31 gennaio 2012

Sostenibilità e impegno ambientale

 Jan 30, 2012
Il 2012 anno dell’energia sostenibile. Ad annunciarlo il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon.
Il 2012 sarà l’Anno internazionale dell’energia sostenibile per tutti. Lo ha annunciato in questi giorni il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon.
Dedicare un anno alle energie per il Segretario generale ha un doppio significato: promuovere una trasformazione radicale che affranchi il mondo dai carburanti fossili e portare la corrente elettrica a quel miliardo e mezzo di persone che ancora vivono senza energia.

Il Carattere: cos'è?

Gli Elementi Essenziali di un Buon Carattere
Rielaborato dall'iniziativa sull'Educazione del Carattere dell'UPF

di Giorgio Gasperoni
Un "uomo buono" è un uomo che ha un carattere immutabile, eterno e unico. Perché l'oro è così prezioso e caro? Perché l'oro ha un carattere immutabile - potete fonderlo, congelarlo, fare non so che cosa, e rimane sempre lo stesso. Perché le perle sono così preziose? Hanno la capacità di armonizzarsi; possono rifinire splendidamente qualsiasi ambiente. Perché i diamanti sono così preziosi? Sono completamente duri e non si spezzeranno mai; i diamanti possono rompere le altre cose ma nulla può spaccare un diamante. Questi gioielli preziosi hanno valore per la vita umana; allo stesso modo le persone che sono come l'oro, le perle e i diamanti hanno un grande valore per il loro carattere immutabile.
Un volto bello non è quello dove le orecchie, gli occhi, la bocca e il naso sono belli. La persona più bella del mondo è quella il cui corpo e mente sono in perfetta armonia tra loro.

27 gennaio 2012

Ospedali psichiatrici giudiziari: ancora una volta “gabbati”?

di Franco Previte

Nell’ultimo “atto” altalenante del teatrino della politica e della “recita” del Governo Monti, ricorre spesso la parola riforma, necessità dove lo Stato Sociale dovrebbe essere presente ed operante verso la moltitudine di sofferenti, specie i malati  psichici racchiusi negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, oggi presenti nella “scena” del sistema legislativo.

Women of Peace

Vorrei riportare un’esperienza significativa tenutasi alcuni anni fa in Israele e Palestina. Tante donne europee, insieme a donne israeliane e palestinesi, hanno dato vita ad una serie di eventi molto significativi. Era il maggio del 2004. L’iniziativa era denominata “Donne di Pace”. L’organizzazione dell’evento era stato promosso dalla Women’s Federation for World Peace (Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo.

23 gennaio 2012

La malattia mentale non è ritenuta tale per costituire “eccellente priorità”

Le famiglie dei sofferenti psico-fisici, conservano sempre una grande dignità: ma sono dimenticate!

di Franco Previte

Perché non viene promossa una Indagine Parlamentare sulla situazione in atto dell’assistenza psichiatrica in Italia ed “altro”? (Punto 17 della n/s Petizione registrata col n. 1 dal Senato della Repubblica e col n. 9 dalla Camera dei Deputati del 15 aprile 2008).

18 gennaio 2012

Rinnovare le Nazioni Unite per costruire una pace duratura

Tratto dal messaggio rivolto dal Dott. Moon alle Nazioni Unite il 18 agosto 2000

Quando osserviamo le tante tragedie globali che accadono intorno a noi, dovremmo riconoscere quanto è assolutamente importante che le religioni si uniscano insieme e imparino ad abbracciarsi tra di loro. Nell’era moderna, nella maggior parte delle nazioni, gli ideali religiosi sono arrivati ad avere un posto totalmente separato dai centri del potere politico secolare e la maggior parte delle persone ha finito per accettare questa realtà come il modo in cui dovrebbero andare le cose. Io credo, tuttavia, che è tempo che le organizzazioni internazionali il cui scopo è sostenere l’ideale della pace mondiale riconsiderino il loro rapporto con le grandi religioni del mondo.

17 gennaio 2012

LA RELIGIONE E UN’ETICA UNIVERSALE


La religione ha contribuito notevolmente ad espandere il nostro concetto di “comunità”. Robert Bellah e i suoi co-autori di “The Good Society” (La Buona Società) fanno notare che quando ci prendiamo cura solo della nostra cerchia di amici e familiari, o delle persone con lo stesso colore di pelle, o della nostra nazione non contribuiamo molto a migliorare la comunità mondiale. Inoltre, quando ci prendiamo cura solo degli esseri umani non trattiamo il mondo della natura con il dovuto rispetto.
Gli autori notano che non è facile per nessuno di noi superare la nostra diffidenza e agire in modo responsabile nella comunità universale. Ė solo nei “momenti critici” che ricerchiamo le cause ultime ed esaminiamo i limiti delle nostre interazioni.

15 gennaio 2012

La solidarietà sociale esiste?

Ma dove è finita quella “solidarietà sociale”, più volte “esumata” e “conclamata” da parte di tutti i politici e dai “Professori”?

di Franco Previte

La politica, sia quella che va in una certa strada che quella che cammina in quella contraria, è in cerca della ribalta dei mass media, ma tutti nella certezza che “sposare” la causa “famiglia” porta consensi.

“ Ogni albero buono dà frutti buoni, ogni albero cattivo dà frutti cattivi, non può un albero buono dar frutti cattivi, né un albero cattivo dar frutti buoni ( S. Vangelo Mt.7,17,18).

Ma la famiglia non è solo quella moderna in cui i componenti “vanno ognuno per conto proprio”, ma quella tradizionale che unisce i coniugi saldamente, che educa i propri figli, che rispetta i genitori anziani e quella, soprattutto, che cura i propri membri allorquando questi restano invalidati, questo lo devono ricordare i “fanatici” che vogliono imporre il concetto diverso della famiglia grande aggregazione sociale.

14 gennaio 2012

La vita oltre la vita

di Giorgio Gasperoni
Rielaborato dall'Iniziativa sull'Educazione del Carattere dell'UPF

La fede in una vita dopo la morte, dove sperimentiamo le conseguenze della nostra vita terrena, è condivisa da tutte le culture. Per coloro che credono in un Dio di amore, di bontà e di giustizia, è inconcepibile che le persone amate da Dio non debbano condividere l’eternità di Dio. Se Dio è eterno e noi siamo i suoi amati, allora anche noi dobbiamo essere eterni.
Certo, a volte si contesta che credere nell’aldilà diminuisce la necessità di un pieno impegno nella vita terrena ma non è necessariamente così. Come affermò lo storico Arnold Toynbee, ci sono tre alternative: (1) credere nell’esistenza solo di questo mondo (2) credere nell’esistenza solo dell’altro mondo e (3) vedere questo mondo solo come una provincia del Regno di Dio che include un altro mondo.
Credere soltanto alla realtà di questo mondo tende a promuovere l’etica del piacere e del potere. D’altra parte, coloro che prendono seriamente solo il mondo dell’aldilà tendono a provare disprezzo per le responsabilità e le istituzioni di questo mondo. Quando la religione promuove un insegnamento del genere, agisce veramente come un oppio.

11 gennaio 2012

Quale relazione tra credo religioso e moralità?

di Giorgio Gasperoni
Rielaborato dall'Iniziativa dell'Educazione del Carattere dell'UPF

I due credi religiosi essenziali che sono comuni alle religioni di tutto il mondo hanno un impatto particolarmente importante sul comportamento morale. Questi sono la fede in una Realtà Suprema e in una vita nell’aldilà.

La Realtà Suprema
L’esistenza e la natura della Realtà Suprema o dell’Essere Assoluto è forse la più grande domanda dell’uomo. Fin dall’alba della storia, le persone hanno cercato una risposta a questa “domanda ultima” attraverso la religione e la filosofia. Questa Realtà Suprema – conosciuta in vari modi come Dio, Allah, Jahve, l’Assoluto, etc., o con nessun nome - è ritenuta conoscibile da alcuni e misteriosa da altri. La Realtà Suprema può essere trascendente o immanente, disinteressata o appassionata. Alcune persone sperimentano Dio come un essere personale, mentre altre percepiscono una forza impersonale oppure una Verità che non è né un essere né un non essere. Nonostante queste differenze nel modo di intenderla, la maggioranza delle persone nel corso della storia ha creduto in qualche realtà trascendente. Questo fenomeno suggerisce fortemente che gli esseri umani hanno un senso religioso innato che li spinge a ricercare questa realtà. Alcuni sostengono che questa è di per sé la prova che Dio esiste: nel più profondo del nostro essere stiamo cercando di ritornare alle nostre origini.

Possiamo Essere Buoni Senza la Religione?

di Giorgio Gasperoni
Rielaborato dall'Iniziativa dell'Educazione del Carattere dell'UPF

Solo le persone religiose possono condurre una vita morale? La risposta ovviamente è no. Persone che sono religiose solo di nome o persino persone non religiose possono essere morali tanto quanto i credenti e qualche volta dimostrano di avere una sensibilità morale più elevata. Molte persone laiche rispettano la dignità di ogni essere umano. Le garanzie dei diritti umani sono basate sul rispetto della dignità umana.
Le persone possono essere religiose senza essere buone? Il credo religioso non sempre conduce a un comportamento morale. Le religioni insegnano codici morali, inspirano le persone ad essere buone e stabiliscono le conseguenze per le trasgressioni. Tuttavia, a volte, le religioni ostacolano o persino impediscono il progresso, chiudendo le porte all’illuminazione e alle riforme. Le storie delle grandi religioni del mondo illuminano sia i livelli di conquista dell’uomo che le profondità della degenerazione.

10 gennaio 2012

Ma quali sono queste liberalizzazioni di cui parla il Governo Monti? Sarà la svolta per la manovra “Cresci Italia”?

10 liberalizzazioni che il governo può - e deve - realizzare subito

di Antonio Mambrino - da “l’Occidentale” giornale on line

Sono ormai oltre dieci anni che le liberalizzazioni rappresentano il mantra del dibattito politico italiano. Eppure, nonostante un gran chiacchierare ed improbabili lenzuolate, l’Italia nel 2011 si presenta ancora come un Paese poco liberalizzato. Secondo l’Indice delle liberalizzazioni 2011 dell’Istituto Bruno Leoni, l’Italia è liberalizzata al 49 per cento, solo un punto in più rispetto al 2010. Il fatto è che sino ad oggi le liberalizzazioni più che un elemento strategico prioritario delle politiche di governo sono state un bell’oggettino, buono da esibire nella serate nella buona società o, al massimo, uno strumento utile per consumare qualche piccola vendetta politica contro gruppi sociali avversi. Basti pensare all’accanimento che si usa quando parlando di liberalizzazioni l’attenzione si concentra sui taxisti o sulle farmacie. Come se le rigidità dell’economia italiana potessero svanire d’incanto se solo potessimo trovare più facilmente un taxi al centro di Roma o comprare l’aspirina al supermercato!

9 gennaio 2012

I disabili fisici e gli handicappati nella psiche sono abbandonati? Cosa può fare il Governo Monti?

Gentile Signor Direttore,
le problematiche inerenti le condizioni dei "pazienti" con disagio fisico e quelli con disagio psichico, sono ben note a tutti per la mancanza di supporti specifici, specie per sostenere le famiglie che si trovano a fronteggiare situazioni di acuta sofferenza con grande coraggio e solidarietà e che purtroppo si confrontano spesso con le carenze dei servizi socio-sanitari ed i ritardi nella assunzione di leggi di riforma.
In questo periodo di legislatura del Governo Monti non è programmato né orientato "alcunché" alla realizzazione di una rete di servizi utili per attuare in modo permanente e diffuso quel progetto di "riforma di ogni cosa", parola, che tutti usano ed abusano.
E' necessario e fondamentale che le famiglie non si sentano abbandonate, soprattutto che sia garantita la sicurezza dei cittadini.

Risponderà il Governo Monti?

di Franco Previte

Ancora una volta, dato l’andamento delle giornaliere notizie sugli animali (che rispettiamo ampiamente), tutti sappiamo che la “sorte” degli animali fa parte dei diritti e dei doveri riconosciuti, giustamente, dalla “Carta dei diritti per animali domestici” (con modifiche degli artt.638 e727 Codice Penale ), sanzionata dall’art. III-121 della Costituzione Europea.

Religione e Scienza: Mente e Corpo

di Giorgio Gasperoni
(Testo rielaborato dall’Iniziativa dell’Educazione del Carattere della Universal Peace Federation)

“Il rapporto tra il mondo dell’essenza e il mondo dei fenomeni è simile a quello tra la mente e il corpo. Ė la relazione tra causa ed effetto, interiore ed esteriore, soggettivo e oggettivo. Poiché l’uomo può realizzare una personalità perfetta solo quando la sua mente e il suo corpo raggiungono l’armonia in perfetta unità, il mondo ideale si può realizzare solo quando i due mondi – quello dell’essenza e quello dei fenomeni - si sono uniti insieme in perfetta unità…. Deve venire il giorno in cui religione e scienza avanzeranno in un’unica direzione, in modo che l’uomo possa godere una felicità eterna, completamente libero dall’ignoranza e diretto verso la bontà che è ciò che la mente originale desidera”. Dott. Moon.
Attualmente, quest’armonia non è espressa e molte persone lamentano il declino dell’influenza della religione. Per rivestire un ruolo attivo nella società, la religione deve superare la sua reputazione di una forza che crea divisione. Infatti, i critici dichiarano che non si può parlare di “religione” ma solo di “religioni”. Qualsiasi discussione di “una prospettiva religiosa” sulla moralità deve affrontare questo problema della diversità delle religioni. Ė possibile per la “religione” parlare con una voce unica sulle questioni di moralità?

7 gennaio 2012

La Religione e l’Educazione Morale nel Corso della Storia

di Giorgio Gasperoni
(Testo rielaborato dall’Iniziativa dell’Educazione del Carattere della Universal Peace Federation)

Il Rapporto tra Religione e Moralità
Le religioni hanno sempre svolto un ruolo significativo come guide morali, istruendo i loro fedeli nei modelli di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Una espressione familiare di questo ruolo si vede nei grandi codici di condotta stabiliti da tante tradizioni religiose storiche, che vanno dai Dieci Comandamenti nelle scritture degli ebrei e dei cristiani ai Cinque Precetti del Buddismo. Il fatto che insegnamenti provenienti da tradizioni profondamente separate contengano così tanti principi simili dimostra una fondamentale corrispondenza nella comprensione della religione.

PROSPETTIVE SULLA MORALITÀ E L’ETICA: Il Ruolo della Religione nell’Educazione Morale

di Giorgio Gasperoni,
Testo rielaborato dall’Iniziativa dell’Educazione del Carattere della Universal Peace Federation

Le esperienze recenti hanno dimostrato che gli sviluppi scientifici, tecnologici ed economici da soli non garantiscono l’armonia e la vera felicità. Le persone hanno bisogno di una solida base di valori per trovare la loro realizzazione come individui e stabilire delle vere famiglie e delle società sane. Questa base unisce il meglio dei valori materiali e spirituali, dei valori tradizionali e contemporanei e dei valori orientali e occidentali. In effetti, il benessere delle nazioni e del mondo intero ha bisogno un substrato comune di valori.
Le altre presentazioni di questa serie esplorano temi di moralità e di etica in termini non religiosi, e possono così essere usate in qualsiasi contesto. Tuttavia l’impulso più grande che sta dietro la morale e l’etica è fondamentalmente religioso, ed è la religione che tradizionalmente ha dato forma all’educazione morale. In tante parti del mondo le voci religiose sono state escluse dai dibattiti pubblici per la loro tendenza all’esclusivismo, alla divisione e al conflitto.
Così, la sfida che le persone religiose si trovano di fronte, è quella di trovare delle aree in cui è possibile parlare con voce unanime. Il terreno comune più grande, e quindi la migliore speranza di cooperazione interreligiosa, riguarda i valori.

3 gennaio 2012

La Regola d’Oro

di Giorgio Gasperoni

La regola d'oro si trova nelle Scritture di quasi tutte le religioni. È spesso considerata la più concisa regola di etica. Come si potrebbe spiegare il non fare agli altri quello che non vorresti sia fatto a te? Leggete la seguente storia.

LA VOLPE E LA CICOGNA
Una volpe furba invitò una cicogna a cena. Quando la cicogna arrivò, la volpe apparecchiò mettendo un piatto piano con la pietanza preferita dalla cicogna – zuppa di pesce. Una cicogna è un uccello che pesca con un lungo, stretto e appuntito becco. Quando la cicogna inclinò il suo becco nella zuppa, non riuscì a fare entrare niente nel suo becco perché il piatto era troppo piano. Ci riprovò, mentre la furba volpe rideva di lei. Alla fine, ci rinunciò e la volpe velocemente leccò la zuppa deliziosa con la sua lingua. La cicogna andò a casa con lo stomaco vuoto.
Il giorno dopo, la cicogna invitò la volpe a cena. Sorpresa dell’invito, accettò con piacere. La cicogna era conosciuta per essere una brava cuoca. La cicogna aveva catturato un pesce, e lo adagiò in una brocca alta con un collo stretto.
Quando la volpe arrivò, lei gli mise di fronte la brocca e disse, “Buon appetito!”
Il pesce aveva un odorino molto gustoso, e la volpe cominciò a sbavare, ficcò il suo naso nella brocca ma per quanto ci provasse, il collo della brocca era troppo stretto per il suo muso. Si arrabbiò, e più volte cercò di mettere il suo naso e poi la sua zampa nella brocca. Ma non funzionava.
Intanto la cicogna osservava con calma la volpe e non riusciva a tenere il suo becco chiuso dalle risate. Fu gentile e fece in modo che la volpe non la sentisse ridere di lei. La volpe era molto arrabbiata e scocciata, e alla fine ci rinunciò.
La cicogna con grazia immerse il suo lungo e stretto becco nella brocca, afferrò il pesce, lo tirò fuori e ingoiò la cena della volpe con piacere. La volpe affamata se ne ritornò nella sua tana. Quel giorno imparò una lezione importante!

Ripreso da "DECAMERONE di BOCCACCIO"
Iniziativa dell'Educazione del Carattere / UPF

Ospedali psichiatrici giudiziari e disagio psichico nelle carceri italiane

Di Franco Previte.

Alcun i personaggi politici, oggi, rivolgono il loro sguardo alla “ri-scoperta” degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, altri alla “dura vita” nelle carceri italiane : nulla da eccepire, siamo in un Paese libero e nelle libere scelte di espressione del n/s pensiero o del n/s modus vivendi.

Gli ospedali psichiatrici Giudiziari ( OPG ) in numero di 6, sono strutture che dopo la riforma del 1975 hanno sostituito i “manicomi criminali”, tutt’ora dipendenti dall’Amministrazione Penitenziaria e fino al giugno 2010 contenevano circa 1500 detenuti. Severa è stata la Relazione del dr. Alvaro Gil-Robles “Commissario Europeo per i diritti umani” (12 marzo 2001)