2 marzo 2012

I Grandi Filosofi e i Principi Universali

di Giorgio Gasperoni
(Testo rielaborato dall’Iniziativa sull’Educazione del Carattere della Universal Peace Federation)

In precedenza (28 febbraio) abbiamo esaminato la relazione tra il cuore (o centro del nostro essere) e la coscienza e come la loro interazione può favorire o meno la ricerca del vero amore. Abbiamo anche evidenziato alcuni tratti salienti del concetto di vero amore,
Ma quale è stato il percorso storico e la ricerca filosofica sulla qualità interiore della vita?
Nel corso dei tempi, i grandi filosofi sia dell’Oriente che dell’Occidente hanno cercato i principi universali che possono guidare le persone ad un’esistenza autentica. 
Socrate credeva che la nostra felicità e il nostro benessere dipendono dalla qualità della nostra vita interiore. Credeva che fare il male è danneggiare il proprio io interiore, e perciò fare il male è peggio che riceverlo. La virtù inizia con la conoscenza del bene. Socrate sfidò le persone a cercare le risposte nel profondo di se stesse e si concentrò sulle definizioni che illuminano la qualità universale del soggetto. Questo portò allo sviluppo del concetto di universale, ossia una qualità generale che può essere presente in tanti esseri esistenti individuali.
Lao Tzu è meglio noto per le sue idee sul Tao o la via virtuosa e il principio creativo che regola l’universo. Seguire il Tao significa vivere in maniera semplice e onesta, essendo fedeli a se stessi. Lao Tzu insegnò alle persone non solo a rispondere con bontà agli altri quando ci trattano bene, ma anche a rispondere con bontà quando gli altri ci fanno soffrire.
Allo stesso modo il Dott. Moon ha insegnato, con le parole e con l’esempio, che la via del bene e dell’amore si può seguire anche nelle circostanze più difficili. Inoltre ha suggerito che il valore morale degli esseri umani può essere misurato oggettivamente da principi universali. Egli sostiene  quindi  lo sviluppo di uno standard basato su valori universali.
Esaminando i principi morali che sono alla base di ogni istituzione che funziona bene e dura nel tempo, dalla famiglia a tutte le organizzazioni della società, Stephen R. Covy notò che: “Le leggi che regolano il comportamento umano non sono inventate: sono le leggi dell’universo che riguardano i rapporti umani. Questi principi formano il tessuto di ogni società civilizzata".


Il Mistero dell’Amore
Abbiamo dominato tante forze della natura ma non abbiamo ancora dominato il potere dell’amore. Il mistero dell’amore ci incanta e l’amore romantico ha un fascino quasi magico. Possiamo studiare le leggi dell’amore con la stessa precisione con cui studiamo le leggi della natura?  No. Poiché gli esseri umani hanno il libero arbitrio, sfuggiamo al determinismo della natura. Le persone sono imprevedibili. Imprevedibile, tuttavia, non significa incomprensibile. L’espressione d’amore si può studiare. L’amore cerca la gioia manifestando verità, bellezza e  bontà. Perciò studiare le opere dell’amore è compito dell’etica.
Confucio mise l’accento sullo jen (benevolenza) e descrisse i rapporti appropriati tra genitore e figlio, fratello maggiore e fratello minore, marito e moglie, maestro e discepolo, governante e suddito. Confucio vide l’essenza dell’etica come il dovere. Da un punto di vista oggettivo, dovere significa l’applicazione impersonale delle regole. Ma da un punto di vista soggettivo, il dovere dovrebbe essere permeato dal cuore. Il cuore cerca di perfezionarsi attraverso i principi dell’amore. Confucio credeva che lo jen deve permeare il tessuto sociale. In altre parole, la legge morale e i principi etici formano la legge sociale e la legge politica.
I saggi seguaci di Confucio capirono che le relazioni sociali devono essere coltivate secondo le leggi e i principi insiti nella natura delle cose. Il Grande Sapere dichiara: “Gli antichi, desiderando coltivare la loro persona, correggevano prima le loro menti. Desiderando rettificare le loro menti, cercavano di essere sinceri nel pensiero. Desiderando essere sinceri nel pensiero, raggiungevano la conoscenza perfetta. Questa realizzazione della conoscenza perfetta si trovava nell’investigazione delle cose”.*
*Il Grande Sapere (Ta Zue), I.4.

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