunciato solo oggi, ha indicato Filip Sebek, portavoce di Forum 2000, a cui partecipano intellettuali e uomini politici.


"Si sono incontrati ieri, in occasione di un intervento fatto dal Dalai Lama", ha
aggiunto. Oggi i due Premi Nobel per la Pace hanno assistito separatamente all'inaugurazione dell'evento, che si conclude domani.

Forum 2000, che la capitale ceca organizza dal 1997, è stato fondato dall'ex presidente ceco e autore della "Rivoluzione di velluto" Vaclav Havel (1936-2011) e dallo scrittore americano Elie Wiesel.

13 settembre 2013

Birmania-Myanmar: Scontro tra esercito e ribelli dell’Organizzazioneper l’Indipendenza Kachin (KIO) nel sud dello Stato Kachin

GUERRE NEL MONDO | 11 Settembre 2013

Uno scontro armato tra governo birmano e l’Organizzazione per l’Indipendenza Kachin (KIO) è scoppiato martedì mattina nella zona di Nam Lim Pa vicino il confine tra gli Stati Kachin/Shan, hanno riferito la chiesa locale ed i funzionari del KIO.
Il combattimento è iniziato alle 9 a.m. ora locale ed è continuato fino a dopo mezzogiorno, ha detto un pastore della Chiesa Battista Kachin a Bhamo (anche conosciuta come Manmaw), a circa 40 miglia a nord di Nam Lim Pa.
Il conflitto è scoppiato quando tre colonne di soldati dell’esercito birmano hanno marciato fin dentro i territori di Nam Lim Pa controllati dal 12° battaglione sotto la 3° Brigata dell’Esercito per l’Indipendenza Kachin (KIA), l’ala armata del KIO, secondo un funzionario del KIO.

Giappone: prospettive di partnership strategica con Myanmar

Equilibri.net | 04.09.2013

“Mi auguro che il suo Paese adoperi tecnologia giapponese”. Queste le parole che il Ministro dell’Industria, Economia e Commercio giapponese Tomishitsu Motegi ha rivolto al Presidente di Myanmar Thein Seindurante una recente visita ufficiale a Myanmar.

Uno dei pilastri della transizione democratica dell’ex colonia britannica (nonché giapponese, dal 1942 al 1945) consiste nel favorire lo sviluppo economico tramite l’attrazione di investimenti esteri, ma ciò incontra palesi difficoltà nella scarsissima rete infrastrutturale funzionante nel Paese – in particolare sono critici i frequenti blackout elettrici. I governanti birmani decidono quindi di rivolgersi al Giappone per reperire le risorse finanziarie necessarie a colmare il deficit infrastrutturale (ricordiamo che il Myanmar è il secondo Stato più povero dell’Asia).

Myanmar. Firmato accordo di pace per fine violenze interreligiose

euronews | 11.09.2013

In Myanmar. I monaci buddhisti leader del movimento accusato d’aver innescato le violenze contro i musulmani hanno firmato un accordo con le comunità islamiche e cristiane. Nel 2013 gli scontri tra la maggioranza buddhista e la minoranza musulmana nell’ex Birmania hanno causato la morte di oltre 230 persone e 150.000 i rifugiati.

7 settembre 2013

Dichiarazione della Universal Peace Federation sul previsto intervento armato in Siria


Comunicato stampa

Roma, 6 settembre 2013


Oggetto: Dichiarazione della Universal Peace Federation sul previsto intervento armato in Siria
in congiunzione con la Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo e la Federazione delle Famiglie per la Pace nel Mondo e l'Unificazione

La Universal Peace Federation (UPF) opera da sempre per il raggiungimento della pace attraverso il superamento delle divisioni, sulla base del principio che la società umana deriva da un unico creatore, Dio, e costituisce quindi un’unica famiglia mondiale.

Da circa venti anni lavora ad alto livello (contatti e ricerche con governi e con l’ONU) per la prevenzione dei conflitti e la risoluzione delle controversie con mezzi pacifici.

I conflitti degli ultimi decenni dimostrano che la soluzione militare non è la soluzione.

Per quanto riguarda la questione siriana: La Siria non costituisce e non costituirà un’eccezione all’inutilità dell’intervento armato. La soluzione non sta nell’appoggiare i “ribelli” o semplicemente nella condanna dell’uso dei gas. Qualunque intervento non farebbe altro che aggiungere vittime a vittime e radicalizzare lo scontro.

La UPF quindi:

1. APPOGGIA l’intervento di Papa Francesco volto a prevenire un intervento armato esterno, e si unisce al suo invito a digiunare e pregare per la pace.

2. SOSTIENE che i conflitti in corso, che hanno tutti una componente religiosa (“Primavera Araba”, Afghanistan, Irak, Siria…) possono essere affrontati solo se si tiene in debito conto questa componente. Dal 2000 la UPF ha proposto all’ONU la costituzione di una “Camera delle Religioni”, da affiancare all’Assemblea attuale “delle Nazioni”. Le religioni possono presentare da un lato degli aspetti “irrazionali”, tra i quali l’estremismo e il fanatismo, ma costituiscono soprattutto un potente fattore di pace e stabilità. Anche se questo aspetto non è mai messo in rilievo né considerato, esclusivamente per motivi politici e di potere.

3. INVITA tutti i Paesi interessati a non intraprendere azioni di guerra e ad adoperarsi invece in senso positivo per il raggiungimento della pace, agendo non soltanto a livello politico ma coinvolgendo i rappresentanti di buona volontà delle religioni coinvolte.

Per ulteriori informazioni:
www.vocidipace.it - vocidipace@gmail.com
http://italia.upf.org/

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Approfondimento
La Universal Peace Federation (UPF) da sempre opera per il raggiungimento della pace attraverso il superamento delle divisioni sulla base del principio che la società umana deriva da un unico creatore, Dio, e costituisce quindi un’unica famiglia mondiale.

Anche in passato la UPF ha sempre lavorato per promuovere il superamento dei conflitti con metodi incruenti e pacifici, attraverso contatti e studi con i governi interessati e con l’ONU. Ecco alcuni esempi:

Nelle Filippine sta lavorando da almeno dieci anni per il superamento del conflitto tra guerriglia islamica e governo;
Nell’agosto del 2000 ha presentato alle Nazioni Unite un documento volto a promuovere la risoluzione pacifica dei conflitti, cercando di porre un limite alla tendenza già evidente del ricorso alle armi per la risoluzione dei conflitti da parte di molti Stati con le più varie motivazioni;
In molte altre situazioni ha promosso il dialogo tra rappresentanti delle parti in causa per cercare di prevenire il conflitto armato.

La questione siriana
Nei conflitti definiti globalmente come “Primavera araba”, l’intervento militare occidentale, diretto o indiretto, non ha fatto altro che peggiorare situazioni già difficili, portando in più di un caso a conflitti armati endemici ad intensità più o meno alta tra le varie fazioni che hanno preso il posto della leadership precedente.

La ribellione in corso in Siria è solo apparentemente una ribellione di popolo. Fonti affidabili riferiscono che l’80% dei “combattenti per la libertà” proviene da altri Paesi, ed ha come fine l’instaurazione di uno stato islamico radicale e non certo di una democrazia all’occidentale.

Il popolo siriano è vittima quindi da una parte di una dittatura, dall’altra di un estremismo radicale. Un intervento militare non può che favorire una delle due parti ma in nessun caso può portare un qualche vantaggio ai Siriani.

La UPF ribadisce quindi che la soluzione al conflitto può essere trovata solo nel dialogo tra le parti interessate e solo con il coinvolgimento delle componenti religiose, che dovrebbero affiancare quelle civili.


5 settembre 2013

Costruire Sistemi di Supporto Etici

di Giorgio Gasperoni
(Rielaborato dall'Iniziativa sulla Educazione del Carattere)
Le strategie di sviluppo del carattere autodidattiche, studi fatti da altri, e condividere pubblicamente i propri obiettivi di auto-miglioramento sono modi per coinvolgere gli studenti nel chiedere, ‘che tipo di persona voglio diventare, e che cosa devo fare per diventare quel tipo di persona?’ Una volta che i giovani sono seriamente impegnati nel progetto di diventare le persone migliori di ciò che possono essere, faranno progressi nelle virtù. Ma molto di più è necessario se vogliamo, come educatori del Carattere, per massimizzare il supporto per vivere una vita di carattere. Dobbiamo creare ambienti di supporto morale, quelli che aiutano a compensare le influenze negative di un mondo che è ostile alla castità e molte delle altre virtù che vogliamo promuovere. Nelle nostre case , scuole, chiese, gruppi giovanili, e altri ambienti che possiamo influenzare, dobbiamo fare tutto il possibile per creare una cultura del carattere che supporta un buon carattere e un modo di vivere casto.