8 dicembre 2011

Donne del Risorgimento

La voce di Jessie White Mario

«La democrazia conta un solo scrittore
sociale: ed è un inglese, ed è
una donna; la signora Jessy Mario,
che non manca mai dove ci sia da patire o
da osare per una nobile causa».
Così scrisse, nel 1879, Giosuè Carducci
criticando l’incapacità della classe politica
italiana di venire in soccorso delle fasce
più deboli della popolazione.
La donna ammirata dal poeta, Jane
Meriton White (meglio nota come Jessie
White Mario o Jessie Mario dal cognome
del marito italiano), è stata una delle protagoniste
del Risorgimento italiano. E se
da principio sposò soprattutto le lotte per
la conquista dell’Indipendenza (divenne
amica di Giuseppe Garibaldi e lo seguì
come infermiera sul campo di battaglia),
nella seconda fase della sua vita dedicò la
sua opera di scrittrice e giornalista a
documentare la miseria e l’ignoranza che
caratterizzava il Sud Italia del dopo
Unità. Una donna d’azione, insomma,
ma anche una “voce di pace” che cavalcava
il sogno di liberare, per mezzo dell’informazione
e dell’educazione, l’uomo e la
donna dai gioghi più pesanti: l’ignoranza
e l’emarginazione.
“La Giovanna d’Arco della causa italiana”
- così venne soprannominata da Giuseppe
Mazzini – nasce il 9 maggio 1832 a
Gosport, un piccolo centro nei pressi di
Portsmouth, in una ricca famiglia di
armatori di stampo liberale. Dopo aver
completato gli studi classici a
Birmingham, Jessie White Mario asseconda
il suo amore per la filosofia specializzandosi
alla Sorbona di Parigi.
Comincia poi, per lei, un lungo periodo
di viaggi in Europa che la porteranno a
conoscere i protagonisti delle lotte per
l’Indipendenza. Ed è all’Italia, in particolare,
che guarda la White Mario, colpita
dall’incontro, nell’autunno del 1854 a
Nizza, con Garibaldi e due anni dopo, a
Londra, con Mazzini. Giunge in Italia
come inviata del Daily News, giornale
per cui documenta la situazione politica;
il suo primo articolo, “Italy for italians”,
esce nel 1856. Da quel momento, il suo
impegno intellettuale, e non solo, per la
causa dell’Unificazione non verrà mai
meno. Il sodalizio con Mazzini sarà forte
e inossidabile e la Jessie White Mario
nutrirà sempre nei confronti dello statista
italiano una grande ammirazione. Scriverà
numerosi articoli per testimoniare la validità
del suo messaggio e per evidenziare
le nuove problematiche che interessavano
la neonata società italiana.
La White Mario è coraggiosa e decisa, ed il
suo impegno costante metterà in pericolo
persino la sua vita. Viene infatti arrestata
a Genova, nel 1857, e finisce in prigione
dove conosce il giovane patriota Alberto
Mario che sposerà nel dicembre del 1857
e con cui dividerà, tra alti e bassi, la vita
e la causa indipendentista. Di lei Mario
scriverà: «Jessie White ha profondamente
modificato la mia educazione politica e letteraria,
sfrondandola, per quanto le riuscì, del
rigoglio retorico, richiamandomi all’osservanza
del reale e iniziandomi nei segreti del pensiero
inglese, mondo nuovo per me che veleggiavo
placidamente sul lago dell’idealismo hegeliano
».
Durante il Risorgimento il giornalismo
vive una stagione nuova e rivoluzionaria
sia nella divulgazione degli ideali mazziniani
che nella denuncia delle condizioni
delle fasce sociali più deboli. La stampa,
inoltre, ha un alto valore di educazione e
aggregazione: la diffusione su vasta scala
di giornali e riviste ha conseguenze
distruttive per le monarchie europee.
Anche in Italia, seppure con enormi difficoltà
dovute alla severa censura austriaca,
gli ideali risorgimentali filtrano attraverso
pubblicazioni clandestine.
L’importanza che svolge la stampa
nell’ambito della rivoluzione italiana ha
messo poi in luce il ruolo del giornalista- scrittore
ed è proprio in questa nuova
categoria di scrittore-intellettuale che si
può inquadrare l’opera di Jessie White
Mario, il cui metodo critico e schietto
nell’affrontare le questioni è un benefico
schiaffo nei confronti della pomposa
retorica dell’intellighenzia italiana.
In questo ruolo, a partire dal 1870, Jessie
White Mario si occupò di progetti di
ricerca riguardanti il problema della pellagra
nelle campagne, dovuta alla cattiva
alimentazione dei braccianti, e di una
ricerca sulle condizioni dei poveri dei
sobborghi di Napoli vista erroneamente
dal governo come una città molto prosperosa.
Jessie si trovò di fronte a situazioni
disperate: larga parte della popolazione
viveva in grotte, sotto le strade in
condizioni sanitarie pietose. Da questa
sua ricerca fu pubblicato il libro “La
miseria di Napoli” nel 1877. Si occupò
anche delle solfatare siciliane e denunciò
gli abusi del lavoro minorile e le cattive
condizioni di salute dei minatori.
Meno documentata, ma altrettanto decisiva,
fu la sensibilità della White Mario
per la causa delle donne. Colpiscono per
la sinistra aura profetica le sue parole: «Il
lungo viaggio verso la parità e il rispetto
per le donne, in Italia sarà doppiamente
faticoso e irto di difficoltà rispetto al
resto dell’Europa». Nessuno, a parte rare
eccezioni, durante il Regno d’Italia, si era
mai occupato di difendere il sesso femminile
nonostante durante il
Risorgimento l’emancipazione delle
donne operasse molto attivamente con
convegni, conferenze e dibattiti. Il merito
e l’originalità di Jessie White Mario
consistono nel non aver trattato questa
problematica separatamente dalle altre: era
infatti convinta che la parità tra i due
sessi potesse essere raggiunta con la compartecipazione
dei ruoli e non discutendone
come un “caso a parte”.
Infine, importante fu la sua attività di
biografa. Le sue biografie di Garibaldi, Mazzini,
Bertani, Cattaneo e Nicotera gettano una
luce inedita e particolareggiata sulle attività
e la vita dei protagonisti del
Risorgimento: un tesoro fondamentale
per gli storici a venire.
Jessie White Mario morì il 5 marzo 1906
a Firenze. Le sue ceneri riposano nel
cimitero di Lendinara accanto a quelle
del marito.

* Katia Trinca Colonel è giornalista presso il
“Corriere di Como” e co-direttore della rivista
“Genio Donna”, una pubblicazione finanziata
dalla Comunità Europea che si occupa
di pari opportunità e divulgazione dei problemi
delle donne. Laureata in filosofia all’Università
Statale di Milano, svolge attività
di divulgazione culturale per l’emittente
comasca “Espansione Tv” e ha fondato a
Como, insieme a tre amiche, l’associazione
no profit “Donne per le donne”. E’ sposata
con Carlo e ha una figlia, Denise.

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