19 luglio 2013

E’ in gioco la sicurezza dei cittadini?

Sembra essere da tempo una prassi consolidata considerare persone con deficit cognitivo libere e con “licenza di uccidere”.


di Franco Previte,
Ancora una volta la rituale “mattanza” si ripete, per quanto sta avvenendo quasi ogni giorno.
Questi “fattacci” non ultimi di una lunga serie, è un grosso segnale che implica la necessità di una urgente integrazione socio-legislativa sullo “status” del malato mentale, che una vituperata legge ha chiuso i “manicomi”, cospargendo con la sua applicazione di morti e violenze spesso inaudite.
La inadeguatezza della normativa esistente, la cui defezione la constatiamo quasi giornalmente, necessita di quella invocata legislazione adeguata ed efficace che una “burocratica lentezza”, (per non dire indifferenza) che dura da ben 34 anni, ne impedisce il rispetto della dignità del malato e dei suoi legali diritti. Non servono parole altisonanti!
Chi di dovere se ne faccia carico e se ne assuma le responsabilità!
Madre Teresa di Calcutta, oggi Beata, ha affermato che nel mondo occidentale, dove la gente sembra più ricca, vi è una fame più grande ed una povertà interiore più grave di quella che si vede nelle viuzze di Calcutta!
“Dobbiamo essere umili, con umiltà reale, con nome e cognome” esorta giustamente Papa Francesco a tutti (14 giugno 2013 Chiesa S. Marta) ed in particolare ai “cristiani da salotto!”.
Ora è in gioco anche la sicurezza dei cittadini, I cittadini non possono compiere chiassose rimostranze (come purtroppo và di moda!), ma in questa rapida trasformazione della società non possono non pretendere il rispetto della loro incolumità, dato che il pericolo si annida non solo in questa o quella persona, ma nella malattia che in Italia è coperta da molti silenzi, mentre in molti Paesi Europei ogni 3 anni viene rivista la legge sull’assistenza psichiatrica.

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