7 gennaio 2012

PROSPETTIVE SULLA MORALITÀ E L’ETICA: Il Ruolo della Religione nell’Educazione Morale

di Giorgio Gasperoni,
Testo rielaborato dall’Iniziativa dell’Educazione del Carattere della Universal Peace Federation

Le esperienze recenti hanno dimostrato che gli sviluppi scientifici, tecnologici ed economici da soli non garantiscono l’armonia e la vera felicità. Le persone hanno bisogno di una solida base di valori per trovare la loro realizzazione come individui e stabilire delle vere famiglie e delle società sane. Questa base unisce il meglio dei valori materiali e spirituali, dei valori tradizionali e contemporanei e dei valori orientali e occidentali. In effetti, il benessere delle nazioni e del mondo intero ha bisogno un substrato comune di valori.
Le altre presentazioni di questa serie esplorano temi di moralità e di etica in termini non religiosi, e possono così essere usate in qualsiasi contesto. Tuttavia l’impulso più grande che sta dietro la morale e l’etica è fondamentalmente religioso, ed è la religione che tradizionalmente ha dato forma all’educazione morale. In tante parti del mondo le voci religiose sono state escluse dai dibattiti pubblici per la loro tendenza all’esclusivismo, alla divisione e al conflitto.
Così, la sfida che le persone religiose si trovano di fronte, è quella di trovare delle aree in cui è possibile parlare con voce unanime. Il terreno comune più grande, e quindi la migliore speranza di cooperazione interreligiosa, riguarda i valori.

La Religione motiva le persone a condurre una vita morale
Per milioni di persone del mondo, la fede religiosa fornisce un motivo fondamentale per condurre una vita morale. Due credi in particolare hanno una profonda influenza sulcomportamento umano: un radicato e profondo senso dell’esistenza di un essere onnipresente e assoluto, e la fede in una vita nell’aldilà che è determinata da come viviamo in questo mondo.
Il contributo positivo della religione per gli individui e la società sta ricevendo un riconoscimento sempre più grande. Recenti ricerche hanno rivelato che esistono dei legami tra la fede religiosa e la salute dell’individuo, la felicità e la longevità. Cosa più importante, la religione soddisfa il desiderio di scopo, direzione e comprensione del nostro posto nell’universo. Consideriamo le osservazioni di due noti studiosi delle religioni, Mircea Eliade e Huston Smith. Nel corso dei secoli, secondo Mircea Eliade la religione ha dato alle persone un centro spirituale. I popoli primitivi spesso identificavano una montagna sacra o qualche altro posto vicino alla loro casa come il centro dell’universo, attraverso il quale l’asse del mondo passava e raggiungeva direttamente i cieli. Quello era il centro spirituale del loro mondo e il luogo tramite il quale trovavano accesso al divino. Secondo Huston Smith, questo forte desiderio di orientamento è forse il più fondamentale dei desideri umani.
Nelle società tradizionali, il centro fisico dell’universo è spesso legato al centro spirituale.
Quando le persone cominciarono a spostarsi di più, svilupparono la convinzione che non importa in che parte dell’universo fisico si trovavano, potevano trovare il centro spirituale se sostenevano i giusti credi - credi che sono validi per tutte le persone di tutti i tempi. Proprio come le persone consideravano la loro montagna il centro fisico dell’universo, così pensavano che il loro credo era la verità, e i loro dei gli dei veri.
Questi approcci nei confronti del centro spirituale sono stati contestati dalle scoperte scientifiche, dal secolarismo e dalle visioni religiose del mondo in competizione fra loro. Ad esempio, la dichiarazione di Copernico che la terra non era al centro dell’universo sconvolse la civiltà europea. Questa reazione era naturale, in quanto il centro fisico dell’universo e la vicinanza ad esso rappresentava il centro spirituale delle persone e la loro vicinanza ad esso.
La perdita dell’uno sembrava la perdita dell’altro.
Tradizionalmente, questo centro spirituale è stato fissato nel divino ed ha preso energia dalle parole e dagli esempi di coloro che rappresentano la realtà suprema. Le persone potevano rivolgersi a un libro sacro, a un profeta, a un gruppo religioso o a una persona saggia e prendere come assolute le loro parole.
L’era della tecnologia offre una grande quantità di informazioni ma poco senso di orientamento. Le varie voci religiose, ognuna delle quali dichiara di rappresentare il punto di vista divino, sono come differenti stazioni televisive che competono tra loro per conquistarsi l’audience. Inoltre, la secolarizzazione ostacola la ricezione di qualunque segnale, gettando sospetto sui libri sacri, sui profeti e sulle
organizzazioni religiose di ogni genere.
Di conseguenza, l’insieme delle scoperte scientifiche, della secolarizzazione e del
pluralismo religioso sta distruggendo il centro spirituale delle persone e delle società. La certezza morale è stata sfidata e la religione è stata relegata ai margini della vita. In assenza dell’autorità tradizionale, molte persone non hanno nessuna base solida per prendere delle decisioni, stabilire le priorità o scegliere dei modelli di riferimento. Seguono ogni moda che passa. Giovani e anziani, persone di ogni estrazione sociale sperimentano una crisi di identità.
Assistendo agli effetti di questa sensazione di vuoto, educatori e cittadini preoccupati stanno cominciando a capire la necessità di ridare vigore all’educazione morale.
Come è stato spiegato nella presentazione La Necessità di una Educazione Morale(pubblicato precedentemente), “Tutte e tre le dimensioni dell’educazione – l’educazione del cuore, l’educazione nelle norme e l’educazione alla professionalità - sono coinvolte nella realizzazione del terzo dei tre obiettivi dell’educazione: educare dei cittadini veramente produttivi. Questo obiettivo dell’educazione è realizzato quando la famiglia, la scuola e la comunità lavorano insieme per assicurare che tutte e tre le dimensioni siano in equilibrio”.
Se consideriamo l’educazione nel suo significato più ampio, ci sono tre ambiti principali in cui si svolge l’educazione morale: la famiglia, la scuola e la comunità. Di questi tre il più fondamentale è la famiglia. La presentazione intitolata “La Famiglia Scuola d’Amore” evidenzia come la pietà filiale e le virtù ad essa collegate possono essere coltivate in seno alla famiglia ed essere poi estese alla società. Nella famiglia impariamo ad esercitare autorità con amore, a rivestire un ruolo di supporto, a integrare la dimensione spirituale e materiale e a bilanciare la proprietà privata e il dominio pubblico. Lo scopo dell’educazione in questa scuola d’amore è diventare una persona dal carattere maturo che vive per il bene degli altri. L’educazione morale ha bisogno di rivestire un ruolo principale nelle nostre scuole; di fatto è la base su cui si costruisce un’educazione efficiente.
Questa presentazione parla del contributo della religione allo sviluppo del carattere, dell’identità e della moralità. L’intento di questa presentazione non è discutere sull’esistenza o meno di Dio o della vita dell’aldilà. Piuttosto è basata sul fatto che questi credi sono sostenuti dalla maggior parte delle persone del mondo e hanno la potenzialità di avere un impatto positivo e concreto sul clima morale delle nostre famiglie, comunità e nazioni. Una comunità dipende da standard di comportamento concordati comunemente, e alle sue istituzioni è affidata la
preparazione delle persone a diventare membri di famiglie, cittadini e leader della società buoni e responsabili.
La religione è intimamente connessa alla vita familiare e le fasi significative della vita, come la nascita, il matrimonio e la morte, sono spesso accompagnate da rituali religiosi. Se la famiglia è la “scuola dell’amore” e il luogo in cui sviluppiamo i nostri valori morali, allora è d’obbligo considerare tutti i fattori che nutrono e sostengono le famiglie. La convinzione e l’impegno religioso possono avere un profondo impatto positivo sulla famiglia e contribuire così in modo significativo alla salute delle nostre comunità e della nostra società.
Oltre a dare chiarezza di scopo e di orientamento, condividere i valori religiosi può formare una forte struttura affinché le persone di fedi diverse si possano capire e rispettare fra loro. Valori e credi che sono in apparente conflitto possono provocare aspre ostilità. È stata data molta attenzione alla triste storia dei conflitti tra religioni diverse e alle rivalità tra fazioni della stessa religione. Questa presentazione ha uno scopo diverso. Si concentra sulla potenzialità della religione di darci una direzione comune e un senso di interconnessione.
Questa presentazione inizia illustrando i cambiamenti di influenza del Cristianesimo sull’educazione morale in Occidente. Quando la visione scientifica ed umanistica assunse una posizione di dominio, la religione divenne isolata dalla vita pubblica. Questo generò un vuoto morale che ebbe un impatto a livello mondiale.
La parte successiva esamina i due credi che hanno l’influenza più profonda sul comportamento umano: la fede nell’esistenza di una Realtà Suprema e in una vita nell’aldilà dove raccogliamo le conseguenze di come abbiamo vissuto in questa vita. Questi due credi sono comunemente sostenuti dalle persone religiose e aprono la strada al rispetto e alla comprensione reciproca. La parte finale considera la possibilità di una società centrata su Dio che consente un pluralismo religioso entro l’accordo unanime su dei valori comuni. Introduce il lavoro del Dott. Sun Myung Moon per unire le religioni del mondo nella ricerca di un’etica universale.

Continua con “La Religione e l’Educazione Morale nel Corso della Storia”

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