24 marzo 2012

Birmania: voto; governo invita osservatori, test per sanzioni


Ripreso da Bluewin - 21 marzo, 2012

Una ventina di osservatori dai Paesi vicini, forse altri dall'Occidente: grazie all'invito del regime annunciato a meno di due settimane dal voto, per la prima volta delle elezioni in Birmania saranno monitorate per verificarne la regolarità. Un esame che il governo del presidente Thein Sein sembra intenzionato a passare, dato che dal suo esito potrebbe dipendere la rimozione delle sanzioni applicate da Stati Uniti e Unione Europea.

 Il voto suppletivo del primo di aprile, che assegnerà 48 seggi vacanti e vede per la prima volta la candidatura della leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi, sarà osservato da 23 inviati dell'Asean (l'associazione dei Paesi del Sud-est asiatico), la quale ieri ha confermato la partecipazione del suo contingente misto di parlamentari (due per Paese) e osservatori esterni. 

23 marzo 2012

La Famiglia e la Società Civile

di Giorgio Gasperoni
(Testo rielaborato dall’Iniziativa dell’Educazione del Carattere della Universal Peace Federation)
La frammentazione in tante nazioni verificatasi alla fine del 20° secolo ha fatto nascere molte discussioni su che cosa costituisce e sostiene una società civile. Nella Grecia e nella Roma dell’antichità, la società civile significava un ordine sociale in cui gli individui regolavano i loro rapporti e risolvevano le loro dispute secondo un sistema di leggi dove le persone erano cortesi  tra loro e i cittadini partecipavano attivamente alla vita pubblica.*
Nel corso del tempo il concetto di società civile si è evoluto. Per gli studiosi classici liberali come Stuart Mill, la società civile definiva il ruolo appropriato del governo, proteggeva le libertà individuali e stimolava le associazioni private dei singoli cittadini. Si credeva che la combinazione di questi tre fattori formava la base su cui le persone potevano prosperare e le nazioni svilupparsi. Ora in alcuni paesi il concetto di società civile sta subendo un rinnovamento come una combinazione interessante di pluralismo all’interno della società e una varietà di possibili sistemi politici ed economici. In generale si ritiene che la società civile abbraccia la sfera civica, culturale, educativa e religiosa.**

19 marzo 2012

"Uniti nella diversità" è il motto della Costituzione Europea


Gentile Signor Direttore,
l'attentato alla scuola ebraica di Tolosa colpita da un'azione terroristica dove sono stati uccisi e gravemente feriti bambini, genitori e docenti, comporta sgomento ed orrore.
Questi crimini colpiscono gli  innocenti e se da una parte è da ritenere ad una possibile "azione" politica, non si può non pensare che simili gesti possono essere dettati da menti psichicamente instabili, malate e tarate.
Quanto mi permetto far ri-giungere, è il rinnovo di quanto ho richiesto con la Petizione n.1003/2011 al Parlamento Europeo, in atto all'esame presso la "Commissione Europea per le Petizioni", quindi in fase di accertamento, ma teso ad una sollecita definizione di quel provvedimento legislativo comunitario invocato.
Sarebbe molto importante, anche per il bene di tutti, che quanto richiesto venisse sollecitamente preso nella massima attenzione dalla Commissione Europea ed approvato dal Parlamento Europeo, "documento legislativo" utile specie per  tutti i 27 Stati dell'Unione Europea, tra i quali l'Italia.
Ringrazio e porgo migliori saluti.
Franco Previte


Perché la Petizione n.1003/2011 del 1/10/2011 di “Cristiani per servire” al Parlamento Europeo.

“Uniti nella diversità” è il motto della Costituzione Europea (art.8), “Documento” che con le altre Regole Generali di libertà sicurezza e giustizia ribadisce la difesa e la tutela della dignità della persona umana, “compresi i più deboli e bisognosi” come rimarca il Preambolo Generale.

Questo strumento costituzionale nel Preambolo Parte 2° comma 3° Carta dei diritti fondamentali “pone la persona al centro dell’azione dell’Unione Europea, costituendo un grande risultato storico-politico-sociale-economico ed importante tappa nel processo d’integrazione dell’Europa.

La famiglia equilibrata: bilanciare gli Interessi Verticali e Orizzontali


di Giorgio Gasperoni
(Testo rielaborato dall’Iniziativa dell’Educazione del Carattere della Universal Peace Federation)

I genitori trasmettono ai figli i loro valori morali. Questi standard etici guidano i rapporti nella famiglia e possono essere applicati a tutti gli aspetti della società. Questi principi etici si riferiscono all’asse sia verticale che orizzontale. Ad esempio, la famiglia è il luogo dove impariamo a creare un equilibrio fra proprietà privata e proprietà pubblica. Nella famiglia si insegna a condividere e curare le cose che appartengono sia alla singola persona che alla comunità, così come si insegna a rispettare i diritti e le proprietà altrui. I valori della famiglia forniscono la base per una comprensione e una pratica sociale ed economica equilibrate. Questo trascende i mali generati dagli eccessi di un capitalismo estremo e di un collettivismo estremo.

La famiglia ha valore per gli italiani?


I dati statistici nel Rapporto Annuale Istat 2005, consentono di rilevare una progressiva erosione del concetto famiglia in favore di forme di convivenza diverse.

di Franco Previte,
L’Indagine “I valori degli italiani” nella ri-scoperta delle relazioni operata dal Censis realizzata per i 150 anni dell’Unità d’Italia, (oh! quante spese sottratte a quelle necessarie sociali e sanitarie!) e presentata a Roma il 13 marzo u.s., attesta che questi sono ancora valori fondamentali e che l’82% della popolazione pensa che esista una sfera trascendente o spirituale che va oltre la realtà.

Tra questi il 66% si dichiara credente (pensabile nella Fede Cattolica), il 16% lo ritiene, anche se non si dichiara osservante.

Negli ultimi anni si è invalso una maggiore attenzione nei confronti della Fede, ma non mancano contraddizioni, in quanto i 2/3 degli italiani non entrano nei luoghi di culto e solo 1/3 partecipa alle funzioni religiose.

Tra i valori che accomunano gli italiani la tradizione religiosa rappresenta il 21,5%, al terzo posto dopo il concetto famiglia che domina incontrastato il 65,4% delle scelte.

Dunque la famiglia italiana, che altri rilevamenti statistici, forse, vogliono affermare lo sviluppo di una cultura troppo spesso indirizzata contro ogni forma di vita sociale e di vincolo matrimoniale in favore di nuove modalità dell’essere famiglia, resta salda e costituisce la famiglia “tradizionale”.

15 marzo 2012

Il mondo che verrà


Non è facile essere ottimisti di questi tempi, anche perché per confrontarsi con queste sfide, necessiterebbe uno spessore morale e spirituale ben più grande di quello che le società stanno dimostrando

di Giuseppe Calì

E così questo tanto discusso 2012 è iniziato! Se n’è parlato tanto e tanto se ne parlerà, specie in rapporto alle profezie sulla fine del mondo. Vedremo film, trasmissioni televisive in quantità crescente, man mano che ci avviciniamo al temuto 21 dicembre, seguendo una regia da thriller che tanto giova allo show business. Ciò non toglie che le preoccupazioni siano reali e che i tempi che stiamo vivendo portino a presagire sventure e sofferenze di tutti i generi.
La crisi finanziaria ed economica mondiale, le guerre e rivoluzioni che ancora continuano a incendiare il mondo, poteri occulti e mafiosi che si confrontano sull’arena internazionale, sono alcuni dei fenomeni che incombono sulla gente proiettando oscurità ed enorme incertezza sul futuro. Non è facile essere ottimisti di questi tempi, anche perché per confrontarsi con queste sfide, necessiterebbe uno spessore morale e spirituale ben più grande di quello che le società stanno dimostrando.
Vorrei però affermare che credo ancora nell’uomo e soprattutto ho fiducia nella forza invisibile che l’ha alimentato, protetto e guidato da sempre, specie nei momenti più oscuri della storia. Credo fermamente nel destino positivo dell’umanità, nella potenza creativa che ci porterà ad approdare su nuovi e migliori lidi. Penso che alla fine ci sarà un grande salto evolutivo che partirà dalle coscienze e arriverà alla formazione di nuovi processi sociali, politici, economici, artistici e così via. La Bibbia ci parla di “Nuovo Cielo e Nuova Terra, perché il Vecchio Cielo e la vecchia terra saranno passati” e dice anche che questo rinnovamento passerà attraverso un periodo di grandi sofferenze “simili alle doglie del parto”. Insomma per “rinascere” bisogna prima “morire”. Questo è un principio generale che nella storia si è sempre espresso: mentre una civiltà finisce, un’altra nasce e la storia della coscienza continua in nuove forme sempre più evolute. La novità è che oggi questo processo di morte e rinascita non coinvolge più soltanto un popolo o una civiltà, bensì l’umanità intera. 

I bambini comprendono il catechismo?

Si può migliorare e renderlo più comprensibile?
In un momento di crisi sociale, economica e politica, la nostra fede ne ha risentito?
Ai nostri figli, cosa accadrà?

di Antonio Imeneo,

Come si può trasmettere Dio e il suo Amore a dei bambini?
Il problema non risiede tanto nell’età, ma nel linguaggio che deve essere calibrato affinché i piccoli o grandi ascoltatori siano in grado di gustarne il contenuto e di essere stimolati la loro fantasia.
La difficoltà che spesso si incontra, e che emerge dal confronto con altri catechisti, sta nella possibilità di condividere anche con gli stessi genitori il prezioso dono che viene offerto nell’accostamento alla Prima Comunione. I numerosi impegni che attorniano e riempiono la vita di questi bambini e ragazzi sembrano non lasciar spazio, purtroppo, all’incontro con il silenzio e con Dio.
Gli incontri di catechismo e le iniziative ad esso connesse, finiscono frequentemente e facilmente disertati, in quanto i bambini non stimolano (perché a loro volta non stimolati) la curiosità ed il coinvolgimento dei propri genitori e a loro volta questi non li spingono ad intraprendere questo percorso di pace, di amore, di fede.
Tra i bambini che vengono affidati ai catechisti vi sono mondi meravigliosi e sentimenti profondi.
Essi esprimono il bisogno di trovare un terreno fertile, terreno il quale viene “seminato” solo in quell’ora settimanale di catechismo.

IL Maestro LUIGI LOTTI

Il Pittore della Dimensione Spirituale

di Renato Piccioni
Osservando le opere del Maestro Luigi Lotti, immancabilmente ci si sente trasportati in una dimensione che nulla ha a che fare con la materialità della vita dell'uomo. Egli, con la sua arte e la sua invenzione di una tecnica pittorica personalissima, ci fa rivelazione di cosa sia insito nelle cose del creato, che pur essendo materiali, quando osservate con l'occhio attento ed ispirato dell'artista, anticipano la "Dimensione Spirituale", che vivremo soltanto al termine del passaggio terreno della nostra breve esistenza materiale.
Ogni suo dipinto, è un racconto speciale, in cui il Maestro, con un’intuizione profonda, ispirata dall'animo suo, ci conduce alla scoperta dei significati che sono presenti nella natura che ci circonda e, che noi, miseri mortali, non percepiamo perché presi nel vortice degli egoismi, che ci portano a vivere questa nostra esistenza in modo talmente veloce, che non ci resta tempo neppure per riflettere sulla straordinaria bellezza del creato di cui, Dio, ci ha fatto dono generosamente. Il M° Luigi Lotti, ha inventato "la pittura delle sensazioni spirituali dell'anima".

Chi è l’Artista?


di Giorgio Gasperoni
L'arte si può paragonare a un fiore, la cui gemma è la cultura. L'opera d'arte riflette non solo l'idea dell'artista, il suo cuore e la sua personalità, ma anche la sua capacità tecnica e l'armonia fra il contenuto e lo stile che egli ha saputo realizzare nella sua opera. Per completare il suo valore però, la sua creazione abbisogna di qualcuno che la stimi, per cui questo è il ruolo dell'apprezzamento. C'è assoluto bisogno di riscoprire il valore dell'anima. Potremmo aggiungere che il valore dell'opera aumenta con l’ampliamento dell'arco di persone cui porta gioia.
L'arte è l'attività di creazione e apprezzamento della bellezza. La mente dell'uomo ha le tre facoltà dell'intelligenza, del sentimento e della volontà, cui corrispondono tre diversi campi di attività culturale. Tra gli esercizi intellettuali individuiamo la filosofia e la scienza, in quelli volitivi comprendiamo la morale e l'etica, mentre l'attività emotiva per eccellenza è l'arte. Così, possiamo definire l'arte come l'attività emotiva che crea e apprezza la bellezza.

Una via di uscita verso i Diritti dell’Uomo

La dignità di una persona è rappresentata dal rispetto e dalla libertà manifestate ogni giorno nello sviluppo dell’identità che noi stessi scegliamo

di Riccardo Venturini
Londra ha accolto lo scorso dicembre l’incontro dei rappresentanti del Consiglio Globale della Pace della UPF per ricordare attivamente la giornata dei Diritti dell’Uomo. L’occasione è stata ricca di emozioni per avere trascorso questo evento nello storico Parlamento di Londra (Houses of Parliament) in riva al Tamigi accanto al ponte di Westminster. La dimensione degli interventi ha attraversato tutti i continenti per riconoscere in ciascuno le esperienze riportate per segnalare i miglioramenti raggiunti per favorire e mettere in pratica il rispetto dei diritti dell’uomo. La situazione in Europa mantiene soddisfacenti livelli di adeguatezza al rispetto dell’identità e dei diritti umani, questo anche con i riferimenti della capillare presenza di una rete di ambasciatori di pace della nostra organizzazione che hanno raccolto e presentato preziose e importanti informazioni. 

Salvatore Morelli

Educatore, avvocato,  scrittore, giornalista e politico, un patriota ai più sconosciuto. Salvatore Morelli è un figlio del Risorgimento e un figlio del sud. Fu tanto illuminato e precursore dei tempi che arrivò a proporre al governo un’idea di Nazioni Unite per non incorrere nelle guerre, limitare le spese per gli armamenti ed usare le risorse economiche nella costruzione di scuole, infrastrutture ed enti assistenziali.

di Maria Gabriella Mieli
Ogni donna italiana dovrebbe rendere omaggio all’uomo Salvatore Morelli, e non soltanto per una questione di genere.
Purtroppo sono pochi gli italiani, tanto uomini quanto  donne,  che hanno  soltanto sentito nominare il suo nome, anche a scuola. Eppure, tra i personaggi che hanno dato un notevole contributo alle cause della donna, dell’educazione e della libertà di pensiero negli ultimi 200 anni, il nome di  Salvatore Morelli dovrebbe essere in cima all’elenco. Educatore, avvocato,  scrittore, giornalista e politico, un patriota ai più sconosciuto. Salvatore Morelli è un figlio del Risorgimento e un figlio del sud. Nacque a Carovigno il Primo maggio 1824, in terra di Puglia, allora parte del Regno Borbonico, e morì a Pozzuoli nel 1880.

LA CONFLITTUALITÀ NEL CAUCASO MERIDIONALE: IL RUOLO DELL'ITALIA


Le radici degli odierni conflitti non sono particolarmente remote sebbene tale regione sia stata tradizionalmente segnata da un livello di bellicosità elevata.

di Carlo Alberto Tabacchi
Il più antico conflitto, quello tra armeni ed azeri, risale in effetti all'insorgere di forti contrasti etno-sociali nei primi del Novecento, che esplosero già nella guerra armeno-tatara del 1905 e nuovamente negli anni successivi alla prima guerra mondiale con violenti scontri tra le due popolazioni, interrotti dall'occupazione sovietica. I conflitti abkhazo-georgiano e quello osseto-georgiano si manifestarono per la prima volta tra il 1918 e il 1921 e riesplosero nel 1991.
Nella loro dimensione locale, cioè prescindendo dal coinvolgimento nella politica internazionale, i conflitti del Caucaso meridionale derivano soprattutto dall'esito delle politiche nazionali dell'epoca sovietica: politiche che puntavano ad un ampio riconoscimento territoriale delle numerose e varie etnie presenti nell'Unione e ad una loro relativa autonomia amministrativa e culturale. La creazione di entità territoriali autonome su base etnica è stata condotta in modo quanto mai discutibile, spesso dando vita a contrasti quando non esistevano in passato (per esempio tra abkhazi e georgiani o tra osseti e georgiani) oppure rinfocolandoli come nell'Alto Karabagh, il cui inserimento nell'Azerbaijan andava non solo contro la realtà demografica della regione ma anche contro le dinamiche storiche più consistenti.

13 marzo 2012

MYANMAR, le nuove riforme

di PIERGIORGIO PESCALI
Con la liberazione di Shin Gambira, il giovane monaco considerato l’organizzatore delle manifestazioni che nel 2007 avevano infiammato le città birmane, continuano le riforme del nuovo governo di Thein Sein. Oramai sono in pochi a considerare solo “di facciata” le aperture avviate alla fine del 2010, quando Aung San Suu Kyi venne liberata sette giorni dopo le elezioni generali. Nel giro di pochissimi mesi la situazione sociale e politica del Myanmar è stata stravolta: da una dittatura militare governata da una triade di vecchi militari rintanati nel proprio guscio ed incuranti delle condizioni in cui viveva la popolazione, ad una proto democrazia che sta seguendo, finora senza troppi intoppi, una via verso il pluralismo e verso lo sviluppo economico. Than Shwe, il generale a capo del paese e del Tatmadaw dall’inizio del 2000,  sembra si sia definitivamente ritirato a vita privata, lasciando (non troppo inaspettatamente) ogni forma di potere all’ex primo ministro Thein Sein, nuovo uomo forte del paese asiatico. La visita di Hillary Clinton, avvenuta nel dicembre 2011, e il recente riconoscimento del governo birmano da parte degli Stati Uniti, hanno aperto nuove prospettive diplomatiche per Nay Pyi Daw. Gli stessi birmani, dapprima scettici sulle reali intenzioni di apertura indicate da Thein Sein, oggi si sono convinti che la “road to democracy” è stata intrapresa e non hanno più timore nell’appoggiare pubblicamente Aung San Suu Kyi e il suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia. Il premio Nobel per la pace scenderà nell’arena elettorale il prossimo aprile, quando si dovranno scegliere i 34 seggi parlamentari lasciati vacanti dai ministri del nuovo governo. La sua elezione sembra scontata, resta da vedere in che modo lei, figlia dell’eroe nazionale Aung San e spina nel fianco dei regimi militari sin dal 1988, riuscirà a mantenere le numerose e impegnative promesse fatte ai suoi fans negli anni passati.

La Birmania, sul punto di voltare pagina?


di Giorgio Gasperoni
Il nuovo governo civile, guidato però da un ex generale, Thein Sein, ha liberato detenuti politici, riabilitato l’opposizione, avuto incontri calorosi con Aung San Suu Kyi, normalizzato le relazioni con gli Stati Uniti dopo la visita di Hillary Clinton, sembra aver imboccato una nuova strada.
Eppure l’attuale presidente, e primo ministro,
ha trascorso tutta la vita all’interno degli apparati militari che per più di quarant’anni hanno governato la Birmania. Dietro la parvenza di un governo civile potrebbe nascondersi la prosecuzione del regime in forme più morbide ma è fuor di dubbio che l’aria che si respira attualmente  sembra proprio una “Primavera Birmana”, come ci raccontano il Prof. Giuseppe Malpeli e il Giornalista Piergiorgio Pescali
Il tempo ci dirà se è proprio così, ma dobbiamo dare tutto il nostro appoggio a questa nuova stagione che si sta aprendo.

Lo spirito del dialogo

Cosa sta succedendo in Birmania?

di Giuseppe Malpeli
In chiusura del 2011, se c’è un posto in Asia dove poter dire “questo è stato davvero un anno da ricordare”, la Birmania si candida sicuramente al primo posto. Tredici mesi fa Aung San Suu Kyi era ancora agli arresti domiciliari e isolata dal mondo.
Ora è tornata alla politica, riceve gli ambasciatori e ministri degli Esteri, è accolta da una folla ovunque si muova, nelle strade si vedono dappertutto gadget con la sua foto.
Questo, dopo molti anni, ho potuto vedere e di questo sono stato diretto testimone. La sorpresa è stata grande anche per chi come me amico fraterno di tanti birmani, iniziava a perdere ogni speranza, guardando al futuro di questo popolo con angoscia e timore.
Con tutti i distinguo e le cautele necessarie in questo caso, come in molti altri luoghi del mondo dove le dittature di uomini senza scrupoli hanno imposto la sofferenza ai loro popoli, in Birmania sembra davvero di respirare un’aria nuova.

Dicembre 2011: Monza e la Birmania


di Carlo Chierico
 In occasione del 63° anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani, la UPF Universal Peace Federation e l'Associazione per l'Amicizia Italia Birmania, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Monza, hanno presentato: la Mostra fotografica: “Anima Birmensis”
Inaugurazione sabato 3 dicembre ore 16,30, alla presenza dell'autore Piergiorgio Pescali, dell'Assessore alla Cultura prof. Di Lio e del dr. Beaudee Zawmin, presso la galleria dell'Urban Center in via Turati 6 a Monza, con entrata libera fino a martedì 13 dicembre.
La mostra “Anima Birmensis” è un itinerario spirituale e sociale attraverso il Myanmar che mostra il volto più intimo del paese asiatico. Le fotografie illustrano la lotta, la sofferenza, ma anche la gioia del popolo birmano. Sono immagini scattate lontano dai circuiti turistici tradizionali, frutto di anni di frequentazione della nazione, che hanno permesso al fotografo di conoscere a fondo aspetti di vita sociale poco noti al grande pubblico.
L'autore, il giornalista e fotografo Piergiorgio Pescali, è un profondo conoscitore dei Paesi Asiatici e della Birmania in particolare, ed ha intervistato più volte la leader democratica e Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi.
La mostra, composta da 60 fotografie in grande formato, è stata esposta in numerose gallerie in Giappone, Canada, Stati Uniti e Thailandia.
Approfittiamo della conoscenza della situazione attuale in Birmania da parte di Piergiorgio Pescali, che ha scritto per i lettori di Voci di Pace questo breve ma significativo articolo:
Vedi articolo inviato a parte con foto originali della mostra.

12 marzo 2012

Chi ha paura dei Violini Serbi?


Hanno scelto di intitolare il programma 'Pika, Tocka, Tacka' - termini in sloveno, croato e serbo a indicare “il punto” - a simboleggiare la fine delle ostilità nella regione

di Vesna Peric Zimonjic

La via della riconciliazione nell’ex Jugoslavia ha preso una svolta musicale, come le orchestre filarmoniche di Lubiana, Zagabria e Belgrado, che fanno squadra per la loro prima stagione insieme dal 1991.
L'ex Jugoslavia si è sbriciolata a causa di una serie di sanguinose guerre separatiste negli anni '90 che hanno coinvolto più di 200.000 esistenze. Poiché Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Macedonia e Montenegro sono tutte nate da questo spargimento di sangue, il loro processo di riconciliazione è stato lento. Rancore e odio sono profondi, in particolare tra croati e serbi.
Per promuovere la cooperazione e una migliore comunicazione tra le nuove nazioni, i direttori nazionali delle tre filarmoniche dei Balcani hanno organizzato un programma di cinque spettacoli che attraverserà le capitali della Slovenia,  della Croazia e della Serbia.

Visioni dei tempi futuri dal punto di vista delle grandi tradizioni religiose e culturali


Qui di seguito vengono riportati le visioni del Buddismo, dell'Induismo, dell'Islam, del Cristianesimo e del Giudaismo

11 marzo 2012

L'Era del Pacifico: quali sono le sue implicazioni?

Theodore Roosevelt osservò che “l’Era dell’Atlantico è ora al culmine del suo sviluppo, e presto esaurirà le risorse a propria disposizione. Oggi è sul punto di sorgere l’era del Pacifico, che è destinata ad essere l’era più grande di tutte”

di Alberto Zoffili
Durante il 2007, il Dr. Moon ha sostenuto spesso, in una serie di conferenze pubbliche, in varie nazioni, che stiamo entrando nell'Era del Pacifico. Naturalmente, in questi ultimi decenni, gli analisti degli Affari Mondiali ne hanno parlato da varie prospettive: economiche, ambientali, geopolitiche, di cooperazione e pace mondiale. Ma in concreto, cosa significa e quali sono le conseguenze pratiche per la nostra vita di tutti i giorni?

2012: non la fine del mondo. Quale significato?

Tratto dall'Agenzia Spaziale NASA

Cosa ne pensano gli scienziati della NASA del 21 dicembre 2012? Ricordate l'acronimo Y2K corrispondente all'anno 2000? Millennium bug o problema dell'anno 2000.

Si è parlato molto, e sono convinto che durante tutto il 2012 si continuerà a farlo, delle prospettive che il mondo così come lo conosciamo possa finire. L'approccio al problema è stato affrontato da varie prospettive: astronomiche, storico-culturali, profezie religiose, ecc.
È alquanto interessante leggere le domande e risposte (Q&A) della NASA riguardante lo scenario del giorno del giudizio universale per la fine del 2012. Ricordate l'acronimo Y2K, corrispondente all'anno 2000? Millennium bug, o “problema dell'anno 2000”.
Il 2000 è venuto e se ne è andato senza alcuna conseguenza, grazie ad un’adeguata pianificazione e analisi della situazione.
Il film “2012”, con i suoi effetti speciali impressionanti, ha cercato di sostenere l’ipotesi di un evento apocalittico, ma non ci sarà la fine del mondo. Sarà, comunque, un altro solstizio d'inverno. Come per la situazione dell'Y2K, la tematica del 2012 e la possibile fine della Terra è stata analizzata a fondo.
Contrariamente ad alcune delle credenze comuni, la scienza che studia la fine del mondo è molto chiara riguardo la timeline del 2012. Gli scienziati della NASA rispondono in questo modo ad alcune domande riguardo il 2012: all'interrogativo se ci saranno delle minacce alla Terra nel 2012, come molti Siti Web sostengono, la NASA ci dice che non succederà niente di catastrofico.

10 marzo 2012

Il numero di marzo di Voci di Pace

Il nuovo numero di Voci di Pace è stato spedito a tutta la lista degli abbonati. Il formato in PDF lo potete trovare nell'archivio di questo Blog: Link https://www.dropbox.com/sh/35trvh6egjvvkhw/M2FG5lbMrn/N.14VdP_2012.pdf
Abbiamo affrontato diversi temi importanti. Vi invito a leggerlo e a mandare i vostri commenti.
Qui riporto un articolo che introduce uno dei temi principali di questo numero. L'articolo analizza cosa possiamo imparare dalla storia passata, perché grandi civiltà sono crollate e sparite, e come possiamo evitare i loro sbagli. Vogliamo analizzare le profezie del 2012 sotto varie prospettive.

Il processo storico e le profezie del 2012

A cura di Giorgio Gasperoni

Come considerare le profezie del 2012? Dovremo attenderci avvenimenti catastrofici com’è prospettato da alcuni studiosi, oppure una grande opportunità di cambiamento in accordo alle scelte che potremmo fare e che potrebbero avere un impatto mai avuto in precedenza, sulle nazioni e su ognuno di noi?

In questo numero del giornale vogliamo analizzare le profezie del 2012 sotto varie prospettive. Oramai quasi tutti abbiamo sentito parlare delle profezie dei Maya e di diverse altre culture indigene. Riportiamo anche brevi estratti di profezie delle grandi religioni. Inoltre, è utile analizzare anche le risposte degli scienziati della NASA agli interrogativi relativi a possibili catastrofi naturali.

Nazioni Unite: raggiunto l’Obiettivo del Millennio del dimezzamento della percentuale di persone prive di accesso all’acqua potabile

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-Ki Moon ha annunciato che è stato raggiunto uno dei target degli Obiettivi di sviluppo del Millennio: il dimezzamento della percentuale di popolazione nel mondo priva di accesso sostenibile all'acqua potabile. Il target è stato raggiunto con tre anni di anticipo rispetto alla scadenza prevista per la fine del 2015.

7 marzo 2012

8 Marzo 2012 “Giornata della Donna”


La celebrazione ufficiale della Giornata della donna in Italia, decisa dal Governo Andreotti nel 1979, la cui rievocazione è avvenuta a Roma al Palazzetto Venezia con il tema “Le donne nell’Europa per una uguaglianza reale” dall’ On.le Ines Boffardi Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri “per la condizione femminile” con l’incarico specifico di coordinare il servizio istituzionale, è stato l’inizio della valorizzazione del cambiamento in continua evoluzione della nostra società che passa attraverso il superare ruoli tradizionali, differenziati e specifici per i due sessi.

 di Franco Previte,

Non sono molto certe le origini della “Festa dell’8 marzo”, forse la più attendibile è quella che risale al marzo 1908 quando le operaie dell’industria tessile Cotton di New York scioperarono per contestare le condizioni in cui erano costrette a lavorare.

Quel giorno il proprietario Mr.Johnson bloccò le porte della fabbrica, ma subito scoppiò un incendio e le 129 operaie, tra cui molte italiane, persero la vita mentre cercavano di difendere il loro diritto di lavoro, per un minimo di tutela e rispetto della loro dignità di persona umana e di lavoratrici.

6 marzo 2012

Corea del Nord: i Diritti Umani dopo la morte di Kim Jong Il: conferenza stampa con rifugiati coreani alla Camera dei Deputati

Roma, Camera dei Deputati, con Matteo Mecacci e Furio Colombo

Ripreso da Radicali Italiani online

06/03/2012 - 12:30
Corea del Nord: i Diritti Umani dopo la morte di Kim Jong Il: conferenza stampa con rifugiati coreani alla Camera dei Deputati di Matteo Mecacci e Furio Colombo
In queste ore a rischio di rimpatrio in Corea del Nord dalla Cina centinaia di rifugiati nordcoreani
Martedì 6 marzo alle 12.30 presso la Camera dei Deputati si svolgerà una conferenza stampa alla presenza di due rifugiati politici coreani, sulla situazione dei diritti umani in Corea del Nord dopo la morte di Kim Jong Il.

2 marzo 2012

I Grandi Filosofi e i Principi Universali

di Giorgio Gasperoni
(Testo rielaborato dall’Iniziativa sull’Educazione del Carattere della Universal Peace Federation)

In precedenza (28 febbraio) abbiamo esaminato la relazione tra il cuore (o centro del nostro essere) e la coscienza e come la loro interazione può favorire o meno la ricerca del vero amore. Abbiamo anche evidenziato alcuni tratti salienti del concetto di vero amore,
Ma quale è stato il percorso storico e la ricerca filosofica sulla qualità interiore della vita?
Nel corso dei tempi, i grandi filosofi sia dell’Oriente che dell’Occidente hanno cercato i principi universali che possono guidare le persone ad un’esistenza autentica. 
Socrate credeva che la nostra felicità e il nostro benessere dipendono dalla qualità della nostra vita interiore. Credeva che fare il male è danneggiare il proprio io interiore, e perciò fare il male è peggio che riceverlo. La virtù inizia con la conoscenza del bene. Socrate sfidò le persone a cercare le risposte nel profondo di se stesse e si concentrò sulle definizioni che illuminano la qualità universale del soggetto. Questo portò allo sviluppo del concetto di universale, ossia una qualità generale che può essere presente in tanti esseri esistenti individuali.
Lao Tzu è meglio noto per le sue idee sul Tao o la via virtuosa e il principio creativo che regola l’universo. Seguire il Tao significa vivere in maniera semplice e onesta, essendo fedeli a se stessi. Lao Tzu insegnò alle persone non solo a rispondere con bontà agli altri quando ci trattano bene, ma anche a rispondere con bontà quando gli altri ci fanno soffrire.

1 marzo 2012

Cooperazione economica: quale modello?

di Giorgio Gasperoni

Le economie di successo hanno come elemento essenziale il rispetto della legge, contabilità oneste, etica familiare, varie forme di interazione sociale, varie forme di volontariato. Questi aspetti indicano fattori culturali. Questo ci pone un quesito: è la cultura che determina l'economia, oppure il suo contrario? Le attività economiche traggono beneficio seguendo il principio universale che dà la priorità al benessere dell’insieme. Ad esempio, un’azienda è un tipo di famiglia. Nei limiti stabiliti dal mercato, dovrebbe cercare il benessere di tutti i suoi dipendenti. Come hanno scoperto tante corporazioni americane e giapponesi, i rapporti di collaborazione e cooperazione fra lavoratori e dirigenti aiutano a migliorare la produttività e danno all’azienda un vantaggio competitivo. I buoni rapporti fra amministrazione e impiegati sono favoriti dalla lealtà e dal rispetto reciproco.