5 aprile 2011

Famiglia, etica morale e bene comune.

Di Franco Previte,

Il n/s Paese è costantemente “preso” nella litigiosità politica ( davvero scandalosa!) con scambi di accuse ( micidiali “forme” per abbattere la democrazia ) senza minimamente avvertire se emergenze (non solo quelle dello sbarco di migranti extra comunitari), esigenze ( come quelle di particolare tutela ed assistenza sanitaria ed ospedaliera per categorie di pazienti fragili come persone in età avanzata disabili psico-fisici, malati terminali), siano degne di essere chiamate tali e vergognosamente lasciate nell’angolo più buio del buon senso.!

Due proposizioni sono imperanti : etica morale e bene comune.

Questi due principi, si trovano là dove sono difesi e tutelati i diritti della persona umana, specialmente quando sono inerenti i portatori di handicap, “soggetti” più deboli del genere umano.

Quando si richiamano i fondamentali diritti umani, i principi civili, cristiani, sociali della vita e della famiglia, parte del mondo moderno innalza un “muro di opposizione”, quasi a contestare e tentare di privare il diritto di parlare se si toccano argomenti che riguardano queste “ problematiche.”

Quando le idee non collimano con la politica, con il mondo dei mass media o con frange di contestatori, con la scusa ed in nome della libertà di parola di un libertinaggio molto marcato, non si deve tacere, ma difendere il versante della morale.

La famiglia è nel turbinio delle contraddizioni di questi nostri tempi, ma ricordiamolo sempre essa è il trampolino di lancio della capacità di relazione sociale, perché senza famiglia non c’è socializzazione.

La crisi è grave e preoccupante perché si tenta di distruggere il fondamento della famiglia, cellula primaria della società.

Anche se si parla di aiuti alle famiglie nelle politiche sociali, ( oh! quanti politici “dicono di difendere”!) continua la cultura di voler prestare attenzione ai problemi delle convivenze, coppie di fatto, single, matrimoni omosessuali, ma si tralascia la famiglia, specialmente quella dove insiste un malato psico-fisico, tutto il complesso familiare resta estraniato dalle Istituzioni!

In analisi si vuole far ritenere normale la società moderna che adotta vari tipi di famiglia e diversi modelli di matrimonio, estraniando dalla “società dei felici” tutti gli “altri”.

E’ vero che esistono situazioni difficili e casi che meritano rispetto, ma una cosa è l’andare a sanare situazioni con provvedimenti amministrativi, altra è stravolgere il diritto di famiglia fondato sul matrimonio tra uomo e donna come sancisce la Costituzione Italiana ed il diritto etico- positivo.

Non è impossibile che un matrimonio possa naufragare, ma resta pur sempre l’istituto giuridico od il vincolo religioso che dà garanzie di durata, anche se all’origine, a volte, non vi è stata una severa presa di coscienza del matrimonio con il quale sono cresciute le nostre comunità.

Se poi vi sono bambini questi subiscono disordini psicologici ( nevrosi, turbe psichiche, asocialità ecc.) e quanto alle coppie omosessuali è ovvio che queste non possono contribuire alla procreazione, cioè alla continuazione del genere umano.

In questa società che si dibatte in serie difficoltà economiche, morali, violenze in famiglia, negli stadi di calcio, problemi extra comunitari, disagio giovanile, droga, eutanasia, depressione, ecc. ecc. mali di cui soffre la nostra società, se si distrugge la famiglia, ma come si può riconquistare quei valori morali indispensabili che si tenta e si vuole abbattere anche in Italia, come avviene in alcuni Paesi ?.

Nei momenti difficili della vita non possiamo restare sul monte delle nostre congetture ed estraniarsi dal mondo, ma richiede il coraggio di prendere coscienza della nostra povertà interiore e del nostro egoismo. Oh! quanto ce né !.

Bisogna difendere la vita affinché non si abbatte definitivamente ciò che resta della nostra società.

La famiglia, che i rilevamenti statistici, forse, vogliono affermare lo sviluppo di una cultura troppo spesso indirizzata contro ogni forma di vita sociale e di vincolo matrimoniale in favore di nuove modalità dell’essere famiglia, deve restare ancora oggi salda e di continuazione tradizionale, perché, spesso, la libertà della persona finisce dove comincia il libertinaggio della politica.
Questa deve essere la sintesi di un più moderno concetto di libertà, di azione, di proposizione, di convivenza civile che costituiscono il senso della vita, il rispetto della dignità umana e della libertà in questa civiltà dell’individualismo e dell’indifferenza che si tenta di instaurare da troppo tempo.

Non si capisce se siamo stranieri nella n/s Patria, ma con le parole del prossimo Beato Giovanni Paolo II° : “Andiamo avanti con speranza”!