17 giugno 2012

Dichiarazione della UPF International sullo sviluppo sostenibile (Rio +20)

La Universal Peace Federation esprime la propria approvazione ed il proprio sostegno alle Nazioni Unite ed a tutti i partecipanti alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio +20). 

Nella Conferenza verranno affrontati alcuni dei problemi più gravi che affliggono l'umanità, in particolare quelli legati ai modelli economici insostenibili. 

In occasione di Rio +20, che si svolgerà dal 20 al 22 giugno 2012 a Rio de Janeiro, l’UPF ha pubblicato la seguente dichiarazione. 

La Federazione Universale per la Pace:
Rileva che i problemi posti dalla necessità di uno sviluppo sostenibile, dalla cura dell'ambiente e dalla giustizia sociale sono temi che devono coinvolgere non solo l’interesse delle Nazioni Unite e delle istituzioni governative, ma anche la collaborazione della società civile, del settore privato, delle organizzazioni religiose e dell'intera comunità umana; 
Ricorda che fin dal 1987 la relazione della Commissione Brundlandt ha individuato il collegamento
essenziale tra l’umanità e l'ambiente naturale. Tuttavia, la Commissione non affrontò in quella occasione il problema dell'egoismo e degli interessi personali. Dobbiamo riconoscere che le sfide poste dallo sviluppo sostenibile, dalla cura dell'ambiente e dalla giustizia sociale non sono che sintomi di un problema più profondo dell'uomo: non abbiamo ancora imparato né a vivere come un’unica famiglia né a condividere ed a prenderci cura di questo pianeta, che è stato messo a nostra disposizione da un Creatore amorevole; 
Riconosce che il sistema di libero mercato deve essere incoraggiato, ma allo stesso tempo rileva che devono esistere delle regole che impediscano di apportare danni agli altri e all'ambiente. Le aziende devono assumere un ruolo guida nella promozione dello sviluppo sostenibile e dello sviluppo dell’economia verde, perché questo è nel miglior interesse di tutti; 
Afferma che la famiglia è la cellula fondamentale della società, la base dell’educazione morale, spirituale, sociale e politica. Le famiglie possono costituire un fattore decisivo nello sforzo di conseguire uno sviluppo sostenibile. In effetti, la visione dell’UPF di "Un’unica famiglia con Dio al centro" funge da ideale guida che ci ricorda che l'esercizio della libertà non deve ignorare i bisogni degli altri; 
Riconosce la saggezza delle religioni che nel corso dei millenni hanno guidato le società. Le religioni ci spiegano, in modi diversi ma complementari, che l’umanità ha ricevuto la grande benedizione di poter abitare su questo bellissimo pianeta e di godere delle sue risorse. Ci spiegano anche che ciascuno di noi è qui come buon amministratore di questa Terra, e che deve usare la propria libertà in modo responsabile. Questa responsabilità si esplica tenendo nella giusta considerazione, nelle nostre azioni, l'intera famiglia umana, comprese le generazioni future. Le persone di fede devono superare il settarismo e unirsi nel rendere la Terra, la nostra casa comune, un luogo di salute, bellezza e sostenibilità. Ci insegnano inoltre che ciascun essere umano ha la responsabilità di contribuire allo sviluppo sostenibile nel corso della propria vita quotidiana; 
Raccomanda alle Nazioni Unite di prestare l’attenzione necessaria al ruolo potenziale delle organizzazioni basate sulle religioni nell’affrontare i problemi di scarsità, di distribuzione delle risorse e delle opportunità economiche; 
Invita i credenti di tutte le espressioni religiose e spirituali ad essere più attivi nella condivisione delle risorse e della conoscenza; li invita inoltra a mettere in pratica gli insegnamenti dei loro testi sacri relativi ai loro doveri e responsabilità verso il mondo della natura. Le persone di fede possono agire e sostenere in modo efficace lo sviluppo sostenibile a livello di base. Inoltre, lavorando insieme in armonia, in uno spirito di collaborazione interreligiosa, le voci della saggezza spirituale saranno ascoltate e rispettate in tutto il mondo; e
Ricorda alle Nazioni Unite, ai governi, al settore privato e alla società civile che le persone di fede costituiscono oltre l'80 per cento della popolazione mondiale; queste persone hanno a cuore l'ambiente perché lo considerano il dono di un Ente divino; si considerano custodi di un patrimonio di compassione e disinteresse da trasmettere alle generazioni a venire; si oppongono ai valori che sembrano oggi prevalenti di egocentrismo e di auto-soddisfacimento. Poiché la famiglia è la cellula primaria della società, nonni e genitori devono essere sostenuti nel trasmettere questa consapevolezza assieme all’educazione morale, spirituale e sociale

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