26 ottobre 2012

Gli USA spaventano la Cina con il “Cobra d’Oro”

da "La Voce della Russia" | 23.10.2012
 
Gli USA hanno invitato la Birmania ad inviare i suoi osservatori alle esercitazioni americano-thailandesi Cobra d’oro (Cobra Gold), le più grandi manovre campali con la partecipazione degli Stati Uniti nella regione del Pacific Rim. 

Ciò dimostra che Washington è intenzionata a formare nuove alleanze militari per contenere la Cina.

Il ravvicinamento con la Birmania avviene sotto l’insegna dello sviluppo del dialogo umanitario con il governo semi-popolare di questo paese. Negli ultimi due decenni la Birmania è rimasta di fatto isolata. Gli USA e l’Occidente hanno dichiarato, in sostanza, una moratoria su tutti i contatti con la giunta militare criticando il regime birmano per la persecuzione dei dissidenti. A loro volta, i militari birmani hanno respinto con sospetto qualsiasi eventuale contatto. Quando nel 2008 sulla Birmania si è abbattuto un tifone devastante, le navi da guerra USA che partecipavano alle manovre Cobra d’Oro erano pronte a venire in aiuto al paese, ma il governo birmano ha declinato la relativa proposta.

Dopo le elezioni del 2011 in Birmania è iniziata una liberalizzazione politica ed economica. Sono diventate possibili cose impensabili in precedenza. Il leader dell’opposizione, il premio Nobel Aung San Suu Kyi, la quale aveva passato molti anni in prigione, ha avviato un’attività politica aperta ed è riuscita persino a sconfiggere il candidato del partito al governo alle elezioni supplementari al parlamento, intervenendo per la prima volta sul canale televisivo statale.

Tuttavia la situazione riguardo i diriti civili in Birmania è ancora lungi dall’essere ideale. Così, Aung San Sun Kyi ha parlato delle pressioni esercitate dalle autorità sui candidati dell’opposizione. Le organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti dell’uomo segnalano azioni crudeli nei confronti della minoranza musulmana. Stando ai difensori dei diritti umani, i militari continuano a commettere crimini contro l’umanità.

Nondimeno gli USA reagiscono con una calma per loro insolita a queste accuse contro la Birmania. Recentemente a Naypyidaw i rappresentanti del Pentagono hanno discusso in modo serio l’eventuale ripresa dei contatti militari tra Birmania e USA. L’invito degli osservatori birmani alle manovre Cobra d’Oro si spiega non con il progresso, per ora modesto, nella sfera dei diritti umani, ma innanzitutto con l’interesse degli USA alla crescita del loro status militare e politico nel Pacific Rim.

L’invito della Birmania alle manovre americano-thailandesi Cobra d’Oro significa che Washington è preoccupata per la sua posizione nel Sud-Est asiatico di fronte alla crescita dell’influenza della Cina. Gli USA e i paesi che temono la Cina sono pronti ad una più stretta cooperazione, fino alla creazione di piccole alleanze militari e politiche.

In caso di vittoria alle presidenziali negli USA di Mitt Romney questa tendenza può assumere un carattere ancor più allarmante. Non è da escudere lo scenario secondo cui nella regione saranno create alcune mini-NATO al fine di contenere la Cina. Una tale alleanza – tra USA, Corea del Sud e Giappone – di fatto già esiste. Un’altra può essere formata nel Sud-Est asiatico dove i paesi preoccupati dall’espansione economica di Pechino e dalla sua posizione intransigenze nelle vertenze territoriali possono avviare una cooperazione più stretta con Washington.

Nessun commento:

Posta un commento