21 febbraio 2009

Lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri On.Berlusconi

Dott. Franco Previte
previtefelice@alice.it

On.le Silvio Berlusconi

Presidente del Consiglio dei Ministri

Palazzo Chigi

Signor Presidente,

con il disegno di legge di ratifica della “Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità”, approvato dalla III° e XII° Commissione della Camera dei Deputati che andrà in votazione in Aula a Montecitorio domani 20 febbraio 2009, oltre a “mettere in moto” l’aborto e l’eutanasia nei confronti ed a danno dei disabili psico-fisici, è stato “generato” un “Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità”( ennesimo intralcio della non benedetta burocrazia) non superiore a 40 persone con un costo di 500.ooo euro per gli anni dal 2009 al 2014.

Risultato : i destinatari diretti, cioè le persone con disabilità (specie gli handicappati psichici non valutati) e quelli indiretti ( la collettività) concretamente dei 50 articoli della “Convenzione” otterranno poco!

Da tempo avevo inviato alle Camere tre Petizioni- che allego- ( col n.6 assegnata alla XII° Commissione Igiene e Sanità e III° Affari Esteri al Senato; col n.9 e poi in data 10 febbraio 2009 col n.592 assegnate alla XII° e III° Commissione alla Camera dei Deputati, solo la n.592 è stata abbinata al disegno di legge.

In poche parole avevo richiesto nel quadro della strategia nazionale di salute pubblica:

1.) meccanismi interpretativi uguali nell’universalità e nell’interdipendenza senza discriminazione ;

2.) adozione di servizi reali e specifici nel pieno rispetto della dignità delle persone portatrici di handicap psichici, cure adeguate in strutture ad alta tecnologia riconoscendo tutti i diritti negli stessi luoghi e nelle comunità in cui vivono, in osservanza dell’art.19 della “Convenzione”;

3.) attivazione della ricerca scientifico-farmacologica e sviluppo tecnologico sulla malattia mentale come ogni comparto sanitario:

4.) formazione di un Fondo Economico Finanziario Speciale ( non incluso nel Testo della “Convenzione”) il DOPODINOI un autentico cruccio delle famiglie;

5.) leggi appropriate come sancisce l’art.4 della “Convenzione” riconoscendo i diritti e le necessità degli handicappati mentali per la tutela della salute, per le loro famiglie e pere garantire la sicurezza di tutti i cittadini;

6.) un emendamento quale norma migliorativa in base all’art.47 paragrafo 1, per far riconoscere lo stato giuridico del termine di handicappato mentale in sintonia con la legge 104/1992;

7.) emendamento in base all’art.47 paragrafo 1 per far riconoscere lo stato giuridico-sociale del termine handicappato mentale;

8.) come consenso vincolante ai sensi dell’art.42 e nel rispetto della dignità umana, precise riserve ai sensi dell’art.47 della “Convenzione” e tali da escludere ogni possibile riferimento all’aborto, ad ogni metodo o modalità della salute riproduttiva.

9.) Richiesta all’ONU di indizione di una “Giornata sulla salute mentale”.

Signor Presidente, era opportuno ricercare un meccanismo internazionale che sollecitava un punto d’incontro su cui equilibrare le diverse normative, soprattutto gli umili suggerimenti cui sopra.

La giusta concentrazione sul “caso Englaro” ha messo in ombra le 2000/3000 famiglie che si tengono in casa e curano da anni parenti in stato vegetativo e di cui nessuno ne parla, omettendo totalmente altre tragedie come quelle delle famiglie dei circa 10 milioni di sofferenti psichici ( dalla depressione alla schizofrenia), delle loro famiglie che quotidianamente si devono confrontare con essi e la sicurezza di tutti i cittadini. Signor Presidente, penso che il mondo della sofferenza,quello cristiano e l’opinione pubblica, con amarezza, non dimenticheranno se non saranno apportate modifiche domani in Aula.

Con deferenti ossequi.

Previte

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