8 dicembre 2011

L’ORA DELLA CONSAPEVOLEZZA

«Perché il male? Perché il soffrire?................. perché la solitudine?»
Domande formidabili che ci superano, ci sovrastano. “Sunt lacrimae rerum”

Di Antonio Imeneo

Sappiamo ascoltare chi ci sta vicino e chi diciamo di amare, sappiamo cogliere le sue sfumature e le sue più profonde qualità? Sappiamo dire e mostrare quello che sentiamo e proviamo? Siamo riconoscenti per la nostra salute e per la salute di chi amiamo? Ci rendiamo conto che domani tutto quello che abbiamo oggi potrebbe non esserci più, noi compresi? Ci diamo il tempo per ascoltare le nostre emozioni positive e non solo quelle negative?
Sempre più di fretta, ci accontentiamo di presentare agli altri e purtroppo finiamo per farlo anche con i nostri cari e con noi stessi, una carta d’identità falsa, una carta pregna d’ipocrisia, di arrivismo, di finta bontà, di finta solidarietà, o per meglio o peggio dire, contornata dalla frase: è capitato a Lui, non a me, pertanto……….!
La usiamo come un passe partout per non metterci in gioco. Il vero problema è che continuando a fare così, rischiamo di dimenticarci come si fa a entrare in contatto con noi stessi, vedere con i veri occhi la verità, di dialogare con il nostro vero interiore. L’interiore rischia di congelarsi lì, bloccato in questa falsa idea di sé, del mondo e della vita.
E’ un pericolo enorme che rischia di tagliarci fuori ovvero farci vivere totalmente staccati dal nostro vero interiore, anche per un intera esistenza.
Non pensate che sia un pericolo solo per gli altri, tutti noi possiamo cascarci senza neanche accorgercene, fino a quando non succede qualcosa di davvero serio: una malattia grave, un lutto di una persona cara. Solo allora ci svegliamo da questo torpore e diventiamo nuovamente in grado di apprezzare l’istante così come è, le persone così come sono, la vita come un dono che è e il tempo che abbiamo come il valore più grande, ovvero la nostra unica possibilità di esserci davvero e non come surrogati di noi stessi.
È innegabile che ogni giorno che passa le statistiche ci dicono che aumenta la percentuale di malattie croniche; spendiamo cifre enormi cercando di vincere una battaglia senza tregua.
Questi sono fatti.
Questa mancanza di consapevolezza sta portando il genere umano verso una sconfitta riguardo al benessere, ed alla salute in senso lato. Ogni anno più aumentano i costi, più aumentano i tumori, le malattie croniche, le intossicazioni.
Siamo diventati la generazione del “lotta e scappa”; combattiamo tante malattie e spesso risultiamo sconfitti, l’uomo non è più considerato dal punto di vista olistico fatto di mente, corpo ed anima!
Oramai Signori non possiamo più negare la medicina della consapevolezza.
Quando il corpo attraverso l’accettazione dell’esperienza e la comprensione del suo senso, non ha più motivo di comunicare il suo disagio, e guarisce.
L'uomo deve realizzare il divino che e' in lui e moralmente vivere nella concezione dell'amore puro allontanando le gravi malattie spirituali che lo affliggono: egoismo, orgoglio, invidia, gelosia, violenza, rabbia,s fiducia......queste avvelenano il sangue e affliggono il nostro essere per natura altruista.
Così come non possiamo vivere nell'aria inquinata non possiamo accompagnarci a cattivi sentimenti. Sono indispensabili aria pura, acqua pura e sentimenti puri. Gesù innanzi tutto e San Francesco dopo di Lui, poi Ippocrate e Paracelso in tempi luoghi e campi diversi ci tramandano il medesimo insegnamento: l'universo non e' caos ne' disordine e ingiustizia, basta guardare il firmamento e il creato tutto per comprendere l'ordine, la giustizia e la disciplina che lo regolano.
La nostra prima maestra e' la natura. La conoscenza e l'osservanza delle leggi della natura ci preserverebbero da ogni malattia, così come gli animali selvaggi che non conoscono la malattia cronica.
Le nostre abitudini sbagliate e false e le nostre condizioni di vita anormali ci inducono allo star male. Anche un ambiente e soprattutto un'urbanistica non confacente alle esigenze fisio-psico-spirituali del genere umano ci pongono nella condizione di prostrazione che ci rende potenzialmente malati senza sapere di esserlo. Ognuno di noi potrà, se lo vuole, godere di una salute perfetta rimettendo il proprio organismo all'interno delle regole della natura; "ciò' che noi chiamiamo malattia infatti non e' altro che lo sforzo compiuto dalla nostra forza vitale per riprendere il suo giusto equilibrio". Possiamo quindi definirla "benattia" poiché essa ci da' la possibilità di cambiare la rotta sbagliata e convergere nella direzione indicataci dai nostri maestri spirituali , primo fra tutti Gesù Cristo il nostro Salvatore. Così avviene, solo dopo una malattia cominciamo a vedere il mondo con occhi diversi, perché allora arrivare a quel punto
L’alternativa è sotto gli occhi di tutti: amarci ed amare.
Ce lo ha suggerito “qualcuno” due millenni fa. Se amiamo “l’altro” applichiamo la legge del simile e non possiamo non guarire.
Vivendo una vita consapevole si abbatteranno tutti i costi (anche economici). È importante “educarci” con questa visione, questa scelta, rimuovendo i blocchi del passato.
Partendo dall’etica si passa all’uso massimale di prodotti naturali, biologici, riducendo drasticamente i prodotti chimici.
Eviteremo di aumentare vertiginosamente l’instaurarsi di malattie croniche e discrasiche.
Usciamo dal vecchio tunnel inconcludente. Usiamo le nostre capacità non per strumentalizzare, ma per convincere “l’altro” amandolo, l’altro non potrà che amarci. È semplicissimo.
Iniziamo noi adesso, non è utopia, l’UPF Medical Assistance è pronta a lanciare la sfida realizzando centri medici clinici e di ascolto del disagio sociale per gli indigenti.
Upf Italia, Ambasciatori di Pace, amici, aiutateci ad aiutare.
Un grazie particolare al Dr. Claudio Caruso e al Dr. Federico Nizza, due persone veramente speciali perché “semplicemente sincere”.

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