di Diego Cassinelli,
volontario in Zambia
Oggi in tutto il continente africano si festeggia l’African
Liberation Day (ADL). Anche qui in Zambia gli uffici e le scuole sono chiusi e
nell’aria del compound di Bauleni c’è profumo di festa. Il clima è quello della
domenica, con tanta musica e con il vocio della gente
che si fa sentire più forte. Ma cosa si
celebra oggi? Credo che ci sia molta confusione sul significato di questa
giornata, partendo dai nomi che le vengono dati: African Freedom Day, Africa
Day e infine African Liberation Day.
Di cosa parliamo, e perché gli uffici sono chiusi? Facendo un
giro rapito in internet, leggendo le principali testate dei quotidiani
africani, Zambia compreso, la notizia di questo giorno di festa non è nemmeno
riportata e se appare, non ha molta enfasi. Paradossalmente questa giornata è
celebrata molto di più fuori dal continente. Ho visto eventi e iniziative
sparse per l’Italia, l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Nella latitudine in cui
mi trovo c’è “ferie” per il giorno di vacanza, a casa da scuola e uffici vari,
ma poca memoria.
Questa però è una mia sensazione personale, ma cosa si festeggia
in realtà oggi? Il 15 aprile 1958 nella città di Accra in Ghana, Kwame Nkrumah,
(primo presidente del Ghana indipendente) riunì per la prima volta i leaders
africani e attivisti politici, dando il via alla prima Conferenza degli Stati
Africani Indipendenti. In quell’occasione, parteciparono i rappresentanti di
otto governi, quali Egitto, Marocco, Libia, Tunisia, Etiopia, Ghana, Liberia,
Sudan, più l’unione dei popoli del Camerun e i rappresentanti del Fronte di
Liberazione Nazionale di Algeria.
In quel momento storico, più di due terzi del continente aveva
conquistato l’indipendenza dai paesi colonizzatori. In questa nuova riunione,
l’African Freedom Day fu spostata dal 15 Aprile al 25 Maggio, dichiarando
ufficialmente questa data come Giorno della Liberazione dell’Africa, in altre
parole African Liberation Day (ALD).
Oggi si ricorda la volontà di un insieme di popoli diversi che
abitano l’Africa, di liberarsi da logiche opprimenti, da limitazioni al diritto
all’autodeterminazione, da sfruttamento umano e di appropriazione illecita e
violenta di risorse che invece appartengono a questo continente. Però, adesso
mi guardo attorno, e vedo vite difficili, vedo gente in festa costretta a
vivere ben al di sotto di uno standard dignitoso.
Vedo che la lotta non è finita, che c’è bisogno di questo giorno
per ricordarci che il testimone è stato passato a noi, e da noi ad altre
generazioni per far si che il processo di liberazione continui, quello iniziato
da chi con passione, ha messo a disposizione la vita per liberarsi e liberare
un popolo da distorsioni che lo volevano e lo vogliono tuttora sottomesso.
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