5 luglio 2013

La strage delle innocenti che non fa notizia

di Antonio Imeneo

Mentre a Sanaa si discute una controversa legge che vieti il matrimonio alle ragazze di meno di 17 anni, una bambina di 12 anni è morta nella provincia settentrionale di Hajjah in seguito ad un’emorragia vaginale tre giorni dopo aver sposato un uomo di quasi 30 anni, riferisce il quotidiano ‘Yemen Observer’, che parla di “una brutale aggressione sessuale”. Ossia lo stupro di una bambina “LEGALIZZATO…”. Lo stesso giornale cita la dottoressa Arwa al Rabie, dell’ospedale locale, secondo cui la bambina, Alham Mahdi Shoai, è probabilmente morta dissanguata, martedì scorso, poiché non è stata curata per tempo, quando è iniziata l’emorragia.
La vicenda di Alham è stata denunciata anche dal Forum delle Sorelle per i Diritti Umani, un’associazione yemenita che si batte contro il fenomeno delle spose bambine, secondo cui in questo caso si è trattato di un “matrimonio di scambio”. La famiglia dello sposo non ha “pagato una dote”, poiché ha dato in sposa al fratello di Alham una bambina della stessa età, ha detto al Gulf Times di Dubai il portavoce dell’associazione, Majid al Methhaji.
Scambiano le bambine come fossero capre o pecore e le fanno stuprare da “uomini senz’anima di 30 anni”. Le povere bambine stuprate contano talmente poco che… le lasciano morire dissanguate.
La pratica dei matrimoni forzati nello Yemen (e in altri paesi islamici) è ben radicata e la legge che intende disciplinarli è stata in realtà già approvata a febbraio dello scorso anno, per poi essere però bloccata e inviata alla Commissione parlamentare di esame da un gruppo di deputati che l’ha bollata come anti-islamica. Secondo uno studio del ministero per gli affari sociali, un quarto delle yemenite si sposa prima dei 15 anni. Complice la struttura tribale della società e una povertà endemica, soprattutto nelle zone rurali. Ma anche la religione ha un peso fondamentale: come ha recentemente ricordato un religioso saudita in un’intervista televisiva, “il Profeta Maometto è il modello da seguire”, ed egli “ha preso in sposa Aisha che aveva sei anni”.

Come Uomo, Padre, Cattolico, Essere Umano con almeno un neurone che mi permette di pensare, mi domando:
•    Dove sono tutte le anime belle delle organizzazioni mondiali che si strappano le vesti, per i respingimenti dei clandestini?
•    Dove sono quelli che si riempiono la bocca con i diritti umani, a ogni stormir di foglia?

La mostruosità dei “matrimoni” fra bambine e uomini adulti è un’abominevole e vergognosa oscenità, la più brutale violazione dei diritti umani, eppure non vedo, non leggo, non sento attività alcuna di denuncia, di reazione, di sconcerto, nessuno che parli di PEDOFILIA in questo caso, PEDOFILIA di STATO.
Sono 60 milioni le spose bambine nei paesi islamici! Però, se accade qualcosa nella chiesa Cattolica… sono tutti pronti a condannare, giudicare e chiedere risarcimenti.
Gli abusi di stato islamico/religiosi a minori sono invece coperti da un velo di omertà e milioni di bambine pagano un prezzo altissimo.
Perché due pesi e due misure? Perché “guai a chi tocca i nostri figli” mentre i figli degli altri…?

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