15 marzo 2012

Una via di uscita verso i Diritti dell’Uomo

La dignità di una persona è rappresentata dal rispetto e dalla libertà manifestate ogni giorno nello sviluppo dell’identità che noi stessi scegliamo

di Riccardo Venturini
Londra ha accolto lo scorso dicembre l’incontro dei rappresentanti del Consiglio Globale della Pace della UPF per ricordare attivamente la giornata dei Diritti dell’Uomo. L’occasione è stata ricca di emozioni per avere trascorso questo evento nello storico Parlamento di Londra (Houses of Parliament) in riva al Tamigi accanto al ponte di Westminster. La dimensione degli interventi ha attraversato tutti i continenti per riconoscere in ciascuno le esperienze riportate per segnalare i miglioramenti raggiunti per favorire e mettere in pratica il rispetto dei diritti dell’uomo. La situazione in Europa mantiene soddisfacenti livelli di adeguatezza al rispetto dell’identità e dei diritti umani, questo anche con i riferimenti della capillare presenza di una rete di ambasciatori di pace della nostra organizzazione che hanno raccolto e presentato preziose e importanti informazioni. 

Lo scopo delle relazioni era di rendere più vicina la condizione di ogni cittadino a quella qualità di vita che dovrebbe accompagnarci dalla nascita fino al completamento della nostra propria esistenza senza che qualcuno possa privarci delle nostre libertà fondamentali. La nostra organizzazione da anni sostiene con parole e agisce con i fatti in Africa, in Asia e in America, includendo anche l’arcipelago australiano, per favorire il rispetto dei diritti dell’uomo e il perseguimento delle libertà fondamentali proprio sviluppando il settore della coesione sociale. Gli esseri umani come persone devono essere liberi di decidere il loro futuro, scegliere la loro fede e costruire il mondo migliore nel quale volere trovarsi a vivere. La dignità di una persona è rappresentata dal rispetto e dalla libertà manifestate ogni giorno nello sviluppo dell’identità che noi stessi scegliamo. La libertà di esprimere il proprio credo e di manifestarlo nelle proprie abitudini e nella condivisione di rituali è il modo di essere che tutti desideriamo potere vivere ed esprimere. 
Ho scelto di parlare di via d'uscita perché siamo tutti nel nostro quotidiano prigionieri di abitudini, routine, piccole azioni che ci restituiscono l’identità che ci siamo costruiti e che manteniamo con forza, spesso anche stringendo i denti. Ogni cambiamento all’orizzonte viene percepito come un terremoto che potrebbe compromettere un equilibrio o una stabilità comunque giudicati entrambi necessari per la nostra salute.  Poi, il nostro modello sociale ci inonda e ci sommerge di messaggi e di informazioni che dobbiamo essere capaci di leggere e scremare per decifrare il senso che vogliamo dare alla nostra vita. Ricordo che i Diritti dell’Uomo sulla carta sono spiegati nella Convenzione dell’ONU e gli stessi possono trovare in ogni Paese una maggiore o minore applicazione pur essendo l’unica modalità quella di essere rispettati nella loro interezza. Spesso queste comunicazioni presentano presagi di crisi economica globale e di vulnerabilità per ricevere la propria pensione, oppure mostrano immagini di catastrofi naturali o di incidenti spettacolari accaduti in ogni parte del mondo, mentre appare più rara e lontana la possibilità di approfondire e di conoscere meglio le cose a noi più vicine. Come UPF crediamo che attraverso un approfondimento delle esperienze positive vissute e raccontate sia possibile riconoscere meglio una dimensione a noi più vicina. Sia possibile cioè riappropriarci del nostro pensiero e contemporaneamente  sia offerta a ognuno la possibilità di crescere e trovare, a qualsiasi età, una via di uscita alla propria esistenza insoddisfacente, per riscoprire il senso dei diritti dell’uomo attraverso un recupero degli stessi passando da noi per primi. Per questo circondarci di benessere e di risposte ai nostri bisogni è giustificabile pur con la prospettiva di aprire la nostra mente a quelle riflessioni che ci permettono di riconoscere meglio chi siamo e quello che vogliamo, soprattutto per l’aiuto che riceviamo e possiamo a nostra volta dare ad altri.

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