10 novembre 2012

Ma perché tanti perché richiesti alle Istituzioni!



di Franco Previte
Le domande che il cittadino in questi “frangenti” in cui si dibatte la società sono molte, quasi disperate, ma quello che colpisce di più l’opinione pubblica sono quelli che riguardano le persone deboli ed indifese, soprattutto il mondo della disabilità.
Per il bene di tutti, dobbiamo sapere:
Dove sta andando l’Italia tutta presa da una “bolgia infernale” nella quale si smarrisce il senso del bene comune (parola strausata da ogni parte!) e della vita quotidiana, dove va aumentando il permissivismo smodato, il relativismo scioccante, l’egoismo davvero aberrante, che dilaga, modifica e mortifica la dimensione etica della vita:
Per conoscere la verità ed il limite della giustizia, nonostante si spengano le luci causate da una crisi economica incombente;
Per conoscere quale sorte ha il mondo della sofferenza ignorato e sul quale, sempre, cala il sipario il teatrino della politica;
Per conoscere quale tutela hanno i diritti di questi “desaparecidos della n/s civiltà” emarginati dalla vita da una società sempre più relativa;
Per far conoscere, alle Istituzioni tutte, quanto domandano le famiglie che “vivono” in un vero dramma di emergenza e richiedono opportune modifiche legislative, ed in ultimo quale garanzia e sicurezza hanno tutti i cittadini , ed altre, Oh! quante altre “richieste”!

In Italia insiste una confusione morale che determina una esaltazione di “cose” marginali, troppo lunghe da citare, infatti le Istituzioni, tutte, anziché preoccuparsi di priorità che interessano da vicino tutto il popolo italiano non sarebbe riduttivo dire in difficoltà data la situazione di grande disagio sociale, stanno in silenzio sulle necessità in cui si dibatte il cittadino.
Gli interventi dei Vescovi, del Santo Padre sono parole, sono voci, sono espressioni, sono proposte che non lasciano dubbi perché “i valori della vita non possono essere delusi dalle mode o dalla politica” (Udienza Generale del Santo Padre, Piazza S. Pietro 17 ottobre 2007).
Il mondo della sofferenza in fatto economico è scarsamente “retribuito” da parte dello Stato Sociale, percependo a tutt’oggi mediamente euro 267,57 mensili, al di sotto del minimo vitale della soglia di povertà fissato in euro 600 al mese, tuttavia quanto percepiscono sono sufficienti per non morire.
Soprattutto soffre questo mondo della sofferenza per alcune difficoltà che incontra e sul quale modestamente siamo interventi in ambito parlamentare, con Petizioni ancora giacenti, irrisolte, nel Parlamento.
Budget del Ricoverato (definizione da me adoperata): un drammatico ed inquietante “problema” dal punto di vista sanitario e sociale, poiché, pare, si tende ad abbandonare la loro destino malati, anziani, disabili, malati in fase terminale dimettendoli anzi tempo dalle strutture ospedaliere, tanto che si finisce con aggravare il loro precario stato di salute in maniera irreversibile.
Abolizione di posti letto negli ospedali: con la soppressione di 18 mila posti letto negli ospedali, ipotesi non smentita e se vera, compiuta maldestramente dal Governo. (Vi sono molti altri “tagli” da effettuare, soprattutto quelli della “casta politica”!).
Dopo di noi: è uno dei problemi più scottanti e difficili per le famiglie in cui insiste un disabile e costituisce incertezza ed insicurezza sul futuro di quanti, disabili, resteranno soli.
Questo Fondo “Dopodinoi” (da me “suggerito” al Governo Berlusconi il 17 marzo 2005 nella Sala Verde di Palazzo Chigi),ed al Parlamento italiano fin dal 7 ottobre 1998 con Petizioni, è argomento ancora giacente nel Parlamento Italiano ed Europeo.
Si tratta di confluire in questo Fondo quelle parti del patrimonio, risparmi o beni mobili od immobili che in eredità andrebbero ai psicofisici che un giorno resteranno soli, gestito da un Ente Pubblico che costituisce una regolare continuità che altri (Tutore, Amministratore di Sostegno, Curatore ecc.) non possono garantire ed attuare nella prosecuzione.
Purtroppo i 150 milioni di euro derivanti dal gioco d’azzardo previsti per la costituzione del Fondo Dopodinoi approvato dalla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati nel maggio 2012 è stato respinto dal Governo in carica, (dichiarazione in Aula Parlamentare dal Sottosegretario per le Politiche Sociali Cecilia Guerra), mentre il Governo Monti intenderebbe ripristinare le risorse per i malati di “SLA”. Ma con quale criterio si discriminano gli “altri”?
Ma non è assurdo questo comportamento del Governo?
Comunque è augurabile che circostanze e sviluppi rendano possibili l’iniziativa del Governo nelle modalità auspicate e che possa rendersi convinto che il mondo della disabilità non è solo quello della patologia della SLA.
Ecco pochi, ma validi perché, che attendono risposte dalle Istituzioni!

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