23 settembre 2011

Ma perché persiste la “sordità” nelle Istituzioni?

di Franco Previte

Reiterati episodi di stupro o di violenze di diverso genere, ancor più gravi se compiuti su donne psichicamente instabili, come pare sia quello avvenuto in una struttura ospedaliera a Palermo a danno di tre donne in stato di in infermità mentale e debolezza psichica,( da Bliz Quotidian0 22/9/2011 ore 14,19) lascia sempre più sgomenta e disgustata l’opinione pubblica.

In una società violenta, come tende divenire la nostra Italia e nella quale ci sentiamo stranieri in Patria dove il rispetto della dignità dell’uomo, soprattutto debole ed indifeso, rischia di eclissarsi, tutti siamo chiamati a tener viva la coscienza della grandezza e del valore di ogni vita umana.

Perché si sviluppi la giustizia, la solidarietà, l’amore verso il prossimo per una migliore assistenza ai deboli, ai poveri ed agli “ultimi fra gli ultimi” come sono i malati mentali “desaparecido della nostra civiltà”, urge l’intervento prioritario delle Istituzioni.

In questa ottica rinnoviamo quanto richiesto nelle nostre Petizioni per una legge-quadro che garantisca il riordino dell’assistenza psichiatrica e tuteli i diritti di tutti i membri della comunità civile, provvedimento legislativo condensato nel Testo Unificato Burani-Procaccini condiviso dalla politica, improvvisamente sparito dall’agenda parlamentare della 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati dall’aprile 2005.

Perché, malgrado reiterate sollecitazioni, l’allora Presidente della Camera dei Deputati Onorevole Pier Ferdinando Casini non ci risponde?

Vedere : http://digilander.libero.it/cristianiperservire/News2011/050911.htm

Senza entrare nella dinamica del fatto specifico, siamo costretti a constatare e denunciare quella realtà nella quale la malattia mentale ed i suoi problemi “marciscono” nel silenzio e nel disinteresse.

E ci chiediamo, ma cos’altro dovrà succedere affinché si volti pagina e si passi da questa totale indifferenza ad una dinamica di apertura e di impegno affinché il “problema” venga finalmente se non del tutto risolto- come sarebbe auspicabile- ma per lo meno rimosso?

20 settembre 2011

Giornata Mondiale del Sordo e dell’Effeta.

di Franco Previte

Nel XVI° “Congresso della Federazione Mondiale dei Sordi WFD” ( World Federation of the Deaf svoltosi a Durban dal 18/24 luglio 2011 la tematica trattata è stata quella dei diritti umani e sabato 24 settembre 2011 in Roma Via Vincenzo Monti n.5 si svolgerà la “Giornata Mondiale del Sordo e dell’Effeta”, a cura del Comitato Promotore che invita le persone sorde e le loro famiglie a celebrare la ricorrenza, alle ore 17 nella Parrocchia S.S. Patroni.

Molto è stato fatto verso questa disabilità, ma ancora molto da fare da parte della comunità nel sensibilizzare le Istituzioni ai bisogni generali dei singoli e delle famiglie.

Si tratta di una realtà che talvolta rimuoviamo dai n/s pensieri e dai n/s sguardi, ma che si riaffaccia inesorabile nei momenti più tristi della n/s vita.

In ogni tempo era prioritario rappresentare le necessità di quella realtà di salute pubblica per la quale le testimonianze ai vari livelli non devono limitarsi ad attestazioni di sole parole. E’ un invito alla riflessione, alla ricerca della verità che diventa un prezioso bene per chi soffre e che si sente estraniato dagli altri.

L’intervento ad operare per lo sviluppo integrale dell’uomo, passa anche attraverso questo comparto che ha avuto sempre il diritto urgente di risposte sia legislative, che nel richiamo sociale incentrato nella formazione delle coscienze e nella denuncia di ingiustizie contro i più deboli, come nel caso in esame.

A mio sommesso avviso non sono più ammissibili le affermazioni di rispetto della Dottrina Sociale della Chiesa senza una coerente azione di sostegno, di presenza, di solidarietà, di stimolo, di un’economia solidaristica, né la pseudo conclamata solidarietà difficile da interpretare con definizioni semplicistiche o risposte sbrigative.

Se si esce dalle sterili considerazioni per entrare nel campo della realtà, allora forse nel cittadino rinasce la fiducia di non perdere quei diritti che fanno parte dell’etica civile, cioè il rispetto della dignità della persona che una progressione, anche di norme giuridiche, a volte, tentano di cancellare, perché l’esempio che viene dalla politica ci induce ad essere più egocentrici e meno altruisti, spettatori polemici o quanto meno passivi.

Abbiamo visto nella carenza di strutture e di interventi la quasi certezza che a volte ragioni ideologiche non fanno decollare soluzioni legislative di riordino di questo comparto, finendo per devolvere questa “patata bollente” alle Regioni e saranno fortunati coloro che usufruiranno della celerità nella formazione di leggi.

Ma all’aspetto sanitario, è consequenziale quello socio-economico perché è opportuno concedere sostegni economici sia ai singoli che alle famiglie, in quanto la pensione mensile dei sordomuti è di euro 260,27 e la indennità di comunicazione è di euro 243,10 mensili, sufficienti a sopravvivere !

Se poi si considera questa situazione economica come quella di altri invalidi disabili, non bisogna dimenticare le società calcistiche che “spendono “ fior di miliardi per l’acquisto e concedere iperbolici stipendi ai calciatori, non escluse altre categorie come attori, cantanti, corridori moto automobilistici, privilegi ai membri dei Consessi Pubblici, favolosi stipendi ai manager dello Stato, telefonini, auto blu, pranzi, viaggi in aereo per tutte le cariche dello Stato ecc.ecc., mentre sostano nei porti turistici milionarie “barche”, “barchette”, “barconi”, forse, in barba all’economia ed all’evasione fiscale!
Ed a proposito, si deve, inoltre, rilevare in maniera molto significativa che alcune condizioni personali d’età o sociali, associate a determinate situazioni reddituali, danno diritto all’esenzione al ticket sui medicinali, sulle prestazioni di diagnostica strumentale, ambulatoriale, di laboratorio previste dalla legge 537/1993 e modificazioni ( art.8 comma 16 ) ed hanno diritto a secondo della Regione in cui risiedono i “malcapitati”, quindi con desertificazioni di esenzione. Nella Regione Sicilia non sono tenuti nella debita considerazione gli ultra settacinquenni.
Ci sentiamo stranieri nel n/s Paese!
Sostanzialmente, per la disabilità, si considera l’eliminazione delle molte barriere etico-sociali ancora esistenti nel consesso civile che potrebbero mettere in grado le persone disabili di svolgere le attività quotidiane, lavorative e di partecipare attivamente e materialmente alla vita sociale come i normodotati.

In conclusione una forte azione preventiva, è opportuna ed urgente, anche perché la crisi di valori e l’affermazione di disvalori accrescono la solitudine, fanno cadere le tradizionali forme di coesione sociale, sfaldando i gruppi di aggregazione, in particolare sul piano culturale come molto bene considera la “Convenzione sui diritti delle Persone con Disabilità” dell’ONU”.

La dominante cultura della n/s società sempre più chiusa ed egoistica non ci deve quindi portare a dimenticare o emarginare la sofferenza perché ciò può portare gravi conseguenze sulla salute dei cittadini.

E’ da salutare con lodevole gratitudine, perché ci ricorda una realtà che a volte dimentichiamo, il Comitato Promotore che ha programmato la “Giornata Mondiale del Sordo e dell’Effeta” tesa a realizzare quella trasformazione culturale delle persone con disabilità che non si possono considerare non più sventurati, ma cittadini a pieno titolo con pari diritti e pari opportunità, un richiamo forte nei confronti di chi nelle Istituzioni ha trovato più spazio per le parole e molto meno per tradurle in fatti concreti.

Vuol essere un richiamo per tutti perché la sofferenza, la diversità, la fragilità è un qualcosa che deve renderci sempre più consapevoli di quei valori condivisi che formano le n/s coscienze e per i quali non possiamo estraniarcene in quanto vivono tra di noi e siamo noi arbitri di un gesto e di un comportamento che li faccia sentire quel calore umano di cui hanno grande bisogno.

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

Si prega e si ride per la pace

Accogliendo l'appello delle Nazioni Unite a celebrare la Giornata Internazionale per la Pace, indetta con una risoluzione ufficiale dell'ONU per il 21 settembre di ogni anno, la UPF ha promosso, con l'adesione e il patrocinio del Comune e della Provincia di Monza, i seguenti eventi:

mercoledì 21 settembre alle ore 20,45 in piazza Trento e Trieste (Municipio) a Monza si terrà la settima edizione della "Veglia interreligiosa di preghiera per la pace".

Con la partecipazione di molti esponenti di religioni e comunità, impegnati nel proporre una riflessione sul contributo che le varie fedi, etnie e culture possono dare allo sviluppo della pace nel mondo intero, dimostrando che la diversità non costituisce necessariamente una ragione di conflitto, ma anzi motivo di ispirazione per tutti a cooperare ed agire concretamente per il bene comune, nel pieno rispetto reciproco. La veglia, della durata di circa 1 ora, si svolgerà all'aperto davanti al palazzo del Municipio e quest'anno vedrà la partecipazione, tra gli altri,
di don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, di Abdullah Tchina, imam dell'Associazione Islamica di Milano, del monaco buddista Ashin Kovida, leader del movimento TheBestFriend e uno degli organizzatori delle camminate pacifiche degli anni scorsi in Birmania, ora rifugiato politico in Germania.

giovedì 22 settembre alle ore 21,00 al teatro Binario 7 in via Turati 8 (piazza Castello) a Monza si terrà lo spettacolo di cabaret per beneficenza "Ridere per aiutare a sorridere-3".
Con comici da Zelig e Caffè Colorado che si esibiranno gratuitamente. Lo spettacolo, organizzato grazie all'impegno congiunto del gruppo etico All is One con l'Associazione Culturale Tibetana, l'Associazione per l'Amicizia Italia Birmania e la UPF, offrirà grandi risate all'insegna dell'altruismo, con molti volti noti del cabaret italiano, tra cui Claudio Batta, Stefano Chiodaroli, Max Pieroboni, Ricky Bokor, Anna Chiarito "Shanti" e altri ancora. Scopo della serata è raccogliere fondi da destinare ai bambini profughi tibetani, ospiti della scuola di Lama Tashi a Katmandu in Nepal, e a favore di borse di studio destinate a giovani studentesse profughe dalla Birmania, altrimenti vittime di soprusi.
Costo del biglietto euro 15,00.

Carlo Chierico, UPF Universal Peace Federation - Monza Brianza
per locandine e altre info www.trofeodellapace.org tel. 393.0077707

14 settembre 2011

L’Amministratore di sostegno.

Nuova legge e nuove prospettive ?

di Franco Previte


Con la legge 9 gennaio 2004 n.6 in vigore dal 20 marzo 2004, in materia di interdizione e di inabilitazione che modifica articoli del Codice Civile, si vuole colmare una delle tante lacune emergenti nel campo della solidarietà sociale, promuovendo la figura dello “Amministratore di sostegno” per le molte categorie disagiate portatrici di handicap di varia natura.
Questa legge consente al cittadino, ( anziano- cieco- sordomuto o quant’altro) che fatica ad esercitare materialmente i propri diritti civili, la possibilità e l’opportunità di poter avere “vicino” un soggetto umano capace di aiutarlo nelle necessità quotidiane (come contratto d’affitto, ritiro della pensione, assistenza per servizi socio-sanitari) con una procedura burocratica, speriamo, sollecita, snella e capace di valorizzarlo nella sua autonomia.
Sarà utile, anche, per il malato mentale questa legge?
La figura di questo “Amministratore di sostegno” per questi sofferenti mentali, era stata considerata importante ed in considerazione nell’articolo 8 comma 2° del Testo Unificato Burani Procaccini in materia di assistenza psichiatrica e di tutela dei malati psichici, (condizione già prevista nell’art. 3 comma 6° della legge 180/1978 ) già in esame presso la 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, Testo misteriosamente scomparso dall’agenda parlamentare dal 2005 per il quale l’Onorevole Pier Ferdinando Casini, all’epoca Presidente della Camera dei Deputati, continua a non risponderci alle nostre sollecitazioni per conoscere il perché di questa omissione).
Dopo di che il nulla! L’argomento malattia mentale è scomparso dal Parlamento italiano e dalla tematica sanitaria legislativa.
Continuando nella disanima dell’argomento, la persona colpita da menomazioni psico-fisiche ha bisogno di un “angelo custode” come è stato definito dal Prof. Cendon (Corriere della Sera del 4 aprile 2004), aggiungo sia nel caso in cui i propri congiunti non sono in condizione di assisterla, sia nel caso ancor più drammatico e tristemente probabile del loro decesso.
E’ da salutare con soddisfazione la costituzione della Associazione “Amministratori di sostegno Brescia” composta da validi professionisti che collaborano con l’Amministrazione Comunale con lo scopo precipuo di assicurare la protezione giuridica delle persone con handicap psichici.
A questo punto sarebbe auspicabile un ampliamento della legge nel considerare l’handicappato in genere, per una maggiore garanzia futura e per la serenità dei familiari, costituire un Fondo Speciale Economico come l’ho definito “dopodinoi”, gestito da un Ente Pubblico, specie per quelle persone colpite da fragilità psichiche come suggerisco da decenni nelle mie Petizioni.
In questo Fondo ogni famiglia che lo desideri, può accedere versando parte dei propri beni per assicurare un decente futuro nel malaugurato giorno in cui i propri cari resteranno soli.
E’ vero che la Legislazione Italiana prevede il curatore od il tutore che si assuma l’onere di amministrare i beni del “superstite”, tuttavia il Fondo sarà sempre operante ed attivo assicurando una continuazione dell’assistenza che la persona fisica non è sempre in grado di garantire.
Reputo della massima importanza tale Fondo, perché è l’aspirazione primaria della maggior parte delle famiglie che non possono demandare questo gravoso compito ad eventuali parenti non sempre “disponibili” ad assolvere a tale compito.
Tutto quello che si fa di utile e di pratico in favore dell’handicap in genere serve a contenere il disagio e renderlo meno insopportabile.

8 settembre 2011

“L’ALBA DEL NUOVO PENSIERO RELIGIOSO UNITARIO”

di Renato Piccioni

Dalla ricerca che l’uomo ha sempre fatto alla scoperta delle conoscenze che rispondessero alle sue domande :- “Chi siamo? – Da dove veniamo? – In quale direzione é avviato il cammino dell’uomo nel suo futuro ? – Per quale ragione ? – E quale lo scopo della sua esistenza?”,
Tutto ciò, ha fatto scaturire la codificazione del “Pensiero” nella disciplina chiamata “Filosofia”, cioè “amore della ricerca della verità attraverso il ragionamento quale guida codificata al pensiero”.
Dio, il Creatore dell’Universo e di tutte le cose che in Esso sono, nel creare l’Uomo quale “Erede” della Sua Opera, cioè la creatura per il quale il “Tutto” fu creato quale testimonianza dell’Amore del Vero Genitore, ha fatto dono dell’anima alla sua Creatura-Uomo, in quanto creato a Sua Immagine e Somiglianza quale riprova della appartenenza, per discendenza diretta al “Genitore-Dio”: quindi ha stabilito, unitamente con il dono dell’anima, l’unione fra cervello e cuore, sede del “Pensiero” l’uno, e dell’ “Amore” l’altro, quale testimonianza tangibile dell’eredità Paterna.
Dalla cacciata dall’Eden, dopo che era stato commesso il “Peccato”, l’Umanità ha dovuto cercare la via per tornare ad elevarsi dall’abbrutimento della sua “ignoranza”, e poter tornare a meritare quell’Amore che fu il “Principio Divino di ogni cosa” e per questo ha formulato teoreticamente pensieri che la avvicinassero sempre più alla scoperta del “Vero Genitore” al quale tutto si deve.
Per la più elementare spiegazione della “Creazione Divina” ci si è avvalsi, quindi, della dotazione per ogni cosa creata, di un dualismo che lascia l’uomo libero e solo giudice della scelta consapevole da adottare quale frutto del suo “Pensiero”, dotandolo del “Libero Arbitrio”, che è alla base di ogni scaturigine di pensiero filosofico che riconosciamo nella formulazione che distingue lo “YANG e YIN” delle cose, mentre per l’Uomo che è dotato di “Anima” ( spirito) e di “Materia” ( corpo fisico), l’Unità originale è stata ricomposta e ricostituita con le sue doti principali di “SONGSANG – spirito e HIONGSANG materia”.
Le epoche principali dall’esistenza dell’uomo, si suddividono, grosso modo, in “Preistoria e Storia”, cioè da prima della scrittura a dopo l’invenzione della scrittura.
L’invenzione della scrittura, cioè la rappresentazione del “Dono della Parola” in caratteri che, rappresentandoli graficamente, memorizzano i significati, ha fatto fare all’uomo un salto di qualità nella sua ricerca di una vita proiettata verso il futuro, permettendogli di memorizzare gli avvenimenti, cioè trascrivere e quindi tramandare le sue esperienze, le sue scoperte in campo tecnico e scientifico, gli avvenimenti di vita di uomini e popoli, e delle generazioni pregresse, quindi dalle sue radici alle generazioni che seguivano fino ai giorni nostri, per cui, i concetti astratti del pensiero, vennero tramandati codificati e fruibili dalle generazioni future per essere introitati quali fattori di esperienze ma fornitrici di moniti e suggerimenti per migliorare la propria esistenza.
Il Vero Genitore, cioè Dio, vedendo che nel corso della vita dell’Uomo, questi non riconosceva nelle cose, la potenza dell’Amore Divino, ha mandato fra le genti in ogni angolo della Terra, uomini illuminati che, ispirati da Lui facessero conoscere pensieri che agli altri erano ancora ignoti: hanno potuto così dare suggerimenti e indirizzi etici con insegnamenti di alti valori morali perché gli “Uomini” potessero tornare a riconoscere nelle opere della vita materiale, la potenza spirituale di cui Dio li aveva dotati in quanto creati a Sua Immagine e Somiglianza.
Prima ci fu l’avvento dei grandi filosofi che, della filosofia, hanno tracciata la storia del pensiero quale supporto materico alla vita: poi sono venuti sulla Terra i prediletti dal Signore che, da Lui illuminati particolarmente, sono stati inviati quali suoi Messaggeri e Profeti.
Quindi abbiamo avuto Confucio, che con la sua dottrina filosofica ha fornito i prodromi dell’avvicinare gli elementi della conoscenza interiore: poi Siddharta, il Budda, quale guida del pensiero introspettivo per il raggiungimento della “consapevolezza” che l’uomo poteva raggiungere la vicinanza a Dio tramite “il nirvana” quale sublimazione delle materialità: poi ha inviato i grandi Profeti precursori e discendenti del grande Patriarca Abramo, per preparare l’umanità a ricevere “la conoscenza” e la premonizione che Dio avrebbe inviato Suo Figlio Gesù, anch’Egli discendente dalla genealogia “abramitica”, per redimere l’umanità attraverso il sacrificio della vita stessa del Suo Figlio Prediletto, l’Emmanuel: poi sempre seguendo la linea della discendenza genitoriale venne Maometto.
Quindi in ogni angolo della terra, in epoche diverse, presso le etnie più diverse, Dio ha inviato gli illuminati messaggeri della Sua Parola, perché nelle diversità etniche riconosceva tutti quali “Suoi Discendenti” appartenenti tutti alla sola razza che Egli aveva creata al principio, con Adamo ed Eva, la “Razza Umana”.
Molti sono stati i “Nuovi Profeti”, e se guardiamo particolarmente in Italia, non mancano esempi importantissimi di “Illuminati” eletti in seguito agli onori degli altari con il titolo di “Santi” o di “Dottori della Dottrina del Credo Cristiano”.
Fra loro emergono per dottrina e fede persone importantissime come Sant’Agostino, San Francesco d’Assisi, San Benedetto da Norcia, Santa Caterina da Siena, Sant’Antonio da Padova, e tutti hanno portato la “Parola” loro ispirata da Gesù stesso nel periodo più difficile per l’umanità e cioè l’era medioevale.
Ai giorni nostri ci sono stati profeti del “Verbo” di Cristo come Padre Pio e Madre Teresa di Calcutta entrambi saliti agli onori degli altari recentemente.
Non troppo lontani nel tempo dei nostri giorni abbiamo avuta la presenza straordinaria nel mondo del Mahatma (la Grande Anima) Ghandi predicatore della “Non Violenza” nell’India, quando questa era ancora un dominio dell’Impero Britannico, e fu assassinato perché ritenuto pericoloso per gli interessi dell’Impero, così come più recentemente il grande predicatore Martin Luther King negli Stati Uniti d’America, fu anch’egli attivo nel nome della Parola Cristiana di Pace e di Non Violenza, barbaramente assassinato per “farlo tacere”: molti sono ancora gli illuminati non assurti a notorietà mondiale ma presenti fra tutti i popoli della terra come sempre è accaduto nel corso dei secoli.
Anche ai giorni d’oggi alcuni portatori del messaggio divino, cercano di far sentire la missione che è stata affidata loro da Dio e fra questa schiera di portatori della parola di Pacificazione e di Unificazione, molto seguito ed ascoltato è emerso il Dr. Sun Myung Moon, Coreano, predicatore fecondo da settanta anni, cioè, da quando Gesù gli apparve quando ancora giovinetto sedicenne, ricevette la missione di far risvegliare l’umanità intera nel concetto di “Unità Ecumenica” di tutte le religioni monoteistiche per riportare il mondo intero alla Vera Pace attraverso il Vero Amore, per operare per il Bene del Prossimo come da Dio era stato fin dal Principio Voluto quale prima ragione della Creazione, e si deve a Lui la creazione dell’ International Interreligious Federation for World Peace, oggi trasformata nell’U.P.F. (Universal Peace Federation), che raccoglie in tutto il mondo seguaci che liberamente hanno seguito e seguono i Suoi Ammaestramenti diventando “Ambasciatori di Pace”.
Alcuni di coloro che “Illuminati Maestri” portano nel mondo la parola vivificante di Dio, hanno subito il martirio, le più inenarrabili sofferenze, ma la loro saldezza d’animo, la loro certezza della “Missione” di cui sono stati investiti, li hanno portati a percorrere l’impervia strada di portare il “Pensiero dell’Unificazione della fede in Dio” quale formulazione salvifica dell’Umanità.
Il loro insegnamento è l’emanazione diretta della “Parola” di cui Dio li ha fatti messaggeri, ed hanno compiuto il miracolo di essere quindi diventati “Profeta Ascoltato” e “Messaggero Seguito” da una vasta moltitudine a premio di quanto Dio ha fatto, concedendo che Gesù si facesse Mentore e Maestro delle “Virtù etiche” e dei “ Veri Valori Morali” che sono il fondamento del dono che Dio ci ha fatto concedendo all’uomo l'anima, quale componente divina dell’uomo; ed ha permesso all’umanità di poter entrare nella “Dimensione Spirituale” quando, lasciate le spoglie materiali, l’uomo sarà presentato al godimento della visione della Luce Divina e del ricongiungimento con lo spirito di coloro che lo hanno preceduto nel lignaggio genealogico e che, da sempre, da quella dimensione, hanno seguito e protetto amorevolmente le vicende del suo passaggio terreno.
In quella speciale dimensione che ne farà “Spirito eletto fra Spiriti eletti” sarà guidato alla purificazione dai suoi progenitori, che già hanno saputo percorrere quel cammino di Glorificazione.
Ora, ci stiamo avviando alla vera conoscenza delle nostre radici e, quindi, ci stiamo proiettando nel futuro per una costruzione “Dell’Uomo di Pace con il Compito dell’Unificazione alla Fede in Dio”.
Quindi dobbiamo rifondare il “Pensiero Filosofico di Fede” in forma “Ecumenica di Riunificazione di tutti i credenti” con le nostre intenzioni migliori, perseguendo la formazione di un pensiero di fede comune all’umanità tutta nelle remore di una “Etica Morale”, non disgiunta da una “Etica di Ordine e dei Valori e del Rispetto di ognuno per ognuno fraternamente”.
L’unità di base di una “Reale Etica Sociale” non ha campo di realizzazione se non si parte dalla costruzione dei “Valori etici della Vera Famiglia”: essa costituisce la cellula di base che andrà a comporre con tutte le unità familiari (Le altre Cellule), l’Entità “Del Sociale” nel quale convivere comunitariamente applicando il concetto basilare della “Educazione caratteriale di ogni individuo a partire dalla sua infanzia”.
Educare i Genitori ad Educare la propria prole, per poi Educare gli Educatori Istituzionali Scolastici ad Educare i propri discenti, e quindi, creare una Società a diventare la formatrice dell’Etica dell’Educazione, che deve essere impegnata a fornire i mezzi, i luoghi e il pensiero-guida, atti alla formazione dell’Uomo Nuovo, perchè sia più vicino al “Progetto di Dio Creatore che ogni uomo rappresenta nel Pensiero di Dio Stesso fin dalla creazione”.
Per ogni creatura che giunge alla vita in questa terra, Dio ha un “Progetto” in nuce, che solo ogni individuo, nella sua libertà di discernimento, avendo da Dio ricevuto il dono del “Libero Arbitrio”, potrebbe rendere attuabile.
Ma si deve essere attenti nel ricevere, da coloro che sono stati indicati al mondo quali “Messaggeri della parola di Dio”, quel messaggio che ci farà migliori e più vicini al “Progetto di Dio”.
I “Messaggeri di Dio” sono il nostro tramite per ascoltare “Direttamente” la voce del “Signore Dio Nostro” che ci ha dotati di occhi per vedere e di orecchie per udire: allora dobbiamo sforzarci di “Guardare” attentamente ciò che “Vediamo”, e di “Ascoltare con il cuore” la parola di Colui che è “Messaggero di Dio”.
Quale migliore “Filosofia” può esserci d’aiuto se non la “Parola messianica” avendoci Dio creati “Uomo e Donna” e forniti dei mezzi per proseguire la Sua Opera di Creazione perché l’aiutassimo a popolare la terra continuando la Sua opera?
L’uomo e la donna si “uniranno” fra loro, ma dopo aver contratto un vincolo fatto di promessa a Dio, per diventare “Genitori Terreni” di ogni “Sua Creatura”.
Ed ecco che il vincolo di promessa diventa “Sacra Promessa” perché fatta a Dio per diventare Suoi strumenti di procreazione, educazione, formazione, e protezione, delle nuove vite cui daranno forma con il loro essersi uniti davanti a Dio.
Questa unione fra due creature, deve essere fondata e cementata dall’amore e dal rispetto che l’uno deve all’altro, perché ognuno d’essi, paritariamente, essendo figlio diretto di Dio, deve avere e ricevere amore e rispetto in quanto “eredi della discendenza Divina” e nell’unirsi daranno vita al “Progetto di Dio per loro”.
Dio ha voluto che nell’unione sessuale vi fosse gioia e piacere fisico, perché deve essere un atto di “Gioia, il compiacere Dio nel Suo Disegno” .
Nell’atto del congiungimento, la creatura “Uomo”, in ubbidienza al disegno di Dio, rilascia il suo “seme” per fecondare nella Donna, “l’ovocita che ha sede nel grembo della donna”, e nell’istante che le due entità, “ovocita e seme”, si incontreranno, vi sarà la presenza di Dio che con il suo “Respiro” completerà quella fecondazione con il “Suo” dono dell’”anima” alla nuova creatura, che si andrà formando con la materia e lo spirito, diventando una sola cosa, nel seno materno.
L’amore ed il rispetto fra i genitori sarà egualmente l’amore ed il rispetto che questi daranno alla nuova generazione che da loro prenderà vita.
Mentre essi avranno l’arduo compito di allevare le loro creature portati alla vita quali nuovi testimoni dell’esistenza del Divino, i figli, da loro generati, dovranno altrettanto amore e rispetto alla “Alla Coppia Genitoriale”.
La Madre ed il Padre terreni, hanno l’impegno di proteggere, nutrire, accudire ed educare i loro figli, per la crescita e del corpo ma anche dell’anima a partire dagli anni teneri della loro vita, guidandone i primi passi, per poi consentire loro di avventurarsi nel vivere la loro vita nel rispetto dei valori e dell’etica morale a guida delle loro azioni per tutta la vita.
I figli e le figlie avranno il compito di accudire, proteggere, amare e portare grande rispetto ai loro genitori nella loro tarda età, e li accompagneranno, con dedizione amorevole, alla soglia della loro vita per entrare nella dimensione Spirituale, quando sarà giunta l’ora in cui dovranno lasciare la dimensione Terrena al termine della loro missione.
Ma entrati nella dimensione Spirituale, i genitori non cesseranno di proteggere le loro creature che saranno rimaste nella dimensione Materiale e prepareranno per loro l’accoglienza amorevole quando verrà il loro turno di raggiungerli e riunirsi a loro ed a tutti i loro antenati.
Tutto ciò è la risultanza del pensiero filosofico che ci ha resi edotti e coscienti del pensiero d’amore di Dio in quanto nostro “Padre”.
Se colleghiamo e manteniamo sempre collegati il cuore con il pensiero, allora potremo ritrovare nell’eredità che ci è stata trasmessa dall’unione della parte di “DNA” paterno, con la parte di “DNA” materno, con cui hanno costituito l’eredità di conoscenze che furono il bagaglio delle esperienze genitoriali e che sono entrate a far parte dei mattoni delle fondamenta della costruzione della nostra vita inconscia.
Così come si uniscono nel nome di Dio, l’Uomo e la Donna, così l’Umanità dovrà cercare la via di Riunificazione nel nome di Dio di tutte le etnie e di tutte le fedi monoteistiche in senso ecumenico.
Sarà il “Nuovo Sponsale” dell’Umanità che nell’unione con il Dio Creatore farà della terra il nuovo “Eden” in cui poter vivere al servizio di Dio e per il bene di ciascuno e con il bene di ognuno.
Ci è stato dato il dono della “Parola” per formulare il “Pensiero”.
Nella “Babele degli idiomi”, Dio ci ha fornito l’intelligenza per sapere superare la difficoltà della non comprensione degli altri idiomi, donandoci la facoltà di poter apprendere la loro varietà: quindi non possiamo nasconderci dietro nessuna scusa per non voler attuare il desiderio di Dio di volerci riuniti in una “Unione di Fratellanza”, perché essendo Suoi figli siamo anche tutti “Fratelli” fra noi.
Dobbiamo superare l’ egoismo figlio diretto dell’ignoranza che é genitrice di pregiudizi fuorvianti e preconcetti assurdi.
Per combattere l’Ignoranza c’è l’arma della più “Ampia Comunicazione Culturale Interreligiosa e Interetnica”.
Ogni tipo di “Civiltà” ha diritto al rispetto e della cittadinanza in questo mondo.
Sta ad ogni appartenente ad una, o altra forma di vita civile a qualsiasi livello, mettere l’abito dell’umiltà e cercare di capire ed apprendere, anche da chi non conosciamo, e dare vita ad un interscambio di conoscenza ecumenica ad ogni livello di progresso e ad ogni forma che aiuti tutti a riconoscere Dio quale Operatore di questa Creazione e di tutte le Cose Create e date in uso momentaneo ad una Umanità che non ha ancora dimostrato di potersi meritare tanta ricchezza di un dono celeste così immenso, debellando ogni pregiudizio fuorviante.
L’Amore, quello Vero, fatto di altruismo, comprensione, perdono, disponibilità, è la prima importantissima “arma” per aiutarci a cancellare l’odio, figlio dell’ignoranza e della cattiveria.
L’Arte, quale maestra d’educazione, nelle sue svariate espressioni, pittoriche, scultorea, costruttrice, poetica, letteraria, fomentatrice di cultura, per la conoscenza ad elevazione spirituale, è la seconda arma che può aiutarci a condividere i progressi con i meno fortunati.
Il desiderio di una Vera Pace in una Vera Libertà, nella regola del rispetto di ognuno per ognuno ed il conseguimento della professione di una Libera Fede che tutti ci “Riunifichi” per la costruzione di un mondo dove la “Gratitudine verso Dio” sia dimostrata da una umanità fraternamente convivente nella condivisione di tutte le cose della vita presente e futura.
Che Dio ci guardi con amorevole simpatia e aiuti tutti coloro che si faranno carico del difficile compito di capire per far capire, ma soprattutto facciamo in modo di meritare, tutti, le Benedizioni che Dio, nella sua immensa Misericordia, non ci farà mai mancare ad iniziare dal suo Paterno Perdono infinito.

5 settembre 2011

Oggetto : Richiesta legge-quadro Nazionale sulla riforma della legge sugli handicappati psichici. (n. 180 e 833 del 1978).

Richiesta di risposta della Petizione a firma Previte Francesco sul “budget del ricoverato” del 30 ottobre 2009.

Gentile Signor Direttore
per opportuna conoscenza invio quanto richiedo ai Presidenti del Parlamento Italiano :
1. ) il diritto alla salute mentale, così come sancisce l'art. 32 della n/s Costituzione "nel rispetto della persona umana", ha una sua priorità e come tale esige interventi di tutela in modo prioritario, coerente e coordinato, da ben 33 anni, che interessa malati, famiglie degli stessi e per la sicurezza di tutti i cittadini.
Pertanto sarebbe opportuno ed urgente, che il Consesso ne accelerasse l'iter legislativo per una legge-quadro nazionale.
2. ) Il "budget del ricoverato", di cui si richiede una risposta dal Parlamento, pare essere una dimissione anzi tempo dei pazienti dalle corsie ospedaliere italiane e potrebbe essere una "forma" di eutanasia mascherata, una regola che non é statutaria, ma si presume però, essere in atto per restringere i tempi di degenza dei pazienti in qualunque condizione di salute si trovino, siano essi pazienti normali oppure disabili in età avanzata od in pericolo di vita per il superiore interesse del risparmio.
Attendiamo, ripeto, la risposta da tempo ad una specifica Petizione dal 2009, per le motivazioni di quanto allego.
Nel supremo interesse del bene di tutti, mi permetto richiedere una Sua preziosa solidarietà.
Un cordiale saluto.

Lettera aperta a :
Ill.mo Signor Presidente
Senato della Repubblica
Palazzo Madama
00186 Roma

Ill.mo Signor Presidente
Camera dei Deputati
Palazzo di Montecitorio
00186 Roma

Signor Presidente,
l’attenzione, l’assistenza pubblica e le varie necessità dei cittadini colpiti da disturbi psichiatrici ( si “parla” di circa 10 milioni di sofferenti dalla depressione - primo disordine funzionale della persona - alla schizofrenia grave), nonostante la “1° Conferenza Nazionale per la salute mentale” del 10/12 dicembre 2001 e la “1° Giornata Nazionale per la salute mentale” del 5 dicembre 2004 e qualche “citazione remota”, non hanno trovato una opportuna e concreta risposta alle necessità, troppe volte evidenziate da episodi di lucide follie, a tutt’oggi anno domini settembre 2011.
L’allora Ministro della Sanità Veronesi ( Governo Prodi ) nella “1° Conferenza Nazionale per la salute mentale” ammise che ben 500 mila pazienti erano gravi e bisognosi di assistenza e cure continue, dei quali solo assistiti circa 25 mila ( ma dove sono finiti i restanti 475 mila “malati” ?) ed in circa 700 mila le persone con disagio mentale ( Documento “Programma di Azione del Governo per le politiche dell’handicap 2000-2003”) approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 luglio 2000 su proposta dell’allora Ministro per la solidarietà sociale On. Livia Turco. Tutto è rimasto invariato!
Gli spot televisivi sulle reti RAI e mass media, centrate sulla lotta al pregiudizio isolamento discriminazione (www.fuoridallombra.it) voluti per la “Giornata Nazionale per la salute mentale” ( Governo Berlusconi ) “celebrata” con lo scopo di essere un segno d’inizio di valutazione di questa malattia, invece si è ridotta ad una “celebrazione di parole”, molto negativa, : per vincere i pregiudizi sui pazienti che faticano ad “uscire” allo scoperto, ai familiari che considerano le patologie psichiatriche “argomenti tabù”, nei riguardi della società che emargina il malato psichico e lo “valuta” solo alla luce dei fatti di cronaca. Tutto è rimasto invariato!
E poi dove è finito il concordato Testo Unificato Burani-Procaccini sulla malattia mentale, misteriosamente scomparso dall’agenda parlamentare dal 2005 ? Perché dopo il nulla?
I tempi della politica nei riguardi di questi “diversamente abili” non hanno tenuto nella dovuta considerazione queste necessità, in un sordido egoismo e mutismo, mi permetta l’espressione, Signor Presidente, in perfetta antitesi con il senso della solidarietà. L’opinione pubblica e noi con essa assistiamo increduli e sbigottiti innanzi a quelle mancate forme di solidarietà, mentre le famiglie di questi sofferenti devono sobbarcarsi, dopo 33 anni, questo grave disagio sociale, soprattutto per far riconoscere il loro status sociale sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione e ribadito dalla Costituzione Europea.
La semplice considerazione della dignità umana ci porta a pensare che non è sufficiente mettersi dalla parte di chi soffre ed essere promotore di salute solo a parole, ma è necessario ed urgente una priorità d’intenti, con opportuni provvedimenti legislativi, Regolamento d’Applicazione, interventi sanitari che “aiutino” a capire come curare la malattia, “programmare” possibili piani terapeutici in strutture valide e confacenti, onde aiutare le famiglie coinvolte in queste difficoltà.
Signor Presidente,
è parimente inutile ricercare l’impossibile passato inaccettabile, dobbiamo guardare avanti e la nostra speranza è che il Parlamento Italiano provveda ad approvare una legge-quadro nazionale, una normativa che dia adeguata soluzione a questo ambito sanitario a tutela dei diritti dei malati e nell’interesse della collettività. Una legislazione adeguata, efficace, chiara e categorica, libera da forme di burocratismo che ne svilisce l’applicazione dopo, ripeto, ben 33 anni dall’emanazione della legge n. 180 e n. 833 del 1978.
E’ quanto abbiamo proposto dal 7 ottobre 1998 e riproposto nella Petizione n. 5 e n. 6 del 15 aprile 2008 assegnata alla 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica e n.9 del 15 aprile 2008 assegnata alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, che sollecitiamo cortesemente alla Sua attenzione e valutazione, ai sensi dell’art.141 del Regolamento del Senato della Repubblica e Capo XXV° art.109 del Regolamento della Camera dei Deputati.
Mentre è in itinere l’iter parlamentare sulla legge sul “fine vita”, pare che si vada uniformando, anche nel campo della disabilità, il “budget del ricoverato”, vale a dire che superato l’intervento finanziario predisposto dal SSN il paziente in qualsiasi condizione di salute si trova, viene dimesso dalla struttura ospedaliera, ancor più grave se agonizzante, in fase terminale od in età avanzata, come pare, ripeto, stia avvenendo nelle corsie ospedaliere italiane.
Allora questa è pura eutanasia, non mascherata e, se tale, legalmente autorizzata!
Vedere anche http://digilander.libero.it/cristianiperservire/pdf/Petizione al Parlamento Italiano.pdf,
col n.911 assegnata alla 12 Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica e col n.787 dalla Camera dei Deputati assegnata alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, dal 30 ottobre 2009, ancora oggi settembre 2011 inevasa da parte del Parlamento, dove, se vero, potrebbe subentrare la possibilità che tutti possono correre il rischio di subire violenze, come con quel “budget del ricoverato” che nega il diritto alla vita.
Signor Presidente
in attesa di una Sua cortese risposta, molto attesa dal mondo cattolico e della sofferenza, ringrazio anche a nome di chi voce non ha e porgo deferenti ossequi.

3 settembre 2011

International Day of Peace: Il dissolversi dei valori etici distrugge la convivenza civile?

di Franco Previte

Il 21 settembre di ogni anno l’ONU, con una Risoluzione Ufficiale, invita la comunità civile mondiale a celebrare la “Giornata Internazionale per la Pace” che per il 2011 è titolata “Pace e democrazia facciamo sentire la nostra voce”.

Nel motto “La speranza di ogni generazione è un mondo di pace ed unità”, l’UPF (Universal peace Federation di Monza ) mercoledì 21 settembre 2011 alle ore 20,45 in Piazza Trento e Trieste (Municipio) esponenti delle diverse fedi e comunità religiose offrono a rotazione un momento di preghiera e riflessione come sostegno spirituale per la pace nel mondo.


E’ veramente significativa e da meditare l’iniziativa dell’UPF di Monza per la nobile, importante, altruistica e solidaristica manifestazione per l’ impegno profuso a riunire le comunità religiose a favore della pace, in un momento molto delicato in cui vive l’Italia ed il mondo, specie in questo periodo di rimarcato disorientamento.


Vorrei ricordare che il 10 dicembre 2011 ricorre il 63° anniversario della “Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo”, Giornata dedicata al ricordo e per la difesa, soprattutto, di due diritti d’importanza fondamentale nazionale ed internazionale :
a.) “ Ogni individuo ha diritto alla vita (art.3 );
b.) “ La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società ed ha il diritto di essere protetta della società e dallo Stato”(art.16).

La Raccomandazione all’osservanza di queste norme da parte dell’ONU, ancora oggi in Europa sono in discussione.

Il criterio fondamentale al quale si devono ispirare i diritti umani ed individuali, sono il diritto alla pace, alla vita, alla libertà, alla sicurezza individuale, concetti prevalenti nella n/s Costituzione e la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo è stata emessa a seguito dei drammatici eventi verificatesi, purtroppo, nella seconda guerra mondiale.

Nella titolazione di “Pace e democrazia facciamo sentire la n/s voce” dobbiamo ricordare che la migliore pace è quella interiore essendo un valore di portata universale ed in grado di superare barriere sociali e religiose allo scopo di eliminare qualsiasi tipo di conflitto, in una parola : la pace crea lo sviluppo delle attività umane.

Il pilastro centrale della politica sociale deve essere indirizzata verso il concetto persona e quale migliore incarnazione per l’uomo è la pace in democrazia, soprattutto.

La famiglia quale “soggetto” delle politiche sociali e malgrado le condizioni di fragilità e pur tra crescenti difficoltà, resiste ancora in questo contesto sociale.

Non possiamo nascondere che da qualche tempo “circola” nella quotidianità, con provenienza di una certa spericolata politica, il concetto dell’introduzione dell’eutanasia, presupponendo così di combattere non la malattia invalidante come si vuol far credere, ma discriminare ( per non dire eliminare), bambini anormali, disabili fisici, handicappati psichici, anziani non autosufficienti, malati terminali.

La vita umana è il valore più grande al quale tutti gli altri valori nell’ordine storico sono subordinati e la dignità della vita umana è indivisibile, cioè vale per tutti, per chi può difenderla e per chi non è in grado di farlo.

Ora è veramente inconcepibile e profondamente contraddittorio che la società civile tendente costantemente a riaffermare e difendere il valore della vita ( no alla guerra, alla pena di morte, al terrorismo ) la si neghi attraverso il tentativo di costruire un presunto diritto di “licenza di uccidere”, come pare sia prassi consolidata, il lasciare persone psichicamente instabili al loro destino dalle Istituzioni che di questa problematica ne hanno fatto una partita d’esito, un totale disinteresse.

Alcune argomentazioni in difesa della qualità della vita potrebbero nascondere un disegno di selezione del genere umano, in quanto con la scusa di lenire il dolore si potrebbe arrivare ad annientare chi veramente soffre o chi potrebbe soffrire una volta venuto al mondo.

Si deve “puntare” su una più equa ripartizione delle priorità, tutelando sempre più i diritti morali e sociali sia prima che dopo la nascita dell’uomo, come ci ricorda l’ONU nelle “Dichiarazioni dei diritti del Fanciullo” e nella “Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo” che a distanza di molti anni dalle emanazioni, tutti hanno il diritto al rispetto dei propri diritti come sancisce, anche, l’art.13 del Trattato di Amsterdam che “combatte ogni discriminazione sociale “.

Anche l’altra “forma” di eliminazione del genere umano si riscontra nell’eugenetica, che unita all’eutanasia, sono argomenti molto inquietanti che violano quei principi fondamentali dei Trattati Internazionali e della n/s Costituzione e che costituiscono un atto di licenza di uccidere.

L’eugenetica è una corrente di pensiero molto antica tesa al il miglioramento della razza umana, una pratica biomedica di provenienza dittatoriale o d’imposizione adottata, in un recente passato, per le terribili selezioni della purezza della razza e del genere umano, consistente nella soluzione che la specie umana vada migliorata con qualsiasi mezzo, dagli aborti per eliminare i “figli imperfetti”, all’eutanasia per eliminare la vita “senza senso” .

Ma chi sono gli eugenisti?

Sono quelli che in nome di una sorte di pietà, per nulla a che vedere con la pietà cristiana, dichiarano che la vita attaccata al respiratore va eliminata per non soffrire la malattia; quelli che, forse, si ispirano al Malthus, un economista inglese che attribuiva alla sovrappopolazione il male e le miserie sociali; quelli che riconoscono più il valore degli animali, quest’ultimi che rispettiamo, che pongono l’uomo allo stesso livello se non sotto, mentre è molto più importante valorizzare il genere umano.

Ora, nel far “sentire la nostra voce”, pare, che si vada uniformando nelle strutture ospedaliere, quel “budget del ricoverato”, una significativa indicazione di carattere economica, drammatica ed inquietante, che tende ad abbandonare al loro destino quelle persone deboli, sotto protette, in condizioni di svantaggio, cittadini in situazioni di inferiorità, che verrebbero sottoposti a dimissioni anzi tempo dalle strutture ospedaliere senza una adeguata protezione alternativa, ancor più grave se i malcapitati sono persone disabili, in tarda età od in agonia.

Accettata col n.911 al Senato della Repubblica e col n.787 alla Camera dei Deputati.

Questo “metodo”, se vero, è piena eutanasia una omissione di soccorso “fuori” dall’ordinamento giuridico italiano!

Attendiamo dal 30 ottobre 2009 che il Parlamento si decida a dare una esauriente risposta!

Un ultimo elemento da considerare oltre la pace è la democrazia ed uno Stato democratico come l’Italia è fondato sul concetto di democrazia, cioè governo di popolo.

Quest’ultimo concetto significa che la direzione della res pubblica può manifestarsi in due modi : con la democrazia diretta e con quella rappresentativa.

Provando a far emergere nozioni modeste di diritto pubblico ( ah! quanti anni sono passati!), la diretta avviene con la partecipazione del popolo alla formazione ed all’esercizio dei poteri statali e si esercita mediante il referendum, petizione e l’iniziativa popolare,

Col referendum tutti i cittadini sono chiamati a pronunciarsi sulla validità di un atto giuridico compiuto da qualche organo dello Stato,( ad esempio consultazione del popolo su un problema di vitale importanza); la petizione consiste in una manifestazione del popolo mediante la quale esso richiede delucidazioni su un fatto od un evento( esempio quella da me inoltrata per conoscere la verità sul “budget del ricoverato” ai sensi dell’art.50 della Costituzione ) ; l’iniziativa popolare è una richiesta di un determinato numero di cittadini affinché la questione sia decisa con i mezzi del referendum ( ad esempio nel diritto spettante ad un numero di cittadini di esigere che il popolo sia consultato in merito ad un provvedimento legislativo).

La democrazia rappresentativa avviene eleggendo organi attraverso i quali si manifesta la sovranità popolare ( ad esempio ad esempio l’elezione di persone che rappresentano ed interpretano la volontà popolare ( deputati, senatori, consiglieri regionali ecc.).

E’ necessaria, nonché impellente, la partecipazione di noi tutti, cristiani o non, di considerare il n/s prossimo, perché il dolore e specialmente la solitudine non condannino nessuno alla disperazione.

Ancora una volta l’opinione pubblica, il mondo della sofferenza e quello cattolico, vogliono ricordare quelle norme di difesa, sempre più disattese dalla politica e dai Governi, per una più equa ripartizione delle priorità tutelando sempre più i diritti morali e sociali dell’uomo che cerchiamo di rievocare in questo “International day of peace” perché nella “Pace e democrazia vogliamo far sentire la nostra voce” sia prima e sia dopo la nascita dell’uomo, fino al suo naturale declino, perché il dissolversi dei valori etici distrugge la convivenza civile.