12 marzo 2013

Birmania, gli anni delle riforme democratiche

Parlamento Europeo | 5.3.2013

La Birmania sta attraversando un periodo delicato di costruzione democratica attraverso una seria di riforme che girano la pesante pagina di una dittatura militare al potere dagli anni Sessanta. Oggi il presidente Thein Sein e il ministro agli Affari esteri U Wunna Maung Lwin sono in Parlamento per confrontarsi con i deputati sulla situazione del paese. Abbiamo incontrato Werner Langen, alla testa delle delegazione per i rapporti con la Birmania.

Negli ultimi anni la Birmania ha fatto molti sforzi per consolidare la democrazia. Uno dei gesti più significativi è stato la liberazione del leader dell'opposizione, e vincitrice del premio Sakharov nel 1990, Aung San Suu Kyi nel novembre 2010. A seguito della liberazione il suo partito ha conquistato 43 dei 45 seggi alle elezioni del 2012. In risposta alla riforme proposte l'UE e gli Stati Uniti hanno sospeso le sanzioni.
Werner Langen, deputato tedesco e leader della delegazione di undici deputati in missione in Birmania nel febbraio 2012, si è espresso in maniera molto ottimista rispetto alla transizione democratica del paese: "Sono contento che il presidente birmano abbia accettato l'invito del PE e sono convinto che sia sincero rispetto alla volontà di cambiare il paese. È chiaro che ci vorranno almeno dieci anni prima che le cose siano come devono essere, ma la Birmania sta prendendo la buona direzione".
Il ruolo dei paesi vicini non è da sottovalutare: "È anche grazie al sostegno dei paesi vicini che la Birmania si è aperta e ha sviluppato la propria economia. Il prossimo anno sarà alla presidenza dell'ASEAN".
Nonostante i progressi il PE continuerà a essere vigilante rispetto alla situazione dei diritti umani. In particolare rispetto alle minoranze che vivono in Birmania. Il ministro degli Affari esteri U Wunna Maung Lwin incontrerà i deputati della commissione agli Affari esteri alle 15 e 30.

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