17 dicembre 2011

Ma è inconcepibile che non si è ancora valutata e capita in appieno la patologia del disagio mentale!

di Franco Previte,

Nella n/s Italia non mancano “diversioni politiche”, mentre sono urgenti priorità sociali.
Purtroppo viene diffuso l’odio, un pericolosissimo veleno, che deriva non da una battaglia, ma da una guerra fratricida !

L’avvenimento più ricorrente che sta avvenendo nel nostro disorientato Paese, è la nascita di Partiti o Movimenti Politici per scissione o differenze che raggiungono la soglia dell’intolleranza ideologica, per far scattare il meccanismo della “segmentazione”, della “divisione” di pensiero, della “comodità” ai Partiti, in una parola : la creazione di gruppi politici di potere ! che vanno ad ingrossare le spese del bilancio dello Stato ( quando ne sarebbero sufficienti solo due !) e noi : non facciamo politica per nessuno !

Mentre si discute di povertà, di crisi economiche, di diversioni politiche, le famiglie sono chiamate a sobbarcare una situazione economica alquanto precaria di vera nuova miseria e di sostegno ai loro congiunti, soprattutto quando sono in condizioni di marcata disabilità psico-fisica, come handicappati mentali, ciechi assoluti, sordomuti, lavoratori con drepanocitosi o talassemia major.

Ogni anno vengono ridefiniti, collegandoli agli indicatori dell’inflazione e del costo della vita, gli importi delle provvidenze ai disabili fisici ed agli handicappati psichici che in media, per il 2011, sono di euro 260,27 mensili che col prossimo anno 2012 aumenteranno di qualche spicciolo di euro giornaliero !

Una vera vergogna rispetto a coloro che vivono con notevoli redditi.

Non si possono definire “fenomeni naturali”, la insicurezza dei nostri ospedali, la scarsità di strutture sociali, i continuati stupri molto ricorrenti che non sono altro che mostruose azioni che danneggiano irrimediabilmente la dignità della donna, violenze tra adolescenti, aggressività tra consanguinei, omicidi di facile esecuzione o per banali motivi.

Si devono definire “fenomeni innaturali” la dispersione delle virtù naturali, dell’etica, delle ingiustizie, dell’odio che si va insinuando nella gente di quello che non è più una “battaglia”, ma è divenuta una guerra : una guerra fratricida !

Si devono, invece, considerare “priorità assoluta” i segnali sempre più forti di sofferenza ed insofferenza spesso derivanti da menti non solo perverse ma psichicamente instabili, circostanze a volte drammatiche, che il Legislatore dovrebbe arginare prima che la situazione divenga esplosiva e pericolosa per l’ordine pubblico.

http://digilander.libero.it/cristianiperservire/pdf/Petizione al Parlamento Italiano.pdf
http://digilander.libero.it/cristianiperservire/News2011/050911.htm

Non è relativismo il lasciarsi portare qua e là da qualsiasi vento di “dottrina”, né qualunquismo o disfattismo imperante, ma si va profilando una legittimità di un relativismo mostruoso ed incomprensibile che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo l’egoismo ed il proprio io.

Ma veramente non c’è futuro in questa Italia dove spesso ci sentiamo, o ci fanno sentire, stranieri nella nostra Patria?

La politica molto impegnata in inutili litigiosità, l’odio, ripeto, che la situazione sociale va assorbendo in una maniera allarmante, situazioni familiari drammatiche, persone allo sbando, trovano le Istituzioni, disorientate e disattente, che non percepiscono le priorità sociali soprattutto il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione e non promuovono quelle necessarie iniziative tendenti ad ampliare la qualità della vita e la tutela giuridica del malato e dei familiari.

Ma è inconcepibile che non si è ancora valutata e capita in appieno la patologia del disagio mentale!

La famiglia, in cui insiste il “malato” e dai dati statistici del Censis il 15% delle stesse ha componenti con problemi mentali che si aggravano sempre più : questo è il vero ed unico “soggetto” sul quale grava la responsabilità di ogni intervento.

E quando la famiglia si “ammala” di fronte alla scarsità ed al fallimento degli interventi dell’Ente Pubblico, allora resta sola !

A seguito della legge 180 e 833, che hanno “ordinato” la chiusura degli ospedali psichiatrici, i centri per la cura delle patologie mentali sono molto scarsi accentuando la pericolosità per la sicurezza dei cittadini, come le impietose cronache quasi quotidiane ci fanno conoscere. Non è forse vero ?

Le Istituzioni inconsapevolmente o scientemente hanno in parte fallito nell’impressa e parafrasando, a mo di esempio nel quotidiano, che gradisco rammentare, quanto Lucrezio -celebre poeta latino- suggeriva ai medici per convincere pazienti riluttanti a bere una medicina amara cospargendo l’orlo del calice ( la chiusura dei “manicomi”) con miele ( leggi poco appropriate) in maniera che il malato (avuta la dignità, ma lasciato solo) imbevesse il farmaco che restituisce la salute
(la promessa di una autentica integrità psico-fisica).

Hanno lasciato incompiuta una Riforma e non è valsa a nulla l’ondata emotiva dopo che un cantante al Festival della Canzone di S. Remo del 2007 ha portato alla ribalta una canzone, “Ti regalerò una rosa”, che “parla” di malattia mentale.

Anche se l’intenzione è stata quella di voler essere uno strumento per mettere in contato il mondo dei “ santi silenziosi” dei “residui manicomiali” dei “siamo stati sempre spazzatura” con quello dei “normali”, una parte della società o meglio le Istituzioni non hanno voluto guardare in faccia la realtà.

Non si può più restare sul piano dell’enunciazione di questo disagio sociale senza far niente, sono proprio queste le scelte prioritarie che emergono e che devono essere tenute nella massima considerazione, come i Vescovi ed il Papa Ratzingher più e più volte ha richiamato la comunità civile ed ecclesiale nazionale ed internazionale alla circostanza “che il disagio mentale costituisce una vera e propria emergenza socio-sanitaria” (“Giornata Mondiale della Salute Mentale” 2005).

Le conclusioni dell’Indagine Conoscitiva a cui è giunta la Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica al punto II° ha testualmente scritto : “ La definizione di salute mentale è ancora lontana dall’essere universalmente condivisa, ciononostante, non si può negare che la logica basagliana si è rilevata essenzialmente fallimentare e quindi intrinsecamente debole” ( Atti Parlamentari Legislatura 14° Resoconto Sommario n.312 del 1 febbraio 2006, Senato della Repubblica).

Ad un piano di attività concrete, al posto delle inutili parole, serve un piano legislativo capace di iniziare un percorso di condivisione.

Non si può non rilevare, e questo l’opinione pubblica ne ha capito l’entità, come le varie Finanziarie ed i dispositivi legislativi non sono a difesa dei cittadini italiani colpiti da forme di depressione, da grave schizofrenia o da disabilità fisiche che impediscono la “vita”, mentre si cercano motivazioni per “donare” cittadinanze italiane, “diversioni” politiche per immergere la n/s Italia nel profondo disorientamento, “dimenticando” le n/s famiglie, i n/s disoccupati, i n/s malati, i n/s senza tetto a causa delle alluvioni, i n/s morti sul lavoro e le decine di “imbarazzanti situazioni sociali, vengono ancora una volta “gabbati” da qualunque Governo o parte politica !

Questa è la sintesi di un Paese che invece vogliamo vedere : più moderno sul concetto di libertà, che stenta in Italia a riprendere, di azione, di proposizione, di giustizia, di connivenza civile che costituiscono il senso della vita, di rispetto della dignità umana e della libertà in questa civiltà dell’individualismo e dell’indifferenza.

E con le parole del Beato Giovanni Paolo II° : “Andiamo avanti con speranza!”

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