28 maggio 2012

La malattia mentale nella società!


Gentile Signor Direttore,
non si possono "sentire" quelle "dichiarazioni" del Governo Monti, "fuori" come siamo "fuori" da ogni riferimento politico, ma in tempi di recupero della solidarietà, della morale e dei principi evangelici, non possiamo stare "fermi".
Quel "Fondo dopodinoi" è richiesto da me fin dal 7 ottobre 1998 al Parlamento Italiano (ed Europeo) nelle Petizioni a norma dell'art. 50 della n/s Costituzione, perché rispondente da una esigenza fondamentale delle famiglie colpite da quel "bubbone sociale", che è la malattia mentale, dalla disabilità fisica molto pronunciata, "Fondo" che costituirebbe un "salvagente" per il futuro dei propri familiari superstiti, oggi negato!

di Franco Previte

I 150 milioni di euro, derivati dal gioco d’azzardo, previsti per la costituzione del Fondo “DOPODINOI”, approvati dalla Camera dei Deputati, sono stati respinti dal Governo Monti!

Apprendiamo che il Fondo ed i 150 milioni di euro derivati dal gioco d’azzardo previsti per la costituzione del Fondo “Dopodinoi” approvato dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati (maggio 2012), sono stati respinti dal Governo Monti (Sottosegretario per le Politiche Sociali Cecilia Guerra!).
Il Governo Monti, quindi, per ora non considera il futuro di quanti, disabili fisici od handicappati psichici, sono e saranno senza famiglia od assistenza e getta sulle loro spalle un ulteriore pietoso fardello, dopo il misero budget del 0,4% destinato per le spese sociali, dimostrando uno Stato, sordo, irresponsabile e antidemocratico.
Il parere espresso dal Sottosegretario di Stato Prof. Cecilia Guerra nel Testo “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive del sostegno familiare” ci sorprende e amaramente ci stupisce in quanto non sono state tenute in considerazione le positive disposizioni della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, né quelle espresse dalla n/s Associazione che fin dal 7 ottobre 1998 ne ha richiesto l’attuazione di questo “Fondo Dopodinoi”.
Anche se stringenti vincoli di finanza pubblica non permettono di avviare tale “Fondo”, ci sorprende che in tempi di crisi economiche provengono proprio dal Governo richieste di sacrifici alla povera gente (non solo povera economica, ma del subire) ed evidenti negazioni al mondo cattolico e della sofferenza, quando spese militari ed “altre vane” quali (viaggi all’estero, in Italia, telefonini, auto blu, privilegi et similia) abbondano nel bilancio statale.
La società italiana, specie le famiglie, è molto preoccupata per la mancanza di sostenibilità finanziaria del servizi pubblici inerenti il disagio mentale e questa “peste sociale”, purtroppo, è un progetto sanitario-legislativo incompreso ed incompiuto.
Nei dibattiti parlamentari e con le leggi finanziarie, come ci informano i mass media, nessuno ha riconosciuto l’urgenza di interventi sanitari-legislativi nei confronti dei circa 10 milioni di cittadini italiani affetti da disturbi psichiatrici di natura ed intensità diverse, colpiti da forme di depressione o da schizofrenia, dove sono notevoli, in massima parte, la carenza di prevenzione, strutture, cure, specie nel gruppo delle disorientate famiglie.
A questo proposito mi ha colpito la lettera di un disabile (pubblicata da h-Press pag.50 del 31.01.2004) con una frase : “L’Italia non deve fare discriminazioni. Per me non è una condanna essere disabile : lo è l’essere italiano”.
Non di meno contiene, quale grido di dolore, l’espressione accorata di un donna, “qualcuno mi aiuti a portare la croce”, per il figlio schizofrenico in famiglia, “urlo” che ho sentito durante una mia partecipazione ad una Tavola Rotonda dal titolo “La malattia mentale speranze disattese”, nella Radio Buon Consiglio a Frigento (AV) - Suore dell’Immacolata - del 14.9.2004 (un’emittente radiofonica che trasmette in 38 Paesi nel mondo).
Ma non sono forse questi i segnali di un disagio interno che vanno compresi ed aiutati?
Non sono state valutate, purtroppo più che per esigenze sanitarie ragioni politiche, le carenze delle leggi 180 e 833 del 1978 e non sono state realizzate strutture alternative di accoglienza di questi “pazienti”, scaricando tutto da ben 34 anni sulle famiglie e sulla società!
Non ci stanchiamo di ripeterlo, anche se potrebbero essere disdicevole, ”gutta cavat lapidem” (la goccia scava la pietra!),finché questa “situazione” non avrà una sua sicura definizione, saremo in trincea per “evidenziare” queste urgenti necessità del tutto ignorate dalle Istituzioni.
Le Istituzioni hanno paradossalmente dimenticato il problema handicap mentale, ritenuto esautorato nonostante gli episodi di lucide follie che si fanno sempre più frequenti in questi n/s turbolenti giorni, (ultimo quello avvenuto a Codroipo-Udine, dove il figlio ha ucciso a coltellate il proprio padre ed in campo europeo in Finlandia a Hyvinkaa dove un giovane ha sparato con due fucili sulla folla senza una motivazione).
Secondo i mass media, l’Italia oggi, è allineata con gli altri Paesi Europei per malati con disturbi psichici, ma con livelli più bassi di terapie e strutture non sufficientemente appropriate, da una poca valutazione e di validi provvedimenti legislativi, questi ultimi, che in Europa si attivano ogni 2/3 anni, mentre in Italia sono passati 34 anni senza alcun “risveglio parlamentare o governativo”.
Le patologie mentali che affliggono milioni di persone nel mondo ed in Italia , fra le principali sono:
Depressione, il male “oscuro” che comporta disturbi  del tono dell’umore, distrugge il morale e lo spirito della persona. Essa colpisce in età giovanile tra i 18 e 30 anni ed il fenomeno acquista il carattere di vera e propria calamità sociale. Gli psichiatri dicono che spesso non è facile distinguere la semplice demoralizzazione ad una condizione patologica, ma pare che a tutto ciò vada incontro circa il 15% di uomini ed il 25% le donne. Quindi una malattia da non confondere con i banali e transitori rilassamenti dell’umore. La depressione grave, dopo l’accertamento psicoterapeutico, diventa difficile perché le funzioni psichiche sono limitate. La malattia si può curare con farmaci per fare in modo che la persona recuperi la capacità di comunicazione necessaria per intraprendere una psicoterapia. Questa ultima tende ad ottenere una riattivazione del pensiero e la correzione di atteggiamenti mentali negativi, cosa che avviene principalmente con il colloquio tra paziente ed il terapeuta.
Schizofrenia, o dissociazione della personalità psichica. E’ una forma di psicosi molto complessa che investe il pensiero, la vita emotiva e gli atti volitivi dell’interessato caratterizzando persona, mimica e movimenti. Sotto il profilo soggettivo viene vissuta dall’infermo come un fenomeno di depersonalizzazione in alternanza ad atteggiamenti normali.
Anoressia, consiste nella perdita di appetito o l’abbandonarsi a digiuni che spesso culminano in un disordine mentale.
Bulimia, consiste nell’eccesso di appetito, che al contrario come sopra, è uno stato  d’ansia che esaspera un errato rapporto con il proprio corpo. Entrambi disturbi  sono gravi sotto il profilo medico e sociale. Il 9% tra i giovani  tra i 9 e 15 anni soffrono di queste due malattie.
Psicosi, è una malattia che può provenire da cause congenite, nascita prematura o difficoltà respiratorie fino all’asfissia, o lesioni cerebrali al momento della nascita, con forti probabilità di diventare psicotici.
Nevrosi e turbe psichiche non psicotiche, colpiscono, specie i bambini, in forme indotte da fattori ambientali, quali carenze affettive da parte di uno od entrambi i genitori, facile irritabilità, difficoltà motorie, totale mancanza di fiducia negli altri, paure eccessive quale quella di andare a scuola o stare insieme ai coetanei, sono appunto sintomi di turbe psichiche non psicotiche.
Autismo, consiste in un deficit cognitivo, cioè difficoltà di comprendere il linguaggio con gli altri .
Mutismo, il contrario dell’autismo in quando il paziente sceglie alcune persone con cui comunicare.
Epilessia, malattia legata a cause congenite, con attacchi che possono scatenarsi anche solo con l’esposizione per poco tempo davanti alla televisione, oppure per una timidezza di origine patologica.
Alzheimer, il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-IV) definisce la malattia come “decadimento delle funzioni corticali superiori in assenza di importanti obnubilamenti della coscienza” deterioramento della memoria, incapacità di controllo delle emozioni ecc.
La realtà psichiatrica” oggi è un po’ diversa da quando nel 1978 vennero promulgate le leggi 180 e 833.
Prima della disanima dei brevi dati statistici, bisogna considerare che il Testo Unificato Burani-Procaccini, dove era abbinata un mia Petizione, è sparito letteralmente dall’Agenda Parlamentare dal 2005 e da quella data non sono state rilevate risorse parlamentari relazionali sorte per la soluzione di questo grave ed urgente disagio sociale che tante vittime innocenti apporta nella società e che investe anche la sicurezza di tutti i cittadini.
Il 40 % delle richieste al medico di famiglia ed il 20% dei ricoveri, pare, siano conseguenti a patologie psichiatriche, mentre il modello unico di trattamento dei servizi pubblici che affrontano l’attacco di panico, depressione o schizofrenia dimostrano che è inadeguato e costosissimo.
Il 20% della popolazione (quasi 10 milioni) accusa disturbi psichiatrici (dalla depressione alla schizofrenia grave, quest’ultimi in cura circa il 10%), il 16% da varie forme di disagio mentale, il 4% di disturbi mentali, mentre il 30% assume psicofarmaci.
Le famiglie sono colpite in almeno dei suoi componenti dalla depressione: il 15% uomini, il 25% donne.
Solo circa 500.000 persone all’anno si recano nei Centri di Salute Mentale, a fronte di una spesa sanitaria per la psichiatria del 3,5% (in Tanzania il 7%, in Inghilterra il 10% in Australia il 12%), ma circa 5 milioni di cittadini oggi devono ricorrere alle cure private (9° Congresso Nazionale della Società di Psicopatologia- Roma 24/28 febbraio 2004).
Il Piano Sanitario 2003/2005 (Governo Berlusconi) sul problema inerente la salute mentale, pur riconoscendo urgenti necessari significativi interventi, era solo sintesi propositiva e programmatica di futuro decentramento dei poteri per la salute pubblica alle Regioni da parte delle Stato, quest’ultimo garante dell’equità di attuazione nelle singole realtà regionali e delle discrepanze tra il Nord ed il Sud, considerando impellente la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Privati (oggi chiusi definitivamente), quelli Giudiziari (verranno, forse, chiusi nel 2013), l’attivazione di interventi nel disagio psichico nelle carceri, programmai adeguati per il sostegno delle famiglie dei malati psichici.
Il Piano Sanitario 2006/2008 ( Governo Prodi) sulla tutela della salute mentale, riportando punti di criticità, aveva solo sostituita la “Commissione Nazionale per la Salute Mentale” in coordinamento con la “ Consulta Nazionale per la Salute Mentale” senza altri significativi riscontri a favore a favore della patologia .
Sul concreto odierno 2012 le Istituzioni non risolvono, dopo ben 34 anni in maniera tangibile le reali esigenze dei malati, delle loro famiglie e quello che preoccupa l’opinione pubblica è la sicurezza di tutti i cittadini ed il “dopo di noi”, è stato sempre richiesto nelle n/s Petizioni fin dal 7 ottobre 1998 ai Parlamenti Italiani ed Europei con una “procedura “suggerita” alle Istituzioni ed al Governo in carica
Secondo il Censis il 15% delle famiglie sono colpite in alcuni dei suoi componenti da malattie mentali.
Secondo dati ANSA (4.12.2004  R CRO SOB S04 R46 INT QBXB) le famiglie che vivono un dramma di psicopatologia grave sono circa 600 mila e 200 mila famiglie con un familiare che non risponde alle cure oppure non vuole curarsi. I Dipartimenti di Salute Mentale sono presenti in tutta Italia, ma con diversità nelle Regioni, queste ultime al di sotto degli standard obiettivi. I posti letto in strutture pubbliche sono più numerosi al Nord. Le strutture residenziali hanno operatori in numero di circa 30.700 di cui il 48% infermieri ed il 18% medici e sono sufficienti in Liguria, Toscana, Trento e Bolzano. Gli psichiatri sono in numero inferiore del 25% dell’auspicabile, cioè mancherebbero almeno 5000-7000 operatori.
Secondo l’Istat soffrono di disturbi psichici il 15% gli uomini ed il 25% le donne, dai 18 ai 30 anni di depressione, gli adolescenti circa 80 mila.
Secondo Aris Dossier Psichiatria – dicembre 1995, ogni anno 235 bambini di età compresa tra 0 e 12 anni vengono ricoverati per disturbi mentali: nevrosi e turbe psichiche non psicotiche e psicosi. Tra queste ultime vi è l’autismo, sempre più in crescendo, che colpisce 2 bambini su 1000.
Secondo Eurispes 1 adolescente su 4 fa uso di droghe ed alcolici.
Secondo Datamedia rileva che su un campione di 1000 italiani nella fascia tra i 15 e 17 anni il 27,5% dichiara di aver esperienze di depressione, il 9% di anoressia e bulimia, il 62,5% dichiara di sentirsi depresso qualche volta, il 2,5% dichiara di fare uso di caffè, droghe leggere, alcool che possono scatenare l’insorgere di malattie maniaco-depressive.
La depressione interessa sempre più giovani, dei quali il 12,5% afferma di aver pensato al suicidio per un grave lutto, il 35% per la solitudine, il 20% paura del futuro, la mancanza d’affetto il 2,5%. Interessa un numero sempre più crescente di adulti, infatti il 44,6% la considera una vera e propria malattia, afferma di aver avuto esperienze dirette il 17% tra i 18 e 24 anni, il 36% tra i 24/ 44 anni ed il 40%  sopra 65 anni. Il disagio mentale colpisce circa 80 mila adolescenti. Colpisce ancora immigrati senza fissa dimora, imprenditori a seguito di fallimento, persone per mancanza di lavoro, con anomalo inserimento sociale, stress, alzheimer, computer addition (malattia psicologica che può portare al disordine psichico per persone che trascorrono molto tempo al computer), epilettici (malattia legata a cause congenite), mobbing ( abusi psicologici nei confronti di terzi sul posto di lavoro o dalla società).
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la depressione e la schizofrenia colpiscono il 2% della popolazione di tutti i 5 Continenti.
Questi “convulsi”, forse “incerti” ed “aridi” dati statistici, sono molto significativi ed indicativi, anche se possono costituire dubbi o perplessità sulla loro autenticità o veridicità, tuttavia non ci distolgono dal pensare che i “fattacci” compiuti da menti psicologicamente alterate e da raptus che quasi ogni giorno avvengono nel nostro Paese, costituiscono una verità, una cruda realtà, una fondamentale dimostrazione di questo grave disagio sociale che ci  deve richiamare alla ragione tutti, principalmente le Istituzioni.
In ambito europeo data la diversificazione di leggi e trattamenti, necessita una normativa d’adeguamento comunitario utile e tale che i membri della UE possono indirizzarsi in maniera omogenea e con meccanismi di perequazione per migliorare la qualità di servizio, prevenzione, cure, reinserimento sociale e lavorativo garantendo sicurezza ai cittadini ed ampia tutela della salute per i sofferenti psichici, cittadini europei che necessitano ed abbisognano più degli altri di promozione della loro dignità e dei loro diritti. (vedere http://digilander.libero.it/cristianiperservire 15 maggio 2012 comunicazione della Commissione Europea – Petizione n.1003/2011 sull’handicap mentale ), per una n/s richiesta di una Direttiva Comunitaria specifica, limitata, circoscritta, uguale e con la stessa valenza in tutti i 47 Stati membri della Unione Europea.
Il Beato Giovanni Paolo II° nel gennaio 2004 al Simposio Internazionale avvenuto in Vaticano sul tema “Dignità e diritti della persona con handicap mentale”, ha rivolto un’ invito morale alle Istituzioni al rispetto della dignità dell’uomo psichicamente malato ed a prendere opportuni provvedimenti legislativi affermando, fra altre volte, che: “tutele giuridiche devono essere prese ed essere capaci di rispondere ai bisogni ed alle dinamiche di crescita della persona handicappata e di coloro che condividono la sua situazione a partire dai suoi familiari” (Atti 1° Conferenza Internazionale Vaticana Dolentium Hominum n.34 Anno XII 1997 n. 1 “Disagio della mente umana”).
Una “voce” forte, una “parola” indicativa, una “proposta” vera quella che viene dalla Chiesa Cattolica che non lascia alcun dubbio nell’esercizio pastorale, perché “i valori della vita non possono essere decisi dalle mode o dalla politica” (Udienza Generale del Papa- Piazza S. Pietro 17 ottobre 2007).
La politica non è una pia illusione, ma come tutte le illusioni lascia il posto alla delusione e soltanto la speranza non ha fine.

Nessun commento:

Posta un commento